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INTERNET GOVERNANCE: LA PROPOSTA DELLA FRANCIA PER SUPERARE L'ICANN

pppIl rapporto propone di rifondare l’ICANN e trasformarlo in un World ICANN (WICANN), che sarebbe responsabile davanti al Consiglio Mondiale di Internet, che a sua volta dovrebbe sostituire l’Internet Governance Forum. L'Unione europea deve giocare un ruolo più incisivo nella governance di internet, per assicurarne l'indipendenza e la democrazia. Attributi che, allo stato attuale, sarebbero appannati da una gestione del web troppo Usa-centrica.Lo sottolinea un rapporto presentato nei giorni dal Senato francese, parlando del quale il senatore Gaëtan Gorce evidenzia come "il caso Datagate sia arrivato come una benedizione" perché ha dimostrato la potenza delle grandi imprese d'oltreoceano, che immagazzinano nei loro server enormi quantità di dati personali. Le rivelazioni di Edward Snowden, ha aggiunto, hanno avuto anche il merito di far arrivare alla gente comune l'importante messaggio che la governance di internet riguarda tutti.
Fra le diverse proposte del rapporto, quella di far evolvere la governance di internet grazie a un trattato internazionale aperto a tutti gli Stati e ratificato online dagli internauti e un'altra relativa alla trasformazione dell'Internet Governance Forum in un 'Consiglio Mondiale di Internet'. A quest'ultimo organismo l'incarico di verificare la conformità delle decisioni prese nei diversi ambiti di internet.Il rapporto propone quindi di rifondare l'ICANN - l'ente non profit che si occupa attualmente della gestione di internet - e trasformarlo in un World ICANN (WICANN), che sarebbe responsabile davanti al Consiglio Mondiale di Internet.  
Anche la Commissione europea, soprattutto dopo l'esplosione del Datagate, si è battuta per una maggiore indipendenza dell'ICANN  dal Governo Usa riuscendo solo nel 2009 e dopo un intenso pressing a ottenere un parziale svincolamento dal Dipartimento del Commercio americano che lo gestiva fin dalla sua nascita, nel 1998, mantenendo comunque il controllo sulle funzioni chiavi di internet. A marzo, quindi, gli Usa hanno annunciato l'intenzione di aprire la gestione dei nomi di dominio internet alla comunità globale, in quello che è stato accolto come un primo, timido, passo verso il rafforzamento del modello multistakeholder della governance di internet.
Quando nacque l'ICANN, l'obiettivo era quello di affidare al settore privato la gestione tecnica di controllo della rete Internet; il Dipartimento Usa del Commercio avrebbe dovuto esercitare una funzione di supervisione sulla base di un Memorandum of Understanding per un periodo di due anni, sino al raggiungimento di prefissati obbiettivi. Uno di questi, era quello di aprire il DNS al mercato. Il che ha precise ragioni storiche: Internet nasce infatti negli Usa e deriva direttamente dalla Internet Assigned Numbers Authority (Iana) - l'ente che si occupa dell'assegnazione degli indirizzi IP - che era ancor più direttamente emanazione del governo Usa.
La Ue, a febbraio, ha chiesto formalmente una "transizione verso un modello più globale che consenta allo stesso tempo di proteggere la natura aperta e multi-stakeholder della governance di internet".Ultimo caso che ha acceso lo scontro tra Ue e Usa sullo strapotere dell'ICANN è quello relativo ai domini .vin e .wine, che ha portato il Commissario Neelie Kroes a ribadire la necessità di  riformare l'attuale modello di governance di internet.
Secondo il rapporto del Senato francese, quindi, per cambiare le cose c'è bisogno di una 'forte volontà politica', ecco perché Parigi punta ad arruolare nella sua battaglia anche la Germania. Un asse franco-tedesco, insomma, non solo in campo industriale ma anche nel settore della protezione dei dati online, che potrebbe partire dalla realizzazione di un sistema operativo mobile e di un cloud europeo sicuro e aperto.(KEY4BITZ)

AGI LANCIA ITALY DAILY NOTIZIARIO IN CINESE DI AGICHINA

img1024-700 dettaglio2 agichina-2Nasce Italy Daily, il primo notiziario in lingua cinese di Agi a cura della redazione AgiChina, il portale dedicato alle dinamiche economiche e socioculturali del grande Paese asiatico. Italy Daily offrira' ogni giorno notizie e analisi dall'Italia in lingua cinese rivolte al mondo economico, industriale, energetico e alle relazioni internazionali tra Italia e Cina, confermando la vocazione internazionale dell'agenzia di diffondere l'informazione italiana, a supporto del sistema Paese, nella lingua della nazione di riferimento.   Con Italy Daily e i social network piu' popolari - come Facebook, Twitter e il cinese Weibo - con tanti contenuti creati appositamente per i lettori, AgiChina vi porta con se' nel mondo dell'informazione e dell'approfondimento economico e culturale, grazie a una redazione di sinologi e professionisti cinesi, ai corrispondenti da Pechino e ad una rete di esperti italiani e internazionali. . (AGI)

EDITORIA: UNITA’,PROPOSTA SANTANCHÈ FERRARI. CDR:INACCETTABILE. USIGRAI,CHIUSURA BRUTTA NOTIZIA

unita-europa-800Entrambi i giornali del Partito Democratico navigano in brutte acque. Anzi, bruttissime. L’Unità è stata messa in liquidazione e potrebbe cessare le pubblicazioni già da luglio. Europa, lo storico giornale della Margherita, potrebbe sparire dalle edicole entro il 30 settembre. Insomma, due situazioni problematiche. Tanto che nel Partito sta circolando l'idea di mettere a fattor comune i debiti per vedere se ne esce qualche cosa di buono. Quindi, accorpamento dei due quotidiani in crisi e pure la televisione Youdem, e settorializzazione tra online e carta stampata. Certo, i cugini non si vedono di buon occhio, considerata l'estrazione, anche se il cdr dell'Unità ha pubblicato un comunicato di solidarietà nei confronti di Europa.
Intanto la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè e la giornalista e conduttrice televisiva Paola Ferrari De Benedetti hanno presentato una offerta formale ai liquidatori dell'Unità per acquisire il quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Qualche tempo fa c'era stato l'interessamento di una cordata di imprenditori
 “L’Unità? Male, male. Siamo sulla strada della chiusura, anzi usando termini tecnici siamo sulla strada della liquidazione”. Lo dice Maurizio Mian, imprenditore e azionista quasi al 20 per cento dell’Unità, a La Zanzara su Radio 24. “Bisogna prendere in considerazione – dice Mian – l’offerta della Santanchè, che è una persona molto intelligente, ha grandi capacità, è una potenza mediatica e politica. Ci ho parlato, è in gamba e moderna. Quando la Santanchè decide di fare delle cose le fa bene”. “Detto questo – aggiunge – l’Unità dovrebbe essere di Renzi, dovrebbe rimanere l’organo ufficiale degli eredi del Pd.
 Il cdR ha dichiarato in una nota che “si tratta di un’ipotesi che non avrà alcun futuro. Da quanto ci dicono i liquidatori, la sola idea che questa testata possa andare a finire nelle mani di una esponente di Forza Italia è incompatibile con la storia del giornale e quindi con la sua valorizzazione”. «Si tratta di un'ipotesi che non avrà alcun futuro. Da quanto ci dicono i liquidatori, la sola idea che questa testata possa andare a finire nelle mani di una esponente di Forza Italia è incompatibile con la storia del giornale e quindi con la sua valorizzazione».
Sulla situazione di Europ ED Unita’ e’ intervenuto anche,con unanota, il segretario dell’Usigrai, Vittorio di Trapani: La chiusura di due giornali è sempre una brutta notizia per l'informazione. Una voce storica come l'Unità e una più giovane, ma che ha saputo imporsi tra i giornali di opinione, come Europa, rischiano di essere spente.Non sempre siamo stati d'accordo con loro, ma saremo al loro fianco perche' vengano salvate e rilanciate.L'Italia ha bisogno di più informazione. Per questo l'Usigrai esprime piena solidarietà alle colleghe e i colleghi dell'Unità e di Europa nella loro vertenza e si dichiara disponibile a ogni iniziativa, insieme alla Fnsi, a loro sostegno. (LAPRESSE, PRIMA, USIGRAI)

ODG: NEGLI UFFICI STAMPA PRESENTE ALMENO UN ISCRITTO ALL’ORDINE DEI GIORNALISTI.

ufficio-stampaSi legge nel comunicato che il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, riunito a Roma ha approvato all’unanimità il seguente ordine del giorno: Da alcuni anni nella nostra società si sta assistendo a un’esplosione dell’informazione. I cittadini sono bombardati da messaggi e notizie di ogni tipo, provenienti da fonti disparate. La struttura democratica del nostro Paese non può che vedere con positività tutto ciò, in quanto segno di libertà di informazione e di espressione. È doveroso, però, segnalare l’incertezza e l’indeterminatezza in cui il cittadino corre il rischio di trovarsi, unitamente all’impossibilità di verificare sempre in modo puntuale la correttezza delle fonti.
Un ruolo sempre maggiore nello sviluppo dell’informazione viene ricoperto dagli uffici stampa, oggi presenti in molte realtà pubbliche e private. In linea con le indicazioni contenute nella Carta dei Doveri degli Uffici Stampa, il Gruppo Uffici Stampa del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti auspica che, come già avviene nell’ambito della P.A. in virtù della Legge 150/2000, anche nel settore privato all’interno degli uffici stampa sia presente almeno un iscritto all’Ordine dei giornalisti. La presenza di iscritti all’Ordine dei giornalisti negli uffici stampa è garanzia di qualificata professionalità, correttezza e tempestività.
Il Gruppo Uffici Stampa dà mandato al Presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, di concerto con il Gruppo Uffici Stampa stesso, di verificare la disponibilità e l’interesse del mondo privato in tutte le sue articolazioni nei confronti di tale auspicio. (ODG)

PROFESSIONE: CONSIGLIO ODG, DOCUMENTO PER RIFORMA LEGGE ORDINE

Ordine-dei-Giornalisti-logo1Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha messo a punto un documento – votato a maggioranza – che offrirà alla valutazione del Parlamento per l’approvazione di una nuova legge che consenta di superare alcuni aspetti di quella esistente, che è del 1963. Sono linee guida – si legge sul sito dell’Odg – che “tengono conto delle trasformazioni avvenute nel mondo dell’informazione, puntano ad evitare lo strapotere e le disinvolture degli editori in tema di accesso, immaginano un organismo di rappresentanza più leggero di quello attuale che è determinato dalla normativa vigente”. (ODG)

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