Esattamente un anno fa, di questi tempi, pensavamo come Ucsi al congresso nazionale che dovevamo celebrare nell’aprile 2020 a Torino: il percorso preparatorio, le assemblee regionali, i temi da approfondire, il “mandato” che ci aveva consegnato il papa all’udienza per il sessantesimo, con l’ esortazione ad essere “voce della coscienza di un giornalismo capace di distinguere il bene dal male, le scelte umane da quelle disumane”, senza aver paura di “rovesciare l’ordine delle notizie per dare voce a chi non ce l’ha”, il messaggio del presidente Mattarella con l’invito al perseguimento della verità e della responsabilità, avendo sempre “onestà intellettuale e senso di responsabilità nei confronti della comunità”.