Sale la voce di chi chiede ai giornalisti e a chi opera nei mezzi di comuniczione un impegno forte contro le campagne di indifferenza e di odio rispetto ai migranti.
L’Autorità garante della comunicazione si muove per garantire, su ogni mezzo audiovisivo, il rispetto della dignità, il principio di non discriminazione (di nessun tipo) e il contrasto all’odio.
L'autoregolamentazione non basta: il Consiglio europeo ha approvato una serie di modifiche alla direttiva sui servizi di media audiovisivi per costringere le piattaforme a cancellare più efficacemente l'hate speech, cioè i contenuti d’odio sulle piattaforme digitali.