FNSI: 100 ANNI DI CONTRATTO. SIDDI:DIFENDERE UNA PROFESSIONE LIBERA.MINISTRO FORNERO:L’INPGI HA PROBLEMI DI SOSTENIBILITA’.CAMPORESE: GIUDIZI INACETTABILI.MALINCONICO: NUOVI CRITERI PER I FONDI.ANSELMI:CONTRATTO UN BENE PER GIORNALISTI ED EDITORI

Sala_Fnsi20_12A 100 anni dalla prima Convenzione d'opera giornalistica - firmata il 17 dicembre 1911 - il contratto dei giornalisti resta ''una bussola per il sistema dei media'', dice il segretario della Fnsi Franco Siddi, ma deve affrontare le sfide della ''flessibilità'' e della ''qualità'', incalza il presidente della Fieg Giulio Anselmi. L'anniversario è occasione di confronto tra giornalisti, editori e governo, con il ministro del Welfare Elsa Fornero e il sottosegretario all'editoria Carlo Malinconico.
'C'è chi pensa che il contratto sia da superare, perché è vissuto come occasione di conflitto e per gli ultra liberisti è anti moderno. Ma nessuno può far passare per moderno il ritorno di anticaglia in cui decide il padrone se e quando darti qualche euro in più'', sottolinea Siddi, convinto che il contratto giornalistico sia piuttosto ''garanzia di libertà'' e conservi ''intatta la sua autorità, forza, identità e il suo valore regolatore''. Poi avverte: ''Si parla di modifica del modello contrattuale e soprattutto, e a sproposito, di flessibilità. Ma la flessibilità non può essere precarietà''.
La sfida si gioca anche su questo fronte. ''Contrattazione collettiva sì'', in quanto ''garanzia di concorrenza leale'', sottolinea Anselmi, ma anche ''elasticità e flessibilità, intesa non come strumento per aggirare i diritti, ma per rendere più agili le aziende e più facile il lavoro dei giornalisti, specie sul terreno della multimedialità e delle nuove tecnologie. Le aziende devono poter mettere in atto una contrattazione aziendale che consenta loro di stare sul mercato''. Centrale, per il presidente della Fieg e dell'ANSA, anche la qualità: ''Avere buoni giornalisti è la condizione per la salvezza dell'informazione''.
''Il sindacato - replica il presidente della Fnsi Roberto Natale - non ha il timore di affrontare questa sfida, ma qualità non vuol dire pagare 3 euro a pezzo o 50 centesimi a riga''. E il contratto nazionale non si tocca: ''I forti si tutelano da soli: Rai, Mediaset, Corriere, Repubblica, Stampa e Messaggero l'integrativo se lo negoziano. Il contratto nazionale serve a tutelare i deboli'', conclude Natale.
A riconoscere l'attualità del contratto anche Malinconico, che in veste di presidente Fieg ha negoziato con la Fnsi l'ultimo accordo: ''Nel passato è stato strumento prezioso e nella sua versione piu' recente ha dimostrato apertura alle novità del lavoro giornalistico e vitalità''.
Per la Fnsi, in sostanza, i primi cent'anni del contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico, il primo del movimento dei lavoratori in Italia, sono un traguardo che apre verso nuove mete, per superare i disagi di chi più di tutti patisce le conseguenze della crisi e per interpretare correttamente, nel ciclico necessario rinnovo, di un'antica convenzione del lavoro, le nuove esigenze di promozione sociale, di responsabilità e diritti.
La "convenzione" siglata il 17 dicembre del 1911, cento anni fa, da giornalisti e editori continua a mantenere intatta la sua attualità, la sua forza e la sua identità, professionale, morale e il suo valore regolatore di un sistema molto delicato come quello della stampa. Il contratto è oggi espressione di legalità costituzionale, elemento di convivenza, strumento di una società dinamica come quella dell'informazione.
Il ministro del Welfare Fornero: privilegi per vicinanza col potere, : "L'Inpgi ha problemi di sostenibilità"
La cassa di previdenza dei giornalisti ''ha problemi di sostenibilità, come quasi tutte le altre casse professionali'': lo ha detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero, parlando nel corso del convegno alla Fnsi per il centenario del contratto giornalistico. Secondo il ministro, le casse dovrebbero guardare non solo agli attuali pensionati ma ''anche a quelli futuri. Nessuno può chiamarsi fuori - ha detto - dal riordino del sistema previdenziale''. Il Segretario Fnsi: l'unico 'privilegio' aver tenuto a posto i conti. Giunta Fnsi respinge l'attacco. Camporese: giudizi inaccettabili.
L'impegno del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l'editoria Malinconico: "A gennnaio i nuovi criteri per i fondi Presto un incontro con i giornalisti di Liberazione"
Il governo definirà ''a gennaio'' i nuovi criteri per la ripartizione dei fondi pubblici per l'editoria: è l'impegno del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per il settore, Carlo Malinconico, che sottolinea il legame tra l'elaborazione dei nuovi criteri e la gestione delle stesse risorse. ''Il governo - ha spiegato Malinconico, intervenuto oggi alla Fnsi ad un incontro sui cento anni del contratto di lavoro giornalistico - ha voluto avviare subito i contatti per capire al meglio come gestire la situazione.
Il Presidente della Fieg, Anselmi, alla prima uscita pubblica:
Il contratto collettivo nel settore giornalistico ''è garanzia di concorrenza leale'', ma servono anche ''flessibilità'' e ''qualità'': è la linea indicata dal presidente della Fieg e dell'ANSA, Giulio Anselmi. ''La contrattazione collettiva - ha sottolineato Anselmi, al suo primo intervento pubblico come presidente della Federazione degli editori - è un bene collettivo per i giornalisti, ma anche per gli editori, perché è garanzia di concorrenza leale. (ANSA,FNSI)
Ultima modifica: Lun 10 Dic 2012