Virtù e doveri che richiedono disponibilità ad andare di persona alla ricerca della notizia, con piena dedizione alla scrupolosa verifica e con il cuore aperto al rispetto della verità e delle persone. Esigenze queste moltiplicate all’interno di un’era che registra il dilagare di informazioni distorte o addirittura del tutto fasulle. Impegni anzitutto deontologici, anche per far barriera contro la troppa voglia di parlare e la scarsa propensione ad ascoltare e a confrontarsi all’insegna della personale esigenza di dialogare.
Naturalmente, sulla spinta di tali premesse, il confronto con monsignor Paolucci Bedini s’è allargato alle riflessioni sul modo d’essere della Chiesa dei nostri giorni. Una Chiesa per certi versi ancora abbastanza rinchiusa nel recinto di convinzioni preconciliari o, invece, pronta a misurarsi senza timore di perdere potere? Chiesa disposta ad ‘ascoltare’ i laici che le sono vicini e che si dolgono perché avvertono ‘non adeguata’ corresponsione?
Temi, specialmente questi ultimi, degni di importanti analisi e di meditati incontri. I giornalisti certamente – lo si è verificato anche in questa occasione – sono favorevoli a fare la loro parte, con spirito professionale oltre che religioso.