A Lisbona il primo Festival degli Evangelizzatori e Missionari Digitali

La novità è che, all’interno delle Giornate Mondiali della Gioventù 2023, si svolgerà il primo Festival degli Evangelizzatori e Missionari Digitali. Sarà venerdì 4 agosto dalle 21:00 alle 22:30, nel Parque Cristonautas, situato in Piazza Martim Moniz, e chi non è a Lisbona può partecipare a distanza: iscrivendosi a questo sito, riceverà un link per collegarsi.

E, del resto, è la prima volta che gli accrediti stampa per il grande evento sono aperti anche ai cosiddetti “influencer”, oltre che ai giornalisti.

È un riconoscimento importante del ruolo di queste figure, spesso guardate ancora con molta diffidenza, perché considerate solo narcisisti abili a rivendersi sul web. E infatti la parola “influencer” non esprime l’impegno di chi ha trovato nei social network territori da evangelizzare e persone in ricerca: il termine giusto è quello usato per il Festival: “evangelizzatori digitali” o “missionari digitali”.,
Un concetto sdoganato prima dal percorso fatto dal sinodo digitale, poi dal documento “Verso una piena presenza. Riflessione pastorale sul coinvolgimento con i social media” pubblicato dal Dicastero della Comunicazione il 28 maggio 2023.

Il sinodo digitale con il claim “La Chiesa ti ascolta”, è una iniziativa – lanciata e accompagnata da Mons. Lucio Adrian Ruiz, segretario del Dicastero della comunicazione della Santa Sede, con Rosy Russo, presidente e fondatrice di Parole O_stili – che haportato il cammino sinodale nel “sesto continente”, cioè quello digitale. È stata creata una rete di 280 “influencer cattolici” (il 27% dei quali sacerdoti; il 10% suore ed il 63% catechisti e laici impegnati), che hanno invitato i loro follower a compilare un questionario on line, perché si esprimessero sulla Chiesa e sul loro rapporto con la fede. Sono stati compilati 150.000 questionari, in 115 Paesi, in 7 lingue. La sintesi di quanto emersa è diventata un contributo per i lavori della fase continentale del sinodo. Tutti insieme, quei missionari digitali, avevano un potenziale di 20.000.000 di follower, ma oggi la rete degli influencer cattolici è cresciuta e coinvolge un migliaio di persone nel mondo.

Il documento Verso una piena presenza. Riflessione pastorale sul coinvolgimento con i social media  è firmato da Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero della Comunicazione, e dallo stesso Mons. Lucio A. Ruiz, che ne è il segretario. Ispirato alla Parabola del Buon Samaritano, è un invito a stare sul web essendo «non tanto “singoli influencer”, ma “tessitori di comunione”: mettendo in comune i nostri talenti e le nostre capacità, condividendo conoscenze e suggerimenti» (76). Pur mettendo in guardia rispetto ai pericoli del mondo digitale (narcisismo, fakenews, hate speech eccetera), il testo ricorda che attraverso i social media si possono tessere relazioni, costruire dialoghi (non muri!) e, soprattutto, suscitare domande. Perché è già tanto – veramente tanto – se provando ad essere missionari digitali, si riesce a «suscitare una domanda, risvegliare la ricerca. Il resto è l’opera misteriosa di Dio» (80).

E dunque, questo primo Festival degli Evangelizzatori e Missionari Digitali si svolge all’interno della Giornata Mondiale della Gioventù, che coinvolge la prima generazione interamente digitale. Ma in realtà parla a tutti, perché sui social non ci sono loro, i giovani, e perché gli influencer cattolici non sono espressione di sé stessi, ma come tutti i missionari e gli evangelizzatori, sono espressione della comunità dei credenti.

Ultima modifica: Ven 7 Lug 2023