Opinioni

Piccoli editoriali per la condivisione e il confronto

Il fondamento biblico della dignità del lavoro

Riproponiamo anche oggi, festa dei lavoratori, una interessante e sempre attuale intervista tratta dal numero della rivista Desk dedicato al lavoro (2017, alla vigilia della 'settimana sociale' di Cagliari), edito alla vigilia dell'appuntamento di Cagliari delle 'settimane sociali'. L'autrice è Roberta Leone.

La mediazione giornalistica serve ancora

La pandemia ha cambiato il nostro rapporto con le istituzioni, con la politica e la democrazia. Nel frattempo alle porte dell'Europa il conflitto russo-ucraino non accenna a fermarsi. In questi anni è cambiata la comunicazione e sono cambiati i comportamenti sociali. Il percorso di costruzione identitaria dell’individuo è incentrato sulla rappresentazione del sé attraverso i social e sul consenso che ne riesce ad ottenere. Si tratta di fatto dell’evoluzione e dell’estremizzazione dei concetti base della società del consumo.

Il 25 aprile (e la Rai)

Ammettiamo, come dato di fatto, che a quasi 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, l’antifascismo non sia più ai primi posti nei sentimenti degli italiani. Credo sia legittimo non lo sia più, ma soltanto in termini puramente ideologici; invece, ragionando in termini storici, il giudizio sul fascismo deve restare del tutto negativo, anche se “ha fatto anche cose buone” (ci mancherebbe che non avesse fatto proprio niente di buono, in venti anni di potere), e questo perché si è alleato, fino all’ultimo minuto, con la parte sbagliata della storia e con un regime tra i più sanguinari e razzisti dell’età moderna, partecipando ai suoi crimini. Per questo il 25 aprile va celebrato: è la fine di quegli orrori.

Il giornalismo alla sfida del futuro. Il vero tema è la 'dignità'

Ringraziamo Sara Lucaroni per questo suo contributo al dibattito che stiamo proponendo sul futuro della nostra professione. L'occasione è il 60° anniversario del nostro Ordine professionale, con tante iniziative che si realizzano in tutte le regioni.

Sarà perchè... Attorno al caso Scurati

Sarà perché Antonio Scurati a me piace. Sarà perché ho divorato i suoi romanzi storici su “M” più il piccolo e denso saggio sul rapporto fascismo/populismo. Sarà perché ho paura che forme nuove di fascismo (di varia natura. Certo mai fotocopia di quelle passate) siano sempre dietro l’angolo di una democrazia che, a prescindere, va sempre riconquistata giorno dopo giorno.