Si preannuncia uno scontro sul rinnovo del contratto giornalistico tra Federazione della stampa ed editori. La Fnsi infatti ha respinto la proposta, che arriva a nove anni dalla sua scadenza naturale.
È stato il Consiglio nazionale del sindacato che ha dato mandato alla giunta esecutiva di «ribadire il “no” dei giornalisti all’ipotesi di nuovo contratto».
Non solo: a fornte della proposta di «destrutturare» il contratto con differenze generazionali per tutele e diritti, si profila «un pacchetto di cinque giorni di sciopero».
Dal punto di vista del salario, il sindacato chiede un recupero «poco sotto al 20 per cento (attorno ai 400 euro lordi al mese)», che rappresenta «la perdita del potere d’acquisto dal 2016 ad oggi». Gli editori offrono «la metà» e proprongono un contratto più leggero per i più giovani.
Altre richieste del sindacato bocciate dalla Fieg: inserire nel contratto le nuove figure del mondo web che in qualche maniera utilizzano metodo e strumenti del giornalismo, come fotoreporter, videoreporter, audioreporter, social media manager.
La Fnsi fa notare come, in attesa del rinnovo del contratto giornalistico, lo Stato continui ad aiutare direttamente gli editori, sia per le copie vendute che per i prepensionamenti.
Il sindacato ricorda che nel 2012 i giornalisti dipendenti erano 17.860, 15.351 nel 2019, 13.800 nel 2025.