Si tratta di un provvedimento molto atteso per un settore in fortissima crisi. Negli allegati sono indicati anche i contributi previsti per ogni singola emittente e che sono stabiliti in base ai criteri indicati nella legge di stabilità del 2016. Grazie alla diponibilità maggiore del Fondo per il pluralismo e l’innovazione nell’informazione, si tratta in media di cifre molto superiori a quelle erogate negli ultimi anni.
C’è stato però un grave ritardo nella compilazione della graduatoria, e questo nel frattempo ha aggravato la situazione già precaria. Gli operatori attendono anche le decisioni per i contributi rifeeriti al 2017 e al 2018 (i bandi sono tutti già chiusi).
Tra i primi a commentare la notizia è stato Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi. “Sono tanti in tutta Italia i giornalisti e i lavoratori che attendono il pagamento di numerose mensilità arretrate. È pertanto auspicabile che, ottenuta la certezza dei contributi, le aziende provvedano in via prioritaria a far fronte ai debiti accumulati nei confronti dei dipendenti. Il sindacato dei giornalisti, insieme con le Associazioni Regionali di Stampa, si attiverà per far sì che i crediti vengano onorati senza ulteriori ritardi”.
Dopo il tempo concesso per gli eventuali ricorsi la graduatoria diventerà definitiva, così come lo è già quella delle emittenti comunitarie (sia radio che tv).
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