Il legame tra la giornata per la libertà di stampa e quella delle comunicazioni sociali

Non credo ci sia legame fra la Giornata internazionale per la libertà di stampa, proclamata il 3 maggio del 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dietro raccomandazione della Conferenza Generale dell’UNESCO e la Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali, che ogni anno si celebra proprio in questi giorni, voluta da Paolo VI come naturale evoluzione del dibattito conciliare.

Il 3 maggio fu scelto per ricordare il seminario dell’UNESCO indetto per promuovere l’indipendenza e il pluralismo della stampa africana, che terminò il 3 maggio del 1991 a Windhoek (Namibia). Più articolata la genesi della Gmcs: è ormai tradizione che il Pontefice, nel giorno di San Francesco di Sales, il 24 gennaio, diffonda un suo messaggio, diretto a giornalisti e comunicatori.

Negli anni i messaggi di papa Francesco hanno costruito una sorta di pastorale della comunicazione, diretta non solo a giornalisti e comunicatori cattolici.

L’Ucsi ha voluto sottolineare questo filo conduttore, pubblicando con la Libreria Edizioni Vaticane un volume, ComunICare, che oltre a raccogliere, per la prima volta, questi messaggi, li commenta con alcune tra le maggiori firme del giornalismo italiano.

Questa pubblicazione rappresenta un secondo passo di un laboratorio che Ucsi ha voluto avviare, prima con un numero speciale della sua rivista, Desk, nel mondo cattolico, per poi, con ComunICare, svilupparlo fuori.
In occasione della GMCS Ucsi intende riunire i firmatari dei contributi di Desk e di ComunICare, per dare continuità a questa riflessione.

Questo programma si connette perfettamente con la Giornata internazionale per la Libertà di Stampa, che si celebra oggi con diverse iniziative, direi un programma diffuso, in vari centri del paese.

A Pesaro, città capitale della cultura, si apre l’evento programmato da Mezzopieno, mentre a Roma si celebra il secondo Constructive Day. I due momenti sono intimamente connessi e a entrambi aderisce Ucsi, che da tempo, sia con Desk e ComunICare, ha cercato di tessere une rete che rafforzi questo importante percorso verso un nuovo stile professionale.

Ucsi, ad esempio, organizza il 6 maggio a Civitanova Marche un altro momento di formazione in cui mette insieme giornalismo costruttivo e counseling, disciplina, quest’ultima, che appare preziosa per riattivare le risorse personali e professionali dei giornalisti. Con un programma più diffuso, che durerà per l’intera giornata, il corso si ripeterà il 12 giugno, a Roma, non a caso nella sede dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con il suo presidente nazionale, Carlo Bartoli, e la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante.

Se appare interessante la coincidenza nel periodo in cui si celebrano le due giornate, non è affatto strana la coincidenza di contenuti fra, ad esempio, le indicazioni di papa Francesco nei suoi messaggi, i contenuti della Carta etica del giornalismo costruttivo e i principi costitutivi del counseling: fanno tutti riferimento all’empatia, all’ascolto attivo, con l’orecchio del cuore, all’assenza di giudizio nella concretezza dell’esercizio professionale. Questa straordinaria connessione ci indica, senza dubbio, la strada per il futuro, che ha un solo paradigma: l’attenzione alla persona e a una società comunitaria che torni ad essere a misura d’uomo.

Ultima modifica: Sab 11 Mag 2024