E’ emersa la spinta per una migliore qualità dell’informazione e un’attenzione verso l’ informazione religiosa. La ‘rinascita’ – è stato sottolineato – passa attraverso il ruolo delle donne. Infine, il vaccino ai giornalisti esposti al rischio contagio, la contrattualizzazione e il dialogo costruttivo con le Istituzioni sono le tre richieste emerse dalle voci degli iscritti all’Ordine nelle proposte riportate dalla presidente Cimino alla deputata molisana Occhionero.
In risposta, la parlamentare ha manifestato piena disponibilità a collaborare e ad aprire, inoltre, un question time sulle urgenze e sulle nuove sfide dell’informazione per tutelare e salvare il territorio. Non un Molise emergenziale – ha detto la Occhionero- ma porterò in Parlamento un Molise costruttivo che si prende “cura” della Cultura della crescita e dello sviluppo. Dunque, operativi, costruttivi, propositivi, gli intenti dei giornalisti molisani.
Nel corso degli interventi, dopo aver illustrato la realtà associativa nazionale e territoriale di Ucsi, visto il crescente interesse verso l’informazione religiosa, soprattutto sui social network, la presidente dell’Ucsi Molise Rita D’Addona ha indicato l’importanza del dialogo con la realtà locale per un giornalismo attento alla persona, alle fragilità, alle prossimità , al ruolo delle donne nello stesso ambito, al tema dell’ecologia integrale per un’azione di promozione sinergica. «Viene meno il diritto all’intimità – dando lettura del n° 42 dell’Enciclica Fratelli Tutti – Tutto diventa una specie di spettacolo (…) Nella comunicazione digitale si vuole mostrare tutto ed ogni individuo diventa oggetto di sguardi che frugano, denudano e divulgano, spesso in maniera anonima».
A tal proposito – ha indicato – maggiore deve essere l’attenzione alle fake news e deep fake, all’uso dei social, a disciplinarne l’utilizzo. Necessario partire dalla formazione giornalistica, al fine di tutelare le relazioni umane che in questo momento storico rischiano di frammentarsi sempre di più. «La connessione digitale non basta per gettare ponti,non è in grado di unire l’umanità» (FT, 43). Il dialogo, dunque -ha affermato D’Addona- è un metodo essenziale della comunicazione perché «l’autentico dialogo sociale», favorito dai media, «presuppone la capacità di rispettare il punto di vista dell’altro» (FT, 203).
I metodi giornalistici – ha soggiunto – spesso non osservano la complessità sociale dando così voci a mere semplificazioni riduttive, tralasciando un altro aspetto, quello della verità e della ricerca delle fonti. Perciò è necessario unire la forza mediatica alla capacità etica di «aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa» (FT, 205). Al termine del suo intervento, la presidente ha fatto dono di una copia dell’Enciclica di papa Francesco, Fratelli Tutti.