INFORMAZIONE:SIDDI (FNSI):”INTOLLERABILE L’IMPUNITA’ PER CHI COLPISCE I GIORNALISTI”.IACOPINO (ODG): FARE SQUADRA PER TUTELARE LA CATEGORIA. LO HANNO DETTO IN UN CONVEGNO A LOCRI

minacce«Non si può tollerare l'impunità di chi prende di mira i giornalisti per qualsiasi scopo estraneo all'interesse dei cittadini ad essere correttamente informati». A dirlo è stato il segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, che insieme al presidente del sindacato dei giornalisti Roberto Natale, è stato a Locri, parlando del problema delle minacce e delle intimidazioni ai giornalisti. La Calabria, secondo il Rapporto 2010 di "Ossigeno per l'informazione", l'associazione fondata due anni fa dalla Fnsi e dall'Ordine nazionale dei giornalisti, è la regione in cui più alto è il numero delle intimidazioni. «In questa terra - ha aggiunto Siddi - spesso il giornalismo è costretto in una posizione di paura e di intimidazione che rendono più problematico l'esercizio dell'attività ed il rispetto dell'informazione come bene comune di interesse pubblico. Ma abbiamo trovato anche dei colleghi molto impegnati, consapevoli che la solidarietà professionale e l'impegno può aiutare ad ottenere una cultura di rispetto per l'informazione che coinvolga la società. Questo tema, però, interpella anche il mondo delle istituzioni e dell'imprenditoria». «Il lavoro del giornalista - ha detto Siddi - è difficile anche per le condizioni di precarietà diffusa. Un problema su cui il sindacato pianta la bandiera della lotta all'illegalità. Una duplice lotta: all'illegalità malavitosa, che si manifesta con minacce e intimidazioni, ed alle irregolarità nel lavoro. Il lavoro regolare è precondizione per la legalità. E riguarda i giornalisti e tutta la comunità».
Il presidente della Fnsi,Natale, dal canto suo, ha sostenuto che «i dati della Calabria richiedono particolare attenzione. I dati di "Ossigeno" dicono che è la prima regione per cronisti minacciati, il che significa anche che cresce la vivacità del giornalismo calabrese e cresce la sua propensione alla denuncia. Ossigeno assolve ad una funzione importantissima, in raccordo con le articolazioni territoriali del sindacato e dell'Ordine, anche per cancellare l'idea che il silenzio possa essere considerato un valore: per noi giornalisti il silenzio non è mai un valore. Siamo venuti qui per far sentire meno soli i colleghi che hanno il coraggio della denuncia e per capire come fare a tutelarli sempre meglio, oltre che per stringere il rapporto tra il sindacato nazionale e gli organismi che sul territorio fanno il lavoro quotidiano di raccolta delle denunce».
"Occorre che i 20 ordini regionali e quello nazionale facciano squadra per tutelare, in questo momento difficile, la categoria, che attualmente non e' molto popolare nel mondo politico e, soprattutto, tra i cittadini". Lo ha detto il presidente dell'ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, che ha incontrato a Catanzaro i vertici dell'ordine della Calabria ed i rappresentanti delle principali testate presenti nella regione. Con Iacopino, erano presenti il segretario dell'ordine Giancarlo Ghirra ed il consigliere nazionale Natalino Bianco. Per l'ordine della Calabria, con il presidente Giuseppe Soluri, c'erano il segretario Giampiero Brunetti ed il presidente del collegio dei revisori dei conti, Giuseppe Natrella. "La nostra presenza in Calabria - ha detto Iacopino, reduce da una iniziativa analoga a Trento - non e' rituale. Vogliamo intraprendere con gli ordini regionali un percorso comune. In questa fase siamo preoccupati dal fatto di non essere molto popolari anche se questa impopolarita', nei confronti del mondo politico - ha aggiunto - e' in un certo senso confortante, se e' vero che siamo impopolari a prescindere dall'orientamento dei governi, il che vuol dire che, nonostante tutto, i giornalisti , in questo paese, svolgono correttamente il loro mandato, che e' quello di informare l'opinione pubblica". Iacopino si e' soffermato su altre questioni rilevanti per la categoria: il precariato e l'abusivismo, la riforma dell'ordine, la legge sulle intercettazioni. "Sul precariato - ha spiegato - abbiamo dati allarmanti. Anche questo e' un tema che richiede un impegno di squadra che deve coinvolgere l'ordine insieme con la Fnsi e l'Inpgi". Iacopino ha fatto riferimento, fra l'altro, alla necessita' di una normativa che introduca il principio di equa retribuzione dei giornalista, dopo l'abolizione dei tariffari professionali. Per quanto riguarda la riforma della professione, il presidente dell'ordine ha insistito sull'esigenza di arginare le troppe scorciatoie che consentono a figure non qualificate di svolgere attivita' giornalistica. E per quanto riguarda la legge sulle intercettazioni, ha richiamato la categoria ad una mobilitazione "per fronteggiare - ha detto - un eventuale nuovo irrigidimento della normativa, senza toni esasperati o esibizioni muscolari, ma puntando sul consenso dei cittadini e sensibilizzando i parlamentari". C'e' poi un aspetto specifico che coinvolge o i giornalisti che operano nelle regioni meridionali: quello delle intimidazioni mafiose. "Occorre essere - ha spiegato - piu' solidali con i collegi minacciati. E bisogna esserlo non in maniera rituale, attraverso le dichiarazioni di solidarieta', ma mantenendo su di loro accessi i riflettori. L'elenco dei colleghi sottoposti ad intimidazioni da parte della 'ndrangheta o della mafia - ha detto - e' francamente allarmante". Della necessita' di tutelare la liberta' di espressione "contro tutto e contro tutti" ha parlato Ghirra. "La liberta' dei giornalisti - ha detto - va difesa sempre contro ogni potere. Vanno tutelati i cronisti minacciati dalle mafie - ha aggiunto - e vanno difesi i colleghi piu' giovani, minacciati dal precariato, cosi' come abbiamo il dovere di conbattere l'esercizio abusivo della professione". Un richiamo al rigore professionale dei giornalisti e' stato rivolto dal presidente dell'ordine della Calabria, Giuseppe Soluri. "Ogni singolo errore di un giornalista - ha detto - provoca un vulnus alla credibilita' dell'intera categoria, perche' puo' indurre nell'opinione pubblica l'idea che i giornalisti scrivano cose inesatte o che siano al servizio di questo o di quel potere". (ANSA,CN24TV)
Ultima modifica: Lun 10 Dic 2012