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CINEMA: TERZA EDIZIONE FESTIVAL INTERNAZIONALE MIRABILE DICTU A ROMA

cinema_cattolico"Un'occasione privilegiata per accogliere una domanda antropologica di senso che sale dal cuore di ogni uomo". Questa la definizione che mons. Franco Perazzolo, del Pontificio Consiglio della cultura, offre di "Mirabile dictu", il festival internazionale del cinema cattolico la cui terza edizione (Roma, 2/5 luglio)  ha dato nel corso di una conferenza stampa. Un festival, ha precisato mons. Perazzolo, che "offre la possibilità, in un momento così difficile, di una sosta per riflettere". Nel corso del festival, indipendente e patrocinato dal Pontificio Consiglio della cultura, sarà scelto dalla giuria, presenziata dal card. Gianfranco Ravasi, il film vincitore tra i 1.124 che hanno concorso. Obiettivo dell'iniziativa è "dare spazio a chi ha lo slancio di fare film che sviluppano storie e personaggi con valori positivi", ha sottolineato Liana Marabini, presidente del festival.
"I film cattolici - ha aggiunto - hanno vita molto dura nell'industria del cinema": per questo "il festival si propone come un palcoscenico privilegiato", ha detto Marabini. La manifestazione verrà inaugurata lunedì 2 luglio col congresso internazionale "Cinema e nuova evangelizzazione", patrocinato dal Pontificio Consiglio della cultura, che per 18 mesi toccherà, dopo Roma, dieci città in tutto il mondo.(CEI)

Info: www.mirabiledictu-icff.com


GIORNALISMO:AL MIO PAESE. SETTE VIZI. UNA SOLA ITALIA, UN LIBRO DI MELANIA PETRIELLO. PRESENTAZIONE ALLA FNSI IL 27 GIUGNO

AL_MIO_PAESE_-_Invito_PresentazioneUn viaggio inedito nelle memorie del Paese, attraverso la metafora dei vizi capitali. In bilico tra cronaca e narrativa, alcune penne eccellenti del giornalismo italiano ripercorrono pagine e personaggi della nostra storia. Uno sforzo culturale, intriso di identità e dissomiglianze. Questo, in estrema sintesi, il libro di Melania Petriello che sara' presentato alla Fnsi il 27 giugno (ore 17).
Il libro e' raccontato da nove giornalisti italiani - Vanni Truppi, Carlo Puca, Luciano Ghelfi, Luca Maurelli, Carlo Tarallo, Tiziana Di Simone, Giuseppe Crimaldi, Fausta Speranza (vice presidente Ucsi Lazio), Gianmaria Roberti. Intervengono , tra gli altri, il segretario della fnsi, franco Siddi ed il giornalista de Il messaggero Massimo Martinelli. (UCSILAZIO)

GIORNALISTI: QUALE FUTURO PER LE AGENZIE DI STAMPA NELL’ERA DIGITALE? CONVEGNO IL 26 GIUGNO A ROMA

AS_E_DIGQuale futuro per le agenzie di stampa nell'era digitale. I giornalisti si interrogano sulle trasformazioni del mercato editoriale tra fondi pubblici e mercato retail, il prossimo 26 giugno presso la Sala del Tempio di Adriano a Piazza di Pietra a Roma.Le agenzie di stampa pagano, infatti, la contrazione del mercato dell'editoria - informa un comunicato di Stamparomana - la riduzione progressiva dei sostegni pubblici, la stagnazione di un settore fino a ieri trainante come la Tv.
Sul web e sui social network si moltiplicano le fonti di informazione autoprodotte da istituzioni, imprese e cittadini, e la dispersione gratuita dei contenuti editoriali professionali delle agenzie di stampa. La riforma del settore avviata dal governo e il prossimo rinnovo del contratto nazionale rappresentano assieme l'ultima occasione che editori, giornalisti possono cogliere per una modernizzazione non solo imposta dall'emergenza a difesa del pluralismo e dell'occupazione. Il coordinemanto del comitati del redazione delle agenzie di stampa con il sostegno dell'Asr e della Fnsi ha promosso un confronto pubblico sull'evoluzione del settore che partira' da un'analisi dei mercati di riferimento e dell'occupazione, per affrontare i temi della qualificazione professionale e dell'organizzazione del lavoro nelle diverse testate anche in relazione allo sviluppo delle piattaforme tecnologiche multimediali. (ASCA)

ODG: RIFORMA DEGLI ORDINI, ECCO COSA RIGUARDA I GIORNALISTI

investigatore

I colleghi, da più parti, sollecitano comprensibilmente - e' detto in una nota dell'ODG - un chiarimento sulle conseguenze del D.P.R. ("schema di D.P.R." fino a quanto non passerà il controllo di rispetto della delega ricevuta che è affidato, entro 60 giorni da venerdì 15 giugno, al Consiglio di Stato e alle Camere)

Tutte le affermazioni contenute in questa nota esplicativa corrispondono al contenuto del confronto con il ministro Paola Severino e con l'ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, avvenuto in data 18 giugno.

IL D.P.R. Lo schema di decreto presidenziale non poteva contenere la riforma dell'Ordine (né del nostro né di altri). Questo strumento, scelto con il "salva Italia", doveva espressamente mantenersi nell'ambito della delega che è stata prevista. Chi aveva attese legate, ad esempio, alle modalità di accesso alla professione, al titolo di studio, alla auspicata riduzione del numero dei membri del Consiglio nazionale, al sistema elettorale e a quanto altro necessario per rendere l'Ordine (occupiamoci di noi) un moderno strumento di migliore garanzia del diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati, non aveva valutato i ristretti confini della delega.

LA RIFORMA. C'è la dichiarata disponibilità del ministro Paola Severino a valutare una proposta complessiva che si è impegnata a presentare in tempi brevi in Parlamento. Un gruppo di lavoro del Cnog, appositamente costituito, tenterà di mettere a punto una proposta condivisa e la fornirà al ministro per i passaggi parlamentari necessari.

CHE COSA CAMBIA. Nell'immediato nulla. In prospettiva più o meno vicina, le funzioni disciplinari verranno tolte ai Consigli (regionali e nazionale) e affidati a collegi.

Quelli "territoriali" saranno composti da cinque persone, scelte tra i membri del "consiglio viciniore", dal presidente dello stesso, seguendo una "gabbia di competenze" già utilizzata per i magistrati. Per intenderci il presidente del Consiglio dell'Odg dell'Umbria sceglierà tra gli altri 8 membri del suo Consiglio i cinque che diventeranno i "giudici"  degli iscritti all'Odg del Lazio. Non sono stati fissati criteri per la scelta, né è chiaro in quale sede avverranno i procedimenti. Cioè saranno "i giudici" a spostarsi nella regione vicina o a doverlo fare saranno chiamati i colleghi sottoposti a procedimento disciplinare?

Il collegio nazionale sarà composto da 9 membri titolari e tre supplenti:tutti giornalisti. Così come è concepito lo schema di D.P.R. è impossibile per l'Odg formarlo perché le nostre elezioni per il consiglio nazionale avvengono su base regionale e non esistono, quindi, i primi degli esclusi. Il ministro sta cercando una soluzione, valutando anche una proposta dell'Odg, per consentire all'Ordine dei giornalisti di formare il collegio. La strada ipotizzata è di chiarire l'esclusione di questo sistema per quanti non hanno elezioni su base nazionali.

LA FORMAZIONE. C'è (per la verità c'era già anche da prima del 13 agosto 2011, decreto Tremonti) l'obbligo della formazione-aggiornamento. Il Consiglio nazionale dell'Odg ha approvato, in data 21 giugno 2012, un regolamento per la formazione-aggiornamento dei colleghi. Il mancato rispetto di quest'obbligo, in base alle norme, rappresenta una violazione deontologica.

ELENCHI E ALBI. L'Ordine continuerà ad essere diviso in professionisti e pubblicisti. Resterà il registro dei praticanti e verranno mantenuti l'Albo speciale e l'elenco stranieri. A proposito di quest'ultimo c'è una novità. Il giornalista non comunitario, in base ad una norma del 1948 modificata nel 1996, non poteva assumere la direzione responsabile di una testata. Con il DPR, tale divieto decade, essendo la discriminazione incompatibile con l'insieme dei provvedimenti fin qui varati sugli Ordini professionali.

PROFESSIONISTI. Restano tutte le norme fin qui vigenti, compresa la necessità di sottoporsi a colloquio per quanti non sono in possesso di diploma di scuola secondaria superiore, e l'esame di Stato a conclusione del praticantato.

PUBBLICISTI. Non solo quanti sono già iscritti, ma anche quanti hanno avviato il percorso previsto dalla legge e quanti decideranno di avviarlo nel futuro dovranno seguire la disciplina vigente che non viene modificata dal DPR né lo era stata dal decreto Tremonti, poi trasformato, o dal salva Italia.

PRATICANTI. Li chiamano anche "tirocinanti". Il ministro ha chiarito che la norma prevista nel D.P.R. non si applicherà ai giornalisti che continueranno ad avere il praticantato retribuito con le altre garanzie legate al rapporto di lavoro previsto dal Contratto.

Tutti i praticanti dovranno fare un corso di formazione, nell'arco di sei mesi (sempre inseriti nei 18), secondo modalità che saranno definite. Il ministro ha valutato con molto interesse l'idea dell'Odg di creare una piattaforma on line, con tutte le garanzie che la tecnologia ormai consente e con la prevista verifica finale. (ODG)


EDITORIA: “GAZZETTA BRITANNICA”, DOPO 200 ANNI RINASCE IN SICILIA ONLINE

gbDopo otto anni di ricerche in Italia e all'estero, Patrizia De Salvo, ricercatrice di Storia delle istituzioni politiche presso la Facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' degli Studi di Messina, e' riuscita a ricomporre quasi completamente la collezione della "Gazzetta Britannica", il bisettimanale edito a Messina dal 1808 al 1814. Si tratta del primo giornale strutturato edito in Sicilia (con uscite puntuali il mercoledi' e il sabato, generalmente "un'ora prima di mezzogiorno") che veniva distribuito anche a Palermo, a Malta, in Calabria e a Napoli, oltre che in Inghilterra. E' considerato l"'incunabolo" del giornalismo siciliano in quanto fu il primo a divulgare il dibattito politico sulla formazione delle leggi nel Parlamento siciliano e nello scacchiere euromediterraneo e a contribuire alla formazione di un'opinione pubblica. Un lavoro di enorme importanza (una collezione completa oggi risulta introvabile) considerato che, secondo lo storico Giorgio Spini, la "Gazzetta Britannica, soprattutto per i contenuti delle annate 1812-1814, merita un posto nella storia della formazione della coscienza liberale italiana del Risorgimento". L'Assemblea regionale siciliana, in occasione delle celebrazioni del Bicentenario della Costituzione siciliana del 1812 (la redazione della "Gazzetta Britannica" segui', con la pubblicazione dei lavori parlamentari, l'iter formativo della Carta siciliana), ha messo on line (www.ars.sicilia.it) tutti i numeri raccolti dalla prof.ssa De Salvo affinche' siano disponibili alla consultazione non solo degli studiosi, ma anche delle giovani generazioni che, rileggendo quelle pagine, espressione di liberta' e di spirito critico, vogliano recuperare oggi la voglia di partecipare attivamente alla vita delle istituzioni che e' il ‘'sale" della democrazia. Con lo stesso obiettivo l'Ars lancia un appello per l'individuazione dei fascicoli mancanti: i numeri dall'1 all'8 del 1808, e i numeri 10 e 25 del 1812. Chi dovesse possederli potrebbe scrivere a pdesalvo@unime.it consentendo che siano fotografati e messi on-line: sarebbe un contributo importante per la ricostruzione completa dell'opera.(ASCA)