FORUM BAMBINI E MASS MEDIA. RACCONTARE LE PERSONE.MELODIA: REGOLE DEVONO ESSERE COMPORTAMENTI ETICI

1forum-bambini-ucsi810            E’ urgente tornare a considerare il rapporto tra media e bambini come una questione primaria. E’ l’appello che l’assemblea del Forum Bambini e Mass Media che si è svolta a Bari (che ha avuto come soggetti promotori: UCSI Puglia, Corecom Puglia, Garante per i Minori della Regione Puglia,  Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia- Ordine dei Giornalisti di Puglia.Soggetto attuatore: Circolo delle Comunicazioni Sociali “Vito Maurogiovanni”)  rivolge alle Istituzioni, alle agenzie educative, alle emittenti radiotelevisive, agli organi di controllo, al mondo della comunicazione e della pubblicità.
“Siamo persone che non comunicano a persone; preferiamo una comunicazione dedicata alla massa, dimenticando che questa è fatta di singole persone”. Ha detto Enzo Quarto, presidente regionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana e portavoce del “Forum Bambini e mass media”.  Leggi, codici deontologici,  - haaggiunto -codici di autoregolamentazione sono regolarmente disattesi da quasi un ventennio. Lo stesso comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione tv e minori si è inabissato nel limbo dell’ignoto. Il servizio pubblico della Rai segna ritardi impressionanti che stanno incidendo sulla buona e sana crescita delle nuove generazioni.  La cosiddetta fascia protetta in tv non lo è più di fatto da anni. E’ presa d’assalto dalle pubblicità di ogni tipo, in cui bambini, considerati i migliori agenti della pubblicità in famiglia, sono “utilizzati”, in nome del mercato, a promuovere la vendita di giocattoli, articoli di abbigliamento, alimenti (spesso non sani), detersivi, prodotti per la casa, elettrodomestici, automobili ecc. Eppure una legge del, 90 vieta che i programmi rivolti ai bambini siano interrotti da pubblicità.     La stessa informazione televisiva e non, diffonde notizie e immagini, a volte dietro la frase lava coscienza: 1forum8“non sono adatte ad un pubblico di minori”, violente, sconvolgenti, scioccanti, invadenti che incidono nella psiche in formazione dei bambini se non affrontate in senso critico, decifrate, elaborate con l’ausilio dell’adulto-educatore. Ma nella maggioranza dei casi i genitori per primi sono impreparati se non addirittura essi stessi coinvolti nella emotività irrazionale che questa informazione gridata e spettacolarizzata induce.  È urgente  - ha concluso Quarto -rivedere i linguaggi. È urgente tornare ad ascoltare i bambini con attenzione, dedicare loro il giusto tempo e le buone pratiche. È urgente che i professionisti della comunicazione riscoprano la necessità di anteporre un’etica sociale e professionale alle subdole regole del mercato. È urgente che Autorità ed organi di controllo esercitino le loro funzioni ed emanino sanzioni. È urgente avviare una rivoluzione culturale che sappia riportare al centro della comunicazione la persona umana e non l’interesse del consumatore, che maschera l’interesse allo sfruttamento della persona. Per questo il Forum Bambini e Mass Media si rivolge alle Istituzioni e alla politica, perché ispirandosi alla “Lettera di Bari” vogliano condividerla e sappiano contribuire con atti concreti a dare gambe al sogno di un “tam tam mediatico e cross-mediale in cui i bambini e gli adolescenti siano la stella polare del linguaggio che si usa, perché sono fruitori-protagonisti come gli altri (se non più degli altri) e hanno diritto a conoscere, capire, interpretare, essere educati e formati ad essere cittadini del mondo, giusti e veri.”
“Dal monitoraggio su media e minori condotto dal Corecom Puglia il dato più interessante è che, nella fascia protetta, la maggior parte delle emittenti televisive trasmette quasi esclusivamente pubblicità”, ha detto Felice Brasi, presidente regionale del Corecom.Francesco Bellino, docente di Etica della comunicazione all’Università di Bari, ha messo in evidenza come: “La fascia protetta non deve solo essere quella in cui astenersi dal trasmettere alcuni tipi di programmi, ma l’occasione per programmare un palinsesto di qualità. Oggi viviamo in un clima ‘verofobo’, in cui confondiamo l’interpretazione con i fatti”, ha precisato, mentre “l’ideale regolativo della comunicazione è la verità". Perchè "Raccontare la realtà significa raccontare le singole storie delle persone”.Per Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo nell’Università La Sapienza di Roma, che ha fatto pervenire la sua relazione: “Ci troviamo di fronte ad una totale deregulation” sia per le pubblicità che per la fruizione televisiva dei vari programmi. “Se negli anni Ottanta e Novanta gli educatori e, soprattutto, gli esperti in psicologia dell’età evolutiva venivano consultati periodicamente dalla Rai - quando questo servizio pubblico pianificava la messa in onda di un nuovo programma per ragazzi-  questa consuetudine si è persa a favore delle cosiddette leggi del mercato”, ha aggiunto. Per riportare i bambini a una vita sana e adatta alla loro età occorre “tenerli lontani dallo schermo casalingo nei primi tre anni di vita”, “non abbandonarli a un consumo indiscriminato di programmi e di pubblicità”, offrire alternative ai bambini come i giochi e le attività all’aperto.
In passato, i mezzi di comunicazione sentivano l’esigenza di mettersi in contatto con i ragazzi, oggi non più”, ha detto Andrea Melodia, presidente nazionale Ucsi. E riferendosi alle regole deontologiche dei giornalisti, ha aggiunto che queste “vanno capite, interiorizzate e trasformate in comportamenti etici”.
A tal proposito, Anna Montefalcone, centro Studi Apulia Film Commission, ha voluto segnalare che: "E' fondamentale che le istituzioni preposte e le agenzie formative si assumano il compito di promuovere il pensiero critico, soprattutto verso i bambini e gli adolescenti, affinché sappiano operare scelte di gusto, autentiche e autonome".
A farle eco Elvira Maurogiovanni - insegnante - che ha posto l’accento sull’attività-aboratorio nel quartiere San Paolo a Bari, per farne un quartiere di buone notizie: “Nel Laboratorio della Buona Notizia sono i ragazzi a scegliere come dire, quindi non solo scrivono, ma fotografano, riprendono disegnano. Studiando i mass media si impara a darsi il tempo, la lentezza intelligente dell'apprendere e comprendere: la notizia deve sedimentare dentro il ragazzo, che deve non solo capire, deve elaborare la sua emozione, deve farla diventare opinione”.
Il sigillo finale al forum può benissimo essere quello indicato ancora nella relazione della professoressa Oliverio Ferraris  "...Se il programma è inzeppato di spot si può scegliere un video adatto ma ripulito dagli spot. Bisogna essere consapevoli che nelle pubblicità si nascondono messaggi che vanno ben al di là del prodotto reclamizzato: possono riguardare lo stile di vita, le scelte sentimentali, i ruoli familiari, i rapporti tra genitori e figli e tra coetanei ecc. sono messaggi che non vengono inviati allo spettatore in forma diretta ma indiretta e come tali hanno un loro subdolo potere perché non vengono analizzati razionalmente ma assorbiti inconsapevolmente".(UCSIPUGLIA,AFFARITALIANI)
Ultima modifica: Ven 30 Ott 2015