Professione

Le notizie che riguardano il giornalismo e la comunicazione

FNSI ONORA CADUTI INFORMAZIONE NEL 34° ANNIVERSARIO UCCISIONE TOBAGI

tobagiLa Giunta della Fnsi riunita ha ricordato con un minuto di silenzio la morte del collega Andrea Rocchelli ucciso in Ucraina mentre svolgeva la propria professione assieme al traduttore Andrei Mironov , l’anniversario del barbaro assassinio di Walter Tobagi e la strage, fino ad ora impunita, di Piazza della Loggia a Brescia nel 1974. L’informazione, fondamentale per la democrazia e la libertà, va tutelata in tutte le sue espressioni come bene primario da difendere da ogni tentativo di censura, limitazione e minacce.

IL SEGRETARIO GENERALE FRANCO SIDDI RICORDA WALTER TOBAGI

“Non erano “samurai invincibili” e sarebbero stati perciò un giorno sconfitti, come Walter Tobagi aveva scritto in un’analisi molto limpida sugli uomini e le donne che praticavano il terrorismo sanguinario negli anni Settanta e ancora all’alba degli anni Ottanta in Italia. Ma intanto, a mano armata, gruppi del terrorismo già classificato (come Brigate Rosse e Prima Linea o, da altro segno, i Nar) e gruppi di nuova formazione colpivano in maniera micidiale e imprevedibile. E proprio uno di questi gruppi – la “Brigata 28 marzo” – colpì a morte 34 anni fa, il 28 maggio del 1980, Walter Tobagi, il giornalista forse più attento ai fenomeni di mutamento e di disagio sociale, non che allo studio delle cause e delle motivazioni che animavano le proteste civili e quelle violente. Veniva spenta così la voce di un giornalista sensibile, acuto, impegnato e veniva a mancare alla moglie e ai figli ancora in tenera età un marito e un padre premuroso e ricco di amore per loro.

Oggi, 34 anni dopo, ricordiamo Tobagi per il sacrificio del suo lavoro di testimone e cercatore di verità, per le sue idee offerte allora e valide oggi a un dibattito pubblico intenso fondato sui valori della democrazia e della pace, sul pluralismo delle opinioni, sul rispetto delle libertà di tutti.

E oggi che talvolta c’è chi, richiamando temi e motivi di un disagio sociale profondo, fa ricorso a linguaggi violenti, ricordare quel 28 maggio del 1980 significa anche dire che non dobbiamo dare accoglienza alle schegge impazzite che possono ancora di più sconvolgere la società civile.

Merita invece di essere ripresa la lezione di vita, di studio e del patrimonio di scritti e opere di Walter Tobagi che cercava le risposte alle difficoltà e alla complessità della crisi economica e sociale con il metodo della buona pratica della democrazia, della professione libera delle idee e del confronto aperto e altrettanto libero. Aveva appena da poco superato i 33 anni, ma già aveva maturato un nome nel giornalismo italiano, professionista di punta del Corriere della Sera e da non molto tempo Presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti. Intellettuale cattolico, socialista inquieto, stava vivendo fino in fondo le sfide del proprio tempo. Ha pagato con la vita la sua permanente testimonianza di libertà, la sua volontà di misurarsi sul terreno delle idee anche con chi era quanto più lontano da lui, ma perciò lo portava ad essere ancora più determinato nel cercare uno sbocco di tipo democratico e non violento.

Sul piano professionale tutto ciò significava non rinunciare mai a porsi e a porre domande; significava anche avere l’ossessione permanente della verità da ricercare con pazienza ininterrotta, con la disponibilità immediata ad aggiornarne il conto ai lettori, ogni qualvolta la ricerca proponeva questa esigenza.

Il ricordo di oggi allora non può essere un ricordo retorico del passato, ma un motivo di attenzione permanente ai valori di fondo a una professione che può e deve essere ancora bella e deve ritrovare tutta la sua forza di pilastro delle civiltà democratiche.

Il passato vogliamo ricordarlo oggi con le stesse parole che Walter Tobagi scrisse quando non era ancora giornalista né leader sindacale, ma studente liceale: “…il passato è passato, quod fuit fuit, ma il presente, da cui dipende strettamente il futuro, non può essere ignorato. Quest’ignoranza rappresenta un vero pericolo…”. Parole da scolpire in una memoria collettiva che resta viva e che diventa un monito permanente ancora in queste giornate in cui piangiamo i troppi giornalisti che ancora continuano a perdere la vita (il pensiero diretto va a Andrea Rocchelli e Andrey Mironov, caduti in un’azione bellica in Ucraina), che vengono minacciati, sequestrati, soppressi con azioni criminali da gruppi terroristici o da regimi non democratici. Nel ricordo di Tobagi cresca allora ancora di più la rete di solidarietà nazionale e internazionale per il giornalismo da intendere come bene pubblico e si sviluppi l’impegno e per la lotta contro le impunità per i delitti a danno dei giornalisti! (FNSI)

COMUNICATO STAMPA: COME NON FARLO CESTINARE. COME SCRIVERLO IN POCHE MOSSE


comunicatostampaLe 5 W, la notizia, innanzitutto, la struttura del testo, la forma del comunicato, vendere la notizia, la tempestività, la distribuzione: queste le regole essenziali per dare efficacia ad un comunicato e ad evitare il cestino della carta. Le mitiche 5 W sono sufficienti a scrivere un buon attacco di un comunicato stampa? Se c’è la notizia sì, in genere. Se la notizia manca, come spesso accade, le tecniche appaiono sterili. E il buon comunicatore deve darsi da fare per tirare fuori un’idea che faccia presa da prodotti generici, eventi, risultati, spesso banali.

Le 5 W: "La notizia! Subito la notizia, guai a svolazzare su tortuose introduzioni che irritano il lettore. Diamo subito la notizia: chi ha fatto che cosa, dove l’ha fatto, quando e perché. Tutto questo nelle prime righe. Questa regola è validissima. E se lo è per i giornalisti che scrivono un articolo, ancor più lo è per chi ai giornalisti si rivolge: l’addetto stampa, la persona che - principalmente, o tra cento altre mansioni - scrive appunto i comunicati stampa.

Le poche righe dell'attacco del comunicato devono racchiudere le informazioni essenziali, ma sono anche di stimolo a proseguire la lettura. E’ un attacco scarno ma anche curioso per il giornalista. Sono attacchi reader-focused: si rivolgono, infatti, al lettore, e prima al giornalista, che ha bisogno di individuare subito le notizie fondamentali.

Il tutto deve essere condensato in 15-20 righe.

È sorprendente, ma molti dei comunicati che piovono sui tavoli delle redazioni - quasi sempre via e-nascosti in un attachment - sono composti da più di 5-6 pagine, magari con il fatto davvero interessante messo quasi in fondo, a pagina 4, come per caso.

La struttura del testo

Una sintassi all’americana, tipica del giornalismo d’agenzia, quello cioè delle agenzie di stampa, tipo ANSA e AGI: soggetto, verbo, complemento oggetto, complementi di tempo e di luogo e infine gli altri complementi. evitare i gerundi, specie in apertura scrivere frasi non più lunghe di due/tre righe; evitare ripetizioni, cacofonie, ogni effetto buffo o sgradevole provocato dall’accostamento di parole o sillabe con suono uguale o simile (per esempio: altri tre treni, romanzo manzoniano); controllare che ogni frase compiuta abbia un suono piacevole.

Non dimentichiamo, poi, gli elementi di corredo al testo: il titolo, un sommarietto, le didascalie alle foto. Dotare il testo di tutti gli elementi di corredo non significa mortificare la professione del giornalista, ridurre il suo spazio creativo con la pappa pronta; significa, semplicemente, facilitare il suo lavoro. Concentrare il comunicato nel minor numero di parole, abolendo aggettivi e avverbi superflui e ogni altro tipo di involuzione della forma.

Uno degli errori più frequenti che si commettono inviando i comunicati ai giornalisti e che puntualmente rivivono, come errori, negli articoli pubblicati, è quello di mettere tutte le informazioni essenziali nel titolo (data, luogo e tema di un evento) e non riportarli nell’attacco: il giornalista, che oltre ad avere sempre fretta a volte è anche un po’ distratto, prende il comunicato, taglia le 15 righe di testa, mette tutti i verbi al passato ("si è svolta", anziché "si svolgerà") e le passa. Nella cronaca uscirà una colonnina sul nostro evento, magari con una bella foto, e nessuno saprà dove si è svolto quell’evento e quando.

 

La forma del comunicato

Va scritto in formato word (MAI IN FORMATO ipg, cioe’ una foto dell’invito, del manifesto o altro che devono essere trasformati e riscritti. E per chi non ha tempo e’ un motivo in piu’ per cestinare il comunicato) strutturando  il testo per paragrafi e brevi blocchi di testo.

Ormai i comunicati si scrivono soprattutto nel corpo dell’email: quindi l’attenzione maggiore va messa, oltre che nella brevità ed essenzialità dell’attacco, nella cura delle parole da mettere nell’oggetto.

La distribuzione

Qui le vecchie e sane regole di redazione non valgono più. Con la rete tutto cambia e il comunicato stampa si manda per email o si mette sul sito aziendale, o addirittura sui social network.

Quando il nostro giornalista apre l’email (se la apre) facciamogli trovare subito tutte le informazioni essenziali nella prima schermata : evitiamo quindi di mandargli attachment che non ha tempo di aprire oppure non riesce ad aprire, fotografie difficili da scaricare, o un lungo elenco di indirizzi Internet.

E soprattutto incuriosiamolo: l’email deve avere un oggetto chiaro e non generico, tipo “Comunicato stampa”. Come dice Beppe Severgnini, questa è la via veloce verso il cestino. Il testo deve essere breve, massimo due schermate. Per ulteriori approfondimenti aggiungetegli l'URL della pagina di approfondimento sul vostro sito e se volete anche l'URL della home page del sito.

RICAPITOLANDO: COME SCRIVERE UN BUON COMUNICATO STAMPA POCHE MOSSE

I comunicati stampa, che siano destinati ad essere diffusi sul web o sulla carta stampata, dovrebbero annunciare qualcosa di nuovo che desiderate far sapere al mondo intero. Bisogna sempre ricordare che il comunicato stampa comparirà tra tanti altri, su un sito dedicato alla loro pubblicazione oppure nella casella email di un addetto stampa. Il vostro comunicato dovrà annunciare cio’ che interessa  fin dal titolo.

Ecco alcuni consigli :

1) L’intestazione deve essere sempre scritta in forma attiva.

2) Il testo del comunicato deve essere coniugato al passato.

3) Il primo paragrafo non svela tutto.

(Il primo paragrafo deve indicare chi, cosa, dove quando e perché e deve essere breve, solo un paio di frasi. Ricordatevi che non dovete comunicare adesso tutti i dettagli, avete tutto il resto del comunicato per approfondire la notizia. Molti professionisti della comunicazione non leggeranno oltre il primo paragrafo, quindi è importante fare una buona impressione e includere tutti gli elementi importanti nel primo paragrafo.)

4) Il comunicato stampa va scritto come un articolo di giornale.

Scrivere il  comunicato stampa come giornalisti che  intendono semplicemente annunciare  la notizia e spiegare perché questa sia rilevante.

Cercate di evitare frasi quali “siamo lieti di annunciare” o altre frasi di stampo chiaramente promozionale, usate invece uno stile più spontaneo, schietto e personale. Ma soprattutto scrivere il  comunicato stampa in modo che i media possano copiare e incollare ciò che avete scritto nella loro pubblicazione.

5) Utilizzate lo stile della piramide rovesciata.

Pensate ad una piramide rovesciata – o meglio ad un triangolo al contrario. È largo in cima e si assottiglia verso il fondo. Questa è la struttura di un buon comunicato stampa. Dovete scrivere in modo che le informazioni più importanti vengano dette subito, poi quelle importanti, infine le semi-importanti per poi concludere con le informazioni di cui si potrebbe fare a meno. In questo modo, se un redattore vuole pubblicare la vostra notizia ma dispone di uno spazio limitato, può eliminare gli ultimi due paragrafi pur pubblicando un testo completo.

6) Utilizzate le virgolette.

Questa è la maniera appropriata per citare delle frasi emerse in un convegno o altro. La frase citata deve essere stata pronunciata dalla più alta figura in carica di quella specifica attività e solitamente le virgolette vanno inserite dopo il primo paragrafo. Quando si cita qualcuno per la prima volta, è bene riferirsi alla persona citata con il nome completo e con la carica rivestita. Per tutte le citazioni successive è sufficiente riportare il cognome.

7) Ricordarsi di aggiungere e di verificare la correttezza di eventuali link: se parlate di un sito, di una pagina Facebook o di un profilo Twitter, ricordatevi di aggiungere il link diretto (e corretto).

 8) Rileggete attentamente il vostro comunicato stampa per tre buone ragioni: correggere gli errori, verificare la fluidità di lettura e l’interesse che suscita e se c’e’ il MESSAGGIO che si vuole comunicare.   (UCSI)

USA/TIME INC.:ROMPE TABÙ E INIZIA PUBBLICITÀ SULLE COPERTINE DELLE RIVISTE

time22Time Inc. ha iniziato a introdurre pubblicità sulla copertina di due delle sue riviste più famose, Time e Sports Illustrated. Lo ha fatto questa settimana con un annuncio di Verizon Wireless che, seppur scritto in caratteri minuscoli, apre una grossa crepa nella lunga tradizione che ha tenuto l’adv lontano dalle copertine dei giornali. Finora, infatti, i principali operatori del settore avevano quasi totalmente resistito alla tentazione di farlo, nonostante il bisogno di nuove entrate causato dalla drastica crisi della pubblicità degli ultimi anni. Hanno resistito innanzitutto perché gli annunci sulle copertine violano le linee guida ampiamente osservate dall’American Society of Magazine Editors, ma anche perché la maggior parte dei redattori hanno sempre creduto in questi principi ritenendoli essenziali per valorizzare e proteggere dal marketing l’indipendenza editoriale. Gli annunci sulle copertine di Time e Sports Illustrated, che possono da un lato suscitare costernazione ma dall’altro aprire una nuova frontiera per il mondo dell’adv, arrivano due settimane prima che Time Inc. inizi il trading sul New York Stock Exchange come spin-off di Time Warner. Una portavoce di Verizon ha detto che questo primo annuncio ha offerto una grande esposizione al marchio, ma non ha voluto dire di più. Per ora, comunque, l’area dedicata agli annunci è molto limitata: gli abbonati notano il logo Verizon nella zona dell’etichetta postale, accanto alle parole ‘Per risultati migliori usare Verizon’ e il numero della pagina che contiene la pubblicità tradizionale. Sulle copie vendute in edicola l’annuncio è invece stampato vicino al codice a barre. In passato altre riviste hanno sperimentato tipologie di adv che hanno coinvolto le copertine a vari livelli. Condé Nast, per esempio, nel 2012 allegò una promozione a tutta pagina per Microsoft Windows 8 alle copertine di 14 testate. L’azienda ha sostenuto che non erano annunci a pagamento, ma semplicemente promo non pagate per i contenuti Windows 8 ‘coordinati’ con una massiccia campagna a pagamento. Ancor prima, nel 2009, la Scholastic Parent & Child iniziò a vendere annunci direttamente sulle sue copertine promuovendo marchi come Juicy Juice, SunnyD Smoothies e PediaSure. Ma una casa editrice della portata di Time Inc. non l’aveva mai fatto. (TMNEWS)

RADIOTV FORUM: AERANTI-CORALLO, TV LOCALI IN STALLO, SERVE PROGETTO.PRESENTI GIACOMELLI E SIDDI

radio-tv-forum-2014-radiospeaker landscape 300x1000''La mancanza di un progetto governativo strutturale per l'emittenza locale e il continuo cambiamento delle regole ha generato una situazione di incertezza permanente, che ha impedito, e sta impedendo, qualsiasi programmazione aziendale da parte delle imprese". E' il coordinatore Aeranti-Corallo e presidente Aeranti, Marco Rossignoli, ad affermarlo nella relazione annuale sullo stato dell'emittenza locale nel corso della nona edizione del RadioTv Forum, a Roma. ''In tale contesto, molte imprese radiotelevisive locali sono state costrette ad attivare procedure per il ricorso agli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione in deroga, e ad avviare procedure di mobilita' di licenziamento collettivo" ha proseguito Rossignoli . ''Al fine di evitare un drastico ridimensionamento del comparto, che da' occupazione a circa diecimila lavoratori dipendenti e ad altrettanti collaboratori" Rossignoli ha indicato come "necessario che il Governo dia vita a un serio progetto politico". Un progetto che, "nel riaffermare il ruolo dell'emittenza locale, definisca, in un'ottica di salvaguardia del pluralismo sul territorio, prospettive e percorsi che diano certezze alle imprese che intendano continuare a investire nel settore". Rivolgendosi alla platea dove erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli, il commissario dell'Agcom Antonio Preto, il presidente del coordinamento nazionale dei Corecom Filippo Lucci e il segretario generale della Fnsi Franco Siddi, il coordinatore Aeranti-Corallo ha sottolineato la necessita' che le tv locali diano vita a sinergie ''Occorre, infine, favorire e incentivare forme di sinergia tra le imprese televisive locali, per l'esercizio delle reti di trasmissione, nell'imminenza dell'avvio del passaggio al Dvb-t2, che consentira' - ha concluso - un raddoppio del numero dei programmi che potranno essere diffusi attraverso ogni mux.'' Risolvere definitivamente il problema delle interferenze a livello internazionale aprendo un tavolo tecnico con l'Agcom ascoltando anche le proposte delle tv locali: e' l'obiettivo annunciato dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli che ha annunciato l'apertura degli 'stati generali' del settore a luglio. In vista di una riforma che avra' tra i pilastri il fatto che "i contribuiti pubblici non andranno piu' agli operatori di rete ma agli editori" a patto che questi ultimi rispettino dei parametri precisi, tra cui quello dell'occupazione. Intervenendo al RadioTv Forum di Aeranti-Corallo, Giacomelli ha spiegato come "in questi anni e' mancato una visione strategica" del settore dove si sono manifestate "troppe incertezze e ambiguita'" anche nell'uso delle frequenze: "e' stato imbarazzante incontrare il vicepresidente dell'Itu e sentire che noi e l'Iran siamo gli unici paesi 'sotto processo'" a livello internazionale proprio a causa delle troppe interferenze verso altri paesi'' come Croazia, Slovenia, Malta e Francia.''Proponiamo alle tv locali un patto ma senza sconti, senza retropensieri, senza le ambiguità del passato: proponiamo di fare quel coordinamento che non è mai stato fatto per arrivare a iscrivere tutti i multiplex locali e nazionali al registro di Ginevra'', ha concluso il sottosegretario. (ADNKRONOS )

EDITORIA: SANSONETTI PRESENTA NUOVO QUOTIDIANO CALABRESE 'IL GARANTISTA'

Piero-Sansonetti1''Il 18 giugno nasce un nuovo giornale quotidiano, che andra' in edicola tutte le mattine. Ce n'era bisogno? Ci sono gia' tanti quotidiani. Gia', pero' sono tutti un po' forcaioli, per una ragione o per l'altra. E poi sono tutti fatti e pensati al Nord e solo agli interessi e alle ideologie del Nord rispondono''. Lo si legge in una nota diramata dal direttore Piero Sansonetti. ''Questo invece e' un quotidiano nazionale - spiega Sansonetti - che sara' venduto in tutta Italia, ma che nasce qui, in Calabria. Questo nuovo giornale si chiamera' 'Il Garantista' e sfidera' il senso comune, le ideologie vincenti e la religione ortodossa del giustizialismo. Vi parlera' da destra e da sinistra, ma sempre cercando di far prevalere lo Stato di diritto. Impresa titanica. E vi fornira' moltissime informazioni, sempre verificate. Impresa titanica anche questa''. 24 pagine nazionali (politica, cultura, cronaca, sport, tv e spettacoli: tutto) e poi un secondo fascicolo di 20 pagine, ''Il Garantista della Calabria'' interamente calabrese, con le notizie da ogni citta' e da ogni paese. E' la prima volta che la Calabria ha un giornale davvero libero e un giornale che parla a tutta l'Italia e impone il suo punto di vista. Molte firme, molti commentatori, moltissimi e diversissime opinioni. Lo presentiamo il 4 giugno a Reggio Calabria, alle ore 11, a Palazzo Foti, e a Cosenza nello stesso giorno al Salone degli Stemmi della Provincia, alle ore 17. (ASCA)