“Trovo davvero inquietante che il Presidente russo Putin abbia chiuso subito Facebook, ma non Tik Tok, social cinese, e che abbia definito tutta l’informazione non favorevole al Cremlino “fake news”. Gli stessi giornalisti russi che dissentono dalla linea del presidente rischiano multe da cinque milioni di rubli (44 mila euro) e fino a 15 anni di reclusione. Altro che libertà di informazione! Siamo decisamente oltre la censura”. Lo ha detto il professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Messina e presidente dell’Osservatorio nazionale sulle fake news di Confassociazioni Francesco Pira, che da anni studia il fenomeno della disinformazione.