Professione

Le notizie che riguardano il giornalismo e la comunicazione

USA: GIORNALISTI CONTRO CASA BIANCA

5ac47592a8b7114a34f18b4a14d12816Nuove critiche contro la Casa Bianca da parte dei giornalisti che seguono il presidente Barack Obama.I cronisti lamentano ancora una volta la mancanza di accesso al presidente e lo fanno dopo l'incontro fra Obama e il Dalai Lama, al quale non sono stati ammessi neanche per le foto. L'unico scatto dell'incontro è stato effettuato dal fotografo ufficiale della Casa Bianca. Nelle precedenti visite alla Casa Bianca del Dalai lama, ai giornalisti era stato invece concesso di entrare.(ANSA)

CNN INTERNATIONAL CANALE NEWS DELL’ANNO, BATTE BBC E SKY

cnn int left logoCnn International (canale 526 Sky) ha vinto per il secondo anno consecutivo il premio News Channel of the Year ai Royal Television Society Awards assegnati al London Hilton on Park Lane di Londra, battendo contendenti autorevoli come Bbc News e Sky News. Il network ha vinto, inoltre, il premio come Best News Coverage – International Category (Migliore Copertura di un evento internazionale) per i suoi reportage dalle Filippine flagellate dal tifone Haiyan nel novembre scorso. Tra gli avvenimenti coperti vanno ricordati anche le crisi in Egitto e in Siria, l’assedio del Westgate Mall a Nairobi e l’avanzata dell’estremismo islamico nella ex repubblica sovietica del Daghestan. Commentando il riconoscimento, Tony Maddox, executive vice president di Cnn International, ha detto: “Vincere il premio come News Channel of the Year per il secondo anno di fila, battendo competitor di altissimo livello, è un onore speciale. La nostra professione viene oggi messa alla prova come non mai, ma il coraggio, la forza, la determinazione e le capacità dei miei colleghi in giro per il mondo non vengono mai meno e non potrei essere più fiero del loro lavoro”. (ASCA)

PROFESSIONE: IL VERO GIORNALISMO VIVE OLTRE INTERNET. LA RIFLESSIONE DI SEVERGNINI

BSev“Sapremo difendere il mestiere? O noi giornalisti faremo la fine di tessitori, linotipisti e bigliettai?”. Inizia così la riflessione di Beppe Sevegnini – pubblicata sul Corriere della Sera – sull’importanza del giornalismo, quello vero, quello dei quotidiani, che “non sarà mai emozionante come il fumetto WhatsApp che lei/lui vi ha spedito ieri sera ma vi aiuterà a capire prima, ragionare di più e decidere meglio”. In un’era in cui lo smartphone occupa il nostro tempo, fagocita la nostra attenzione e conquista i luoghi dove prima si leggeva il giornale (il treno, la metropolitana, il bar, la sala d’aspetto), siamo noi al centro della narrazione: è questa la forza della tecnologia – scrive Severgnini. “Mail, sms, WhatsApp, Facebook, Twitter, Instagram: tutto ruota intorno al titolare del numero, dell’account, del profilo. I giornali non si battono contro altri media, ma contro l’egocentrismo e la pretesa di autosufficienza”. Ma anche di fronte a questa constatazione, Severgnini torna a ribadire l’importanza dell’informazione di qualità: “Continuo a pensare che un giornale sia un romanzo a puntate: racconta la vita, che ha molte forme. Ritengo che essere informati sia fondamentale: oggi più che mai, anche se costa un po’ d’impegno. Chi sa, fa. Chi non sa, prova (in affari, in società, perfino in amore)”. E conclude: “L’unica soluzione? Produrre un giornalismo coinvolgente e rilevante per la vostra vita”. (CORRIEREDELLASERA)

GIORNALISTI LAQTV PAGATI CON FONDI SERVIZIO CIVILE NAZIONALE. IACOPINO: INTERVENGA LA PROCURA

aquila “Se esistono le condizioni, in caso di rinvio a giudizio, l’Ordine si costituira’ parte civile. Lo sappia chi di dovere, che sia chiaro a questi che si fingono in ogni modo editori, perche’ chiunque oltraggia un giornalista non oltraggia solo un lavoratore, ma viola il bisogno di ogni cittadino di essere correttamente informato”. Lo ha detto a L’Aquila il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, affiancato da quello regionale Stefano Pallotta, a proposito della vertenza che interessa 14 ex dipendenti dell’emittente aquilana LaQtv alcuni dei quali sarebbero stati pagati con fondi del Servizio civile nazionale. “Sono venuto a conoscenza della situazione di LaQtv quando una ex lavoratrice che voleva iscriversi all’Ordine difettava della documentazione necessaria. Chiesi al direttore la documentazione ma lui me la nego’ nonostante la mia minaccia di deferimento al consiglio di disciplina” ha raccontato Pallotta, annunciando che sta esercitando per la prima volta in Abruzzo il potere sostitutivo per consentire l’iscrizione ai Pubblicisti, di fronte al rifiuto di certificare il periodo lavorativo. (AGI)

EGITTO: A PROCESSO GIORNALISTI AL JAZEERA, NUOVA UDIENZA IL 5/3

egittoAperto e subito rinviato al Cairo il processo contro i giornalisti di Al Jazeera, accusati di complicità in azioni terroristiche. Tre degli accusati sono comparsi in tribunale, altri sei sono processati in contumacia. Tra di loro quattro stranieri: una olandese, due britannici e un australiano, che è tra i tre in carcere, arrestati il 29 dicembre.
Il canale satellitare qatariota ha definito “assurde” le accuse, che vedono i reporter sul banco degli imputati per aver usato materiale di trasmissione non autorizzato, per aver diffuso notizie false e per aver fornito materiale, informazioni e denaro a sedici egiziani accusati di far parte di un gruppo terroristico. Il processo è stato aggiornato al 5 marzo.eurones
. Mohamed Fahmy, Peter Greste e Mohammed Baher sono accusati di far parte o di favorire organizzazioni terroristiche, in particolare di avere legami con i Fratelli Musulmani, relegati a “gruppo illegale” dalla caduta del governo Morsi. All'apertura del processo, il tribunale del Cairo ha detto di voler ascoltare i testimoni dell'accusa e valutare le prove alla prossima udienza
 
Il caso ha scatenato serie critiche da parte di gruppi a sostegno dei diritti umani, nei confronti del nuovo governo militare del paese più popoloso del mondo arabo. Solidarietà viene anche dall'Osservatorio dei Diritti Umani in Medio Oriente, che ritiene che un giornalista non può rischiare anni di carcere solo per aver fatto il proprio lavoro.
Nel 2013, l'Egitto è stato classificato come il terzo paese “letale” per i giornalisti, con cinque reporter uccisi e 45 aggressioni. In almeno 11 occasioni, le forze di polizia hanno fatto irruzione in agenzie di stampa. ( INFOGGI)