MEETING PELLEGRINI CYBERSPAZIO: PAPA “TRATTARE LE COSE DEL MONDO PONENDO DIO AL VERTICE”

1aaaqdIn un messaggio inviato a monsignor Carlo Bresciani, vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, in occasione inizio lavori del Meeting nazionale dei giornalisti cattolici, “Pellegrini nel cyberpazio”, in programma a Grottammare fino al 19 giugno, Papa Francesco ha espresso “la cordiale vicinanza a quanti condividono la sfida comunicativa della Chiesa chiamata a vivere la misericordia quale tratto distintivo di tutto il suo essere ed il suo agire”. “Aiutando l’uomo contemporaneo ad orientarsi a Cristo, incarnazione vivente di Dio misericordioso, Sua Santità – prosegue il messaggio a firma del segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin – invita ad attingere alle risorse spirituali la forza per trattare le cose del mondo ponendo Dio al vertice, affinchè il patrimonio dei valori trasmesso lungo i secoli possa continuare ad ispirare e plasmare con lo splendore della verità il futuro della nostra società”.

Calvi (Avvenire), “uscire fuori, occuparsi delle periferie”

L’intervento introduttivo è stato quello di Massimo Calvi di Avvenire che ha inquadrato il senso dello story telling e le tecniche di narrazione con strumenti digitali. Si tratta di una modalità narrativa di racconto che privilegia le storie da raccontare e non tanto i fatti: il racconto punta a suscitare emozione nell’ascoltatore, nel lettore, anche utilizzando le nuove tecnologie. “Come ha spiegato Calvi nel suo intervento – ha affermato il moderatore della giornata Massimo Donaddio de Il Sole 24 Ore – ci sono molte modalità di toccare le storie. Naturalmente sempre con luci e ombre. Non sempre l’insieme di queste narrazioni ci restituisce la fotocopia della realtà che sia quella vera, quella oggettiva. Non sempre può esserci un rispetto, perché lo story telling è una comunicazione parziale, in qualche modo frammentata. Allora è importante che il giornalista riesca a decifrare questo tipo di registro, interpretarlo ed inquadralo per restituirlo in maniera corretta e critica ai lettori”. Calvi ha evidenziato molto il fatto che queste reti sociali potrebbero aiutare anche nel contesto di un processo di comunicazione che “deve essere umanizzante, personale e sviluppare il più possibile il coinvolgimento ma sempre attenta e rispettosa della persona”. Ha terminato il suo commento ricordando “alcuni input che Papa Francesco ha dato ai sacerdoti e che possono essere declinati anche per giornalisti” come “uscire fuori , di andare ad occuparsi delle periferie – ha affermato – quello di avere l’odore delle pecore, di conoscere chi sono i nostri lettori e le persone di cui andiamo a raccontare storie di vita”.(SIR)

Ultima modifica: Sab 18 Giu 2016