Prosegue Marini: “Da sempre siamo una categoria caratterizzata da dipendenti subordinati. Oggi su 106 mila giornalisti, il 50% non è iscritto all’Inpgi, e questo significa che o lavora gratis o lavora in nero. Inoltre otto su dieci sono sotto la soglia di povertà, mentre tutti gli altri presentano comunque delle anomalie”.
Il presidente ha anche annunciato le prossime sfide dell’Ordine: «Per poter fare qualcosa – ha affermato – è necessario rivedere alcune situazioni. In primo luogo dobbiamo recuperare la credibilità. Molti giornali infatti non potendo più puntare sulla vendita di copie violano le leggi deontologiche solo per avere un numero maggiore di click e like».
«Gli altri punti chiave – ha precisato ancora Marini – sono: la riforma dell’ordine; riuscire a governare i cambiamenti che fino ad oggi sono stati subiti; e migliorare la formazione, per cui arriveranno le maggiori novità». «Come Consiglio dell’Ordine – ha sottolineato in conclusione – assicureremo infatti una formazione totalmente gratuita per il triennio, soprattutto per agevolare i giovani».