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PREMIO SODALITAS GIORNALISMO PER IL SOCIALE: APERTE CANDIDATURE

premio-sodalitas-giornalismo-sociale-400x300Saranno aperte fino al 30 novembre 2013 le candidature al Premio Sodalitas Giornalismo per il Sociale, il riconoscimento annuale assegnato agli operatori dell’informazione che si siano distinti per aver approfondito e segnalato all’opinione pubblica temi di particolare rilevanza sociale e umanitaria. Il Premio, giunto quest’anno alla sua undicesima edizione, ha come obiettivo quello di favorire la crescita di una cultura dell’informazione più attenta ai problemi sociali e, al contempo, far crescere l’attenzione dei media nei confronti di questi temi.  Nel corso delle 10 precedenti edizioni, il Premio Sodalitas Giornalismo per il Sociale ha saputo mobilitare più di 1.400 giornalisti, i quali hanno contribuito con oltre 3.000 elaborati a raccontare l'evoluzione della società italiana. In dieci anni, il Premio è divenuto un vero e proprio osservatorio privilegiato delle principali trasformazioni sociali che interessano il Paese. Queste le 5 categorie del Premio Sodalitas Giornalismo per il Sociale. Lavoro, Formazione, Giovani. Dove sta andando il lavoro? Quali le professioni del futuro? Quali i percorsi formativi da seguire per trovare o ritrovare lavoro? Alimentazione, salute, stili di vita e di consumo. La crisi sta davvero cambiando gli stili di vita e di consumo delle persone? Questi cambiamenti diventeranno permanenti e saranno orientati a una maggiore sobrietà? Esiste una cultura della sostenibilità alimentare diffusa nella popolazione di consumatori? Expo2015 può rappresentare una svolta sul tema dell'alimentazione e della salute? Fragilità e disagio sociale. Quanto ampie e profonde sono, oggi, le nuove povertà? Quali gli ambiti di maggior malessere sociale? Quali le urgenze che la non inclusione rende maggiormente evidenti? Come migliorare il welfare tra aumento dei bisogni e riduzione delle risorse? Sostenibilità e Ambiente. Che strade sta seguendo il Pianeta? Qual è il suo stato di salute? Quali i comportamenti da adottare quotidianamente per uno sviluppo sostenibile? Quali le eccellenze italiane per la difesa dell'ambiente? In che modo la Green Economy può creare innovazione nell'agricoltura, nell'industria e nei territori e preservare le risorse in esaurimento? Arte, cultura e turismo. Valorizzare il patrimonio artistico nazionale: un obiettivo possibile? Quali i luoghi da riqualificare, riorganizzare, rilanciare? Quali le iniziative, le competenze, le esperienze, le storie e i luoghi da cui ripartire? L'Italia è ancora il Bel Paese? Arte, cultura, turismo: solo un ricordo del passato o volano per lo sviluppo economico? Accanto alle categorie tematiche, il bando del Premio di Fondazione Sodalitas prevede, anche per il 2013, un riconoscimento speciale per i giovani giornalisti. Per promuovere la sensibilità verso il sociale tra i giornalisti di domani, anche in occasione della sua undicesima edizione il Premio Sodalitas Giornalismo per il Sociale dedica infatti un'attenzione speciale agli allievi delle scuole di giornalismo che abbiano realizzato articoli, filmati o servizi sia pubblicati sia inediti con una particolare attenzione all'uso delle nuove tecnologie. La dotazione complessiva del Premio ammonta a 6.000 euro. La partecipazione al Premio Sodalitas Giornalismo per il Sociale è gratuita. Per candidarsi è sufficiente compilare la scheda di iscrizione online e inviarla in formato elettronico entro il 30/11/2013 all'indirizzo mail giornalismosociale@sodalitas.it seguendo le indicazioni contenute nel Bando del concorso. Entro la stessa data, copia cartacea della domanda di iscrizione e di ogni elaborato (cartacea o audio/video in formato dvd) dovranno essere inviate alla Segreteria organizzativa del Premio. Possono essere candidati al Premio elaborati editi tra il 1° gennaio e il 30 novembre 2013. (GREENPLANETMAGAZINE)

DIFFAMAZIONE: FNSI, PER STRASBURGO E' INGIUSTIZIA CARCERE GIORNALISTI

europea court of human rights big''Nessuno adesso puo' avere piu' dubbi. La sanzione del carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa deve essere cancellata. L'Italia e' gia' fuori tempo massimo per mettersi in regola con le consolidate norme europee sui diritti umani. La condanna del nostro Paese da parte della Corte Europea per i diritti dell'uomo per aver inflitto una pena detentiva al direttore di Libero Belpietro, in un processo di diffamazione a mezzo stampa, e' chiara e non da spazio ad equivoci. E' una sanzione inevitabile e un brutto ceffone per un Paese, il cui Parlamento da decenni rinvia l'abolizione del carcere per i giornalisti a motivo della loro attivita' professionale''. Lo afferma, in una dichiarazione, il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi. ''La Fnsi, incessantemente da anni, con i cronisti italiani tutti, sostiene l'illegittimita' (ancora presente nel nostro ordinamento) del carcere per diffamazione a mezzo stampa, di cui anche il Capo dello Stato ha sollecitato il superamento - continua la nota -. I fautori del carcere e delle limitazioni improprie all'informazione e alle opinioni hanno ripetutamente fatto finta che quanto previsto dall'art. 10 della Convenzione Europea per i diritti dell'uomo fosse una semplice indicazione e non una norma cogente per gli Stati firmatari. Anche molte delle proposte di riforma avanzate continuano a contenere dei ''ma'' di troppo accanto all'ipotesi di eliminare o attenuare la misura del carcere. Ora, dopo la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo, l'Italia dovra' chiedere scusa a Belpietro, pagandogli anche un risarcimento di 10 mila euro per danni non pecuniari e 5 mila per spese legali. Troppo poco sul piano materiale, quanto vale per rendere chiaro a tutti che la norma del Codice penale italiano va cassata rapidamente. A Belpietro - che ha avuto la costanza di insistere sulla liceita' del suo lavoro fino alla Corte di Strasburgo - un ristoro morale importantissimo, che deve riguardare d'ora in poi tutta la categoria. Nello specifico caso, peraltro, la riflessione deve essere ancora piu' radicale, poiche' il direttore di Libero era stato condannato in appello e in Cassazione (dopo l'assoluzione in primo grado) per omesso controllo (in quanto responsabile della testata) su un articolo e opinioni scritte da un altro giornalista, Lino Iannuzzi, nella sua funzione, all'epoca, di Senatore della Repubblica''. ''Come afferma la Corte dei diritti dell'uomo - conclude Siddi - la sanzione che era stata inflitta al direttore di Libero e' ''ingerenza nel diritto alla liberta' di espressione non... proporzionata ai fini perseguiti''. E ancor piu' rilevante la riaffermazione che la reclusione in carcere per un reato commesso nel settore della stampa non e' compatibile con la liberta' di espressione, se non in circostanze eccezionali, come nel caso di incitazione alla violenza o all'odio razziale. Il Parlamento, a cominciare dalla Commissione Giustizia della Camera, che ha in questi giorni in carico i progetti di legge e di riforma, ne prenda atto e proceda di conseguenza''. com/sat/mau Maurizio Belpietro fu condannato per diffamazione a quattro mesi di carcere, poi sospesi, per aver pubblicato, nel novembre 2004, un articolo firmato da Raffaele Iannuzzi dal titolo "Mafia, 13 anni di scontri tra pm e carabinieri", ritenuto diffamatorio nei confronti dei magistrati Giancarlo Caselli e Guido Lo Forte. (ASCA)

MACCHIANERA AWARDS, ILFATTOQUOTIDIANO.IT PREMIATO COME MIGLIOR SITO ITALIANO 2013

Macchianera2013internaIlfattoquotidiano.it è il miglior sito internet italiano per il 2013. Lo hanno decretato gli utenti che hanno votato la nostra testata permettendoci di vincere ai “Macchianera Blog Awards“, evento organizzato all’interno della BlogFest. A ritirare il premio, sul palco del Teatro Novelli di Rimini, c’era il direttore Peter Gomez che ha spiegato in chiave ironica le ragioni del successo: “Volevo ringraziare coloro i quali hanno permesso all’Italia di figurare al 57° posto nella classifica sulla libertà di stampa, perché è l’unico motivo per cui il Fatto Quotidiano ha vinto questo premio. Chi lo frequenta sa che scriviamo un sacco di puttanate, ma quando le scriviamo, quando sbagliamo, lo facciamo perché abbiamo lavorato male, perché siamo in pochi, perché non abbiamo approfondito abbastanza e non perché qualche editore ce l’ha ordinato o perché vogliamo compiacere qualcuno”. La categoria “miglior sito” vedeva candidati anche Beppegrillo.ti, Corriere.it, Repubblica.it, Wired, Giallo Zafferano, Fanpage.it, Diecimila blog, Ilmeteo.it e Il Post. Nel suo intervento, Gomez ha svelato il vero obiettivo della testata che dirige: “In realtà c’è un piano dietro tutto questo. Quando io e alcuni amici abbiamo messo in piedi la nostra piccola azienda editoriale abbiamo pensato di creare un piccolo gruppo multimediale, sperando di andare in televisione, di fondare un partito e io pensavo di diventare presidente del Consiglio per organizzare cene eleganti… Questo premio è il primo passo: Forza Italia!”. A quanti hanno scelto la nostra testata va il grazie della redazione de ilfattoquotidiano.it, della nostra webTv e dei blog.

Tra gli altri premiati, Papa Francesco come Miglior Personaggio (ha battuto Fiorello, classificatosi al secondo posto), Ansa.it (Miglior sito italiano di informazione), Spinoza (Miglior sito di satira), AlFemminile (Miglior community), Selvaggia Lucarelli (Miss Internet), Azael (Mister Internet), Pinuccio (Rivelazione dell’anno), Musixmatch (Migliore App italiana), Hagakure (Miglior Web Agency), Cicap (Miglior sito Educational), Makkox (Miglior vignettista), I 400 calci (Miglior sito cinematografico), Bastonate (Miglior sito musicale), ItalianSubs (Miglior sito televisivo), Vogue.it (Miglior sito fashion), Radio Deejay (Miglior Radio-Podcast), Il Sole 24 Ore (Miglior sito economico), Ma che davvero? (Miglior sito per genitori e bambini), L’apprendista libraio (Miglior sito letterario), Il Disinformatico (Miglior sito tecnico-divulgativo). Il premio per il miglior articolo (5 buone ragioni per non votare Grillo) è andato a Quitthedoner. Alla Coca Cola il premio come miglior campagna pubblicitaria, mentre Nutella è stata eletta come miglior brand. (ILFATTOQUOTIDIANO)

GIORNALISTI, SIANI: A 28 ANNI DA OMICIDIO RIPARTE SUA AUTO-SIMBOLO,MEHARI

sianiEra il 23 settembre 1985 quando la camorra uccise Giancarlo Siani. Ed oggi, in quello stesso punto di Napoli dove fu ucciso il giornalista del Mattino, l'auto-simbolo delle sue lotte, la verde Mehari è ripartita. È stato Roberto Saviano a metterla in moto in una staffetta che vuole lanciare un messaggio ben preciso: la camorra non è affatto più forte della voglia di raccontare la verità. Siani, la verità di clan come Gionta e i Nuvoletta la raccontò e come, tanto da essere giustiziato 28 anni fa. Una storia, quella di Siani che si è ripetuta: in Italia negli ultimi 50 anni sono stati uccisi 26 tra giornalisti e operatori dell'informazione. ''In viaggio con la Mehari'', iniziativa che parte oggi vuole fare proprio questo: riconnettere le storie a volte dimenticate di giornalisti, fotoreporter, operatori dell'informazione, donne e uomini della società civile uccisi, spesso anche solo per stare nel posto sbagliato al momento sbagliato. La Mehari riprende, dunque, il suo cammino da dove si è fermata. A guidarla saranno volti conosciuti del mondo del giornalismo, della cultura, della giustizia legati alla storia di Giancarlo Siani e a quella delle vittime innocenti di criminalità, come don Luigi Ciotti, Giovanni Minoli, Alfredo Avella, del coordinamento familiari vittime innocenti criminalità. Una staffetta, quella iniziata alle Rampe Siani, che terminerà alla sede del quotidiano Il Mattino dove l'esempio del giornalista ancora una volta rivivrà. "Nel 28mo anniversario della morte di Giancarlo Siani, desidero esprimere un commosso e affettuoso pensiero ai familiari e a quanti lo hanno amato ed apprezzato". Così il Presidente del Senato, Pietro Grasso, in una dichiarazione. "Ogni giorno - aggiunge il Presidente Grasso - Siani urlava contro la camorra, denunciandone gli intrecci con la politica e i rapporti con la mafia siciliana. Cercava e diceva la verità il giovane Siani. La camorra lo ha ucciso, ma egli, al pari di altri giornalisti vittime della violenza mafiosa ha vinto, diventando un eroe e un esempio per tutti. Un esempio - conclude il Presidente del Senato - della passione e del coraggio che tanti giornalisti quotidianamente pongono nel loro lavoro, e che ha bisogno del sostegno dei cittadini e delle istituzioni, perché solo in un Paese dove la libertà di stampa è garantita, si può parlare di piena affermazione della democrazia". (ANSA).

GIORNALISTI: ZAVOLI COMPIE 90 ANNI, UNA VITA TRA CRONACHE E POLITICA ED UN PREMIO

20130921 zavoliSergio Zavoli ha compiuto 90 anni. Giornalista, scrittore e Senatore della Repubblica, si è sempre definito, prima di tutto, un cronista: ed è stato cronista scrupoloso e coinvolgente, testimone oculare di quasi settant'anni di storia internazionale e protagonista della vita civile e culturale del Paese. Già Presidente della RAI e di recente della Commissione di Vigilanza del servizio pubblico radiotelevisivo, Zavoli è stato autore e conduttore di programmi televisivi di successo, nonchè primo presidente della San Marino Rtv. E proprio a lui va il Premio Paolo Giuntella di Articolo 21: lo annunciano in una nota Beppe Giulietti e Federico Orlando, portavoce e presidente dell'associazione. "La sua - si legge nella nota di Articolo 21 - è stata ed è una di quelle vite che hanno onorato le istituzioni repubblicane ed esaltato i valori racchiusi nell'articolo 21 della Costituzione. I festeggiamenti sono iniziati nel pomeriggio al teatro degli Atti di Rimini, con Ettore Scola che presentava "Che strano chiamarsi Federico", il suo ultimo film-omaggio al grande maestro del cinema italiano, Federico Fellini, nella sua Rimini. Poi "Zoom su Fellini", il documentario realizzato proprio da Zavoli sul regista, suo grande amico. In serata dibattito col giornalista, Scola, Valter Veltroni, e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi dal titolo "Sergio Zavoli ha 90 anni: confronto con un grande testimone del nostro tempo". (ILMESSAGGERO,RTV)