Ascolto, fedeltà ai fatti e condivisione: il ruolo del giornalista secondo l'arcivescovo di Ferrara

"Il comunicatore deve saper ascoltare e poi trasmettere con fedeltà e originalità i fatti, mettendoli così in condivisione". Lo ha detto a Ferrara l'arcivescovo Gian Carlo Perego in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, celebrata con una messa nella cappella arcivescovile e un incontro molto partecipato promosso dall'Ucsi Ferrara in collaborazione con Associazione Stampa.

Sono intervenuti fra gli altri il presidente dell'Ucsi Ferrara e membro di giunta nazionale Ucsi Alberto Lazzarini, il consigliere regionale Ucsi e segretario nazionale Unaga Roberto Zalambani, il vice presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti Emilio Bonavita.

L'intervento del titolare della Diocesi (gli era a fianco il vicario generale monsignor Massimo Manservigi, consulente ecclesiale Ucsi) è stato duplice, con l'omelia e nella successiva riunione-colloquio. Proprio il passo del Vangelo del giorno (la parabola del sordomuto) ha dato spunto a monsignor Perego per invitare i giornalisti ad "aprirsi" e "a curare con responsabilità le notizie". Il tutto ad evitarne "l'uso distorto" e dunque il propagarsi di notizie false che i social a loro volta amplificano a dismisura non aiutando la crescita della relazione fra le persone. Le fake news, ha aggiunto, fanno leva su "paura, pregiudizio e frustrazione".

Ogni notizia, invece, deve "educare al bello", rigettando la violenza e proponendo piuttosto "la mediazione" e sottolineando i collegamenti più fruttuosi. Insomma, ha detto citando il papa, bisogna operare per "un giornalismo di pace", con largo spazio non solo alla cronaca nera il cui rischio è quello "di offrire una lettura della storia pessimistica" con il mondo avviato "verso la distruzione". I settori di maggiore attenzione giornalistica, ha suggerito il vescovo, sono ad esempio quelli della responsabilità e dell'impegno sociale su cui "costruire la città". Di qui la citazione del milione di giovani che proficuamente hanno svolto il servizio civile e sul quale "Si è detto troppo poco" o i due milioni di giovani che hanno frequentato Erasmus e che "hanno costruito l'Europa".

Al termine, il presidente Lazzarini ha consegnato al vescovo la tessera onoraria 2018 dell'Ucsi e un libro del grande pittore centese Guercino.

Ultima modifica: Dom 11 Feb 2018

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