PROFESSIONE: “L’OPINIONE” FA UN QUADRO DELLA FNSI DOPO IL CONGRESSO

1congresso“L’opinione” ha fatto una analisi  (ovviamente dal suo punto di vista) sul dopo congresso della Fnsi dando un quadro sulle “forze” in campo. Ne pubblichiamo una sintesi. (SE TROVEREMO ALTRE POSIZIONI SULLA QUESTIONE LE PUBBLICHEREMO)
Fnsi, sindacato dei giornalisti, non rappresenta più del 50% di dipendenti e pensionati e del 28% dei freelance e collaboratori. Al momento i media della Campania sono rimasti fuori. Non c’è momento migliore per invitare giornalisti cartacei e web ad abbandonare la Fnsi ed aderire ai sindacati della comunicazione.
La nuova giunta insediata il 24 febbraio dal neosegretario generale Raffaele Lorusso, giornalista di Repubblica Bari. Questa la composizione: 5 in segreteria, il segretario pugliese, due vicari, la lombarda Del Freo ed il giovane emiliano Motta; poi il romano Butturini e la ligure Costante. 15 in giunta Fnsi. 7 professionisti e 3 pubblicisti; 5 donne. Una giornalista sportiva ed uno musicale. 8 le espressioni delle strutture regionali (Roma, Molise, Sardegna, Liguria, Calabria, Piemonte, Friuli), di cui 3 donne. 6 giornali direttamente rappresentati (Repubblica, La Stampa, Il Sole, Il Secolo XIX, Il Piccolo, Il Mondo). 2 le Tv (Rai e Mediaset).
Con la presidenza Fnsi, conquistata dall’Usigrai, la Rai ha due voci su 13. 3 pubblicisti da Piemonte, Veneto ed Emilia la quale esprime un segretario generale aggiunto. 5 componenti: Stampa democratica (sinistra sinistra), Autonomia e solidarietà (centro), Usigrai (sinistra sinistra), Stampa Libera e Indipendente (etnico calabra), Unità sindacale (centro), che si misurano tra sinistra e centrosinistra con opacità di interessi. C’è anche l’erede dell’ex segretario Fnsi Franco Siddi, sardo. E 3 voci calabresi. La giunta si fonda sull’accordo tra il gruppo del Segretario dei 7 debuttanti di giunta (di cui 4 donne e due pubblicisti) ed il gruppo Usigrai-Autonomia&Solidarietà il cui cartello ha anche sostenuto il neopresidente Fnsi, Santo Della Volpe, proveniente da Rai3. L’opposizione interna è l’Unità sindacale della redivida calabrolombarda Stigliano. Come si vede, tutto il potere sta da una parte e tutta l’esperienza dall’altra. (Besana è in giunta da 14 anni, la Stigliano da 7).
Unità sindacale a scapito del nome ha lottato per la massima disunità attorno alla sua leader Stigliano, proveniente da Il Mondo Rcs e già vicepresidente Fnsi. Era arrivata 7 anni fa sull’onda della riunificazione dei giornalisti lombardi; poi la sua gestione delle vertenze al Corrierone e per il nuovo contratto giornalisti hanno provocato un’onda negativa. E’ stata accusata dalla redazione del Corriere di tutelare la propria carriera nel passaggio dei giornalisti de il Mondo al Corriere. E’ stata anche il bersaglio delle contestazioni dei free lance. La Stigliano, che voleva provare la corsa per la segreteria e per questo si era schierata contro Lorusso, ha limitato i danni restando in giunta, grazie al sostegno del gruppo meridionale, che si è rimpinguato quando il pubblicista piemontese è entrato in giunta, già a luglio 2014 in sostituzione di un collega della Campania.
La fortuna della Stigliano è stata proprio l’assenza pilotata della Campania, esclusa dalla partecipazione al congresso, che ha permesso alla Calabria di diventare la 3° regione con ben 7 consiglieri (Parisi, Albanese, Regolo, Musmeci, Toscano per i professionisti; Caminiti e Strangio per i pubblicisti) e 4 probiviri Addirittura i probiviri pubblicisti calabresi sono 2 su 5. Senza contare che calabresi sono sia la Stigliano che Muscatello. (L’OPINIONE)
Ultima modifica: Gio 19 Mar 2015