Comunicare il Sacro, si è ripetuta iniziativa di Ucsi Sicilia

La “Processione dei Misteri” di Taormina, unica nel suo genere, è caratterizzata da suggestivi spunti simbolici di natura religiosa e culturale, presenta una novità quest’anno: il protagonismo delle “donne” della Congregazione del Varò.

Il “ruolo” e il “valore” della donna nell’universo simbolico del sacro, nell’immaginario antropologico e sociale, sono stati al centro dell’iniziativa di Ucsi Sicilia.
Il Ppogetto di formazione si è avviato nel 2014, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, e si propone di offrire strumenti utili ai giornalisti al fine di una comunicazione efficace degli eventi legati al sacro e alle tradizioni di cui si fregia la Sicilia. Incontrare il territorio al fine di scandagliare le antiche radici storiche, antropologiche, sociali e religiose, per comunicare, ovvero mettere in relazione passato e presente, e costruire un futuro alla stregua della ricchezza che afferisce dal passato.

A relazionare sul tema è stato Il prof. Mario Bolognari, già ordinario di Antropologia culturale presso l’Università di Messina ed ex sindaco di Taormina. A fronte della partecipazione “complementare” della donna, nelle tradizioni plurisecolari (i portatori uomini, le donne accompagnano), il caso delle donne di Taormina ha delle peculiarità. Il “silenzio”, innanzitutto, esempi similari si riscontrano in Calabria, con la connotazione di mesta disapprovazione. Una “Processione identificante”, “comunitaria”, che coinvolge i più deboli: le donne. Un “protagonismo delle donne”, caratterizzato dalla presenza di regole che assicurano il prosieguo della tradizione, nella continuità e stabilisce gerarchie, non codificate, ma stabili, ogni tanto messe in discussione, che segnano, quasi, dei riti di passaggio.

A che serve e perché tutto ciò? Tale processo genera una stratificazione della memoria, e citando E. De Martino, sottolinea l’importanza del villaggio (paese, quartiere, gruppi di appartenenza) luogo dove si sviluppano le regole e le gerarchie del gruppo sociale. Solo chi ha un “villaggio” nella memoria può avere una visione cosmopolita. Nel villaggio conosciamo tutto e il contrario di tutto, che amiamo riscoprire quando ritorniamo. Molti emigrano, per fuggire dalla città turistica, ma se non trovano la strada del ritorno, incappano nello “spaesamento”.

La struttura dell’appartenenza alla Congregazione del Varò segue la “catena generazionale”, e si amplia per “stratificazione”. Il “protagonismo”, ancora, è una importante fonte di “cambiamento sociale”, le donne crescono e ampliano la loro capacità professionale e lavorativa. “La società taorminese ha cambiato la Processione, la Processione ha cambiato la società taorminese”.

Il luogo dell’elaborazione del lutto dedicato alle donne è il “Santuario della Madonna della Rocca”. Sacrario che ancora custodisce le foto dei “militari in guerra”, le preghiere per chi era partito, e le preghiere per il ritorno: “Madonna mia, fa’ che torni da me”. Tema che ritroviamo in un romanzo della letteratura di fine ‘800 inglese.

Il Prof. Don Paolo Buttiglieri ha focalizzato il rapporto tra la “donna e il sacro”: La donna e il sacro negli anfratti del tempo che scorre inesorabile, segnato dalle gesta umane. La donna “discepola segreta”, eletta nei Vangeli da Gesù, come “portatrice” e testimone fedele del Mistero. La donna accanto a Cristo, nella Passione, sotto la Croce, madre della Chiesa e del dolore, nel sepolcro dopo la morte, e annunciatrice della “notizia sconvolgente” della resurrezione.
Vincenzo Caruso, giornalista e socio Ucsi, poeta, ha declamato un suo componimento: “Buio e silenzio a Taormina”, Marcello Strano, giornalista cinematografico e fotoreporter, ha presentato un breve video della Processione, con scatti della recente edizione del 2023.
Infine l’incontro con Ernesto De Luna, presidente dell’associazione fotografica Taoclick di Taormina, Roberto Mendolia, vicepresidente, Alfio Barca, segretario, che a nome dell’Associazione, ha presentato la mole di attività dell’associazione, condotte nel territorio siciliano e oltre, al fine di scandagliare un patrimonio sommerso, tante volte chiuso alla conoscenza, perché “recluso” in luoghi non aperti al pubblico.
Il segretario dell’Assostampa di Messina, a nome della categoria, ha sottolineato l’importanza dei momenti di formazione che hanno una ricaduta significativa dal punto di vista deontologico e culturale, come questa.
L’Associazione Fotografica “Taoclick” di Taormina ha presentato, in anteprima, un video fotografico: “Taormina – Le donne dell’Addolorata”, che è stato molto apprezzato dagli astanti.

Ultima modifica: Mer 27 Mar 2024