"RIPRENDIAMOCI LA RAI!" A TRIESTE CON VERNA E MUSCATELLO. PARTE MANIFESTAZIONE ITINERANTE USIGRAI.VERNA: SERVIZIO PUBBLICO DEVE ESSERE CONSIDERATO BENE COMUNE. NATALE: MASSIMO ALLARME PER L’INFORMAZIONE

ripren_raiComincia da Trieste, il 4 ottobre all'auditorium della Scuola Interpreti di via Filzi 14, la manifestazione itinerante "Riprendiamoci la Rai!", organizzata dall'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che è gruppo di base della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani. All'incontro-dibattito partecipa Carlo Verna, segretario nazionale Usigrai, con Carlo Muscatello, presidente Assostampa Fvg, i vertici del sindacato regionale e dell'Ordine regionale dei giornalisti, ma anche sindacati, associazioni, istituzioni e cittadini, chiamati a interrogarsi sul ruolo, sul presente e il futuro del servizio pubblico radiotelevisivo.
La scelta del Friuli Venezia Giulia per far partire questa manifestazione che toccherà tutte le regioni non e' casuale: qui gli ascolti delle trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua italiana e in lingua slovena sono da sempre tra i più alti a livello nazionale e qui la Rai e' ancora percepita come un patrimonio di tutti, di informazione, cultura e conoscenza. Strumento di democrazia e luogo di dialogo a livello internazionale, mezzo di diffusione delle notizie che raccontano il territorio ma anche di creazione di una coscienza civile dei cittadini europei, nel rispetto della Costituzione, dei diritti e dei doveri. Per continuare questa missione, che i giornalisti assieme a tutti gli altri dipendenti della Rai sentono come propria, in un momento quanto mai difficile per l'azienda, che sembra vivere una crisi tra le più gravi della sua lunga storia, è necessario l'intervento e il contributo di tutti i cittadini, istituzioni locali, università, scuole, associazioni, sindacati. Perché la crisi coinvolge tutta la società civile e soltanto attraverso un confronto aperto, fatto di domande, di osservazioni critiche, di suggerimenti, si possono decidere azioni concrete
Dichiarazione del segretario Usigrai Carlo Verna
L' Usigrai , grazie all' insostituibile sostegno delle associazioni di stampa e delle redazioni regionali avvia un confronto nel Paese con i cittadini, le istituzioni, le forze politiche sociali e culturali sull' azienda di servizio pubblico. Una battaglia per un futuro giusto e utile agli italiani dell'azienda di viale Mazzini che i giornalisti portano avanti insieme a lavoratori e dirigenti. Una conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa si svolgerà lunedì 3 ottobre alle 12 presso la sede della Fnsi a Roma. L'idea dello slogan "Riprendiamoci la Rai" è nata nello stesso giorno del raggiungimento del quorum dei referendum.I cittadini italiani si erano voluti riprendere l'acqua e l'energia pulita ovvero beni comuni. Anche il servizio pubblico radiotelevisivo deve essere considerato un bene comune, nella storia del Paese ha molti meriti, ma oggi è diventato uno strumento usato eccessivamente dal potere, con pochi spazi per chiunque sia indipendente e voglia interpretare il suo ruolo di operatore della comunicazione come un potere di controllo che serva alla democrazia e che sia sempre dalla parte dei cittadini, cui è rivolto l'invito a riappropriarsi della Rai. L'obiettivo è quello di sollecitare la discussione di una legge prima di marzo 2012 ,quando scadrà l'attuale consiglio di amministrazione. Solo norme di governance che sottraggano il servizio pubblico ai partiti, potranno garantire che i futuri amministratori possano operare nell'esclusivo interesse dell'azienda e degli utenti.
Un'iniziativa del tutto condivisa dal presidente della Fnsi Roberto Natale, che va oltre: ''Nel 2016 scade la convenzione Rai-Stato: trasformiamola in un'occasione per chiamare a raccolta tutte le energie che ancora credono al servizio pubblico''.
La campagna 'Riprendiamoci la Rai' è la naturale evoluzione della manifestazione organizzata nel giugno scorso dal sindacato dei giornalisti della tv pubblica al teatro Piccolo Eliseo a Roma. Iniziativa che ha visto adesioni individuali e collettive di sindacati e delle associazioni, con Michele Santoro in platea. Il giornalista è stato evocato oggi da Natale alla presentazione del tour nella sede della Fnsi: ''Per chi tifa per il servizio pubblico questo è un periodo di massimo allarme. È difficile rispondere a chi dice 'dammi cinque motivi per pagare il canone'''. Natale ha citato ''lo svuotamento dei programmi'' e la sostituzione, il giovedì, di Annozero con Star Academy nel prime time di Rai2: ''Prima ci hanno messo Criminal Minds. Poi le 'criminal minds' hanno pensato di mettere Star Academy, nel disprezzo delle risorse economico-finanziarie della Rai. È uno schiaffo all'Italia che vuole sapere e ragionare sulla crisi che
stiamo attraversando. Non a caso le reti concorrenti hanno voluto incrementare l'offerta informativa. La Rai ha deciso di fare altro: un suicidio''.
''La vicenda Santoro dovrebbe insegnarci qualcosa - ha affermato il presidente Adrai Andrea Lorusso Caputi -. Santoro alla Rai, con diverse vicissitudini, c'è stato tanti anni. La7, trovandosi davanti la possibilità di prenderlo, non l'ha preso.
Ma di critiche a La7 per questo ne ho lette poche''. ''Il servizio pubblico non è di chi ci lavora ma dei cittadini, quindi vanno coinvolti'', ha spiegato il segretario generale Snater Piero Pellegrino. ''Il 30 per cento degli italiani non paga il canone, ma la maggioranza nel servizio pubblico ci crede ancora''. (ANSA, USIGRAI,FNSI))
Ultima modifica: Lun 10 Dic 2012