“I percorsi di mediazione e di riparazione tra vittime e attori del reato sono ancora poco usati in Italia e la legge li permette per i reati entro i 4 anni di reclusione. Percorsi che servono per le vittime, che possono esprimere e condividere il proprio dolore, e per il reo, che si responsabilizza e prende consapevolezza delle sofferenze provocate. Capovolgere la giustizia, senza che sia solo lo Stato a stabilirla, è possibile. A una condizione, però. Il primo passo di ogni riforma è sempre interiore. E’ un appello che nasce nella coscienza morale personale e comunitaria di un popolo”. Lo ha detto il consulente ecclesiastico nazionale dell’Ucsi Padre Francesco Occhetta a settanta giornalisti che, sabato mattina, hanno partecipato, per la seconda volta, al corso per la formazione dei giornalisti che si è svolta nella sala teatro “Enzo Maiorca” della Casa di Reclusione di Augusta, nell’ambito dell’evento formativo sul tema “Giustizia e informazione e la Giustizia capovolta”.