I premi del festival 'DIG' di Riccione

Si intitolava "Personal Matters" la quinta edizione del DIG festival di Riccione, dedicato al giornalismo d’inchiesta.

Il premio più ambito è andato a quattro giovani giornaliste: Silvia Boccardi, Sara Manisera, Arianna Pagani e Francesca Tosarelli, con il progetto “Iraq Without Rivers”. Si tratta di una inchiesta-reportage sui cambiamenti climatici e sull’impatto delle grandi dighe in costruzione in Turchia e in Iran che mettono a rischio i fiumi Tigri ed Eufrate.

Ecco comunque tutti gli altri vincitori.

Categoria Investigative Long (inchieste video lunghe fino a 90 minuti)
Myanmar’s Killing Fields (Evan Williams Productions, Mongoose Pictures). Inchiesta di Evan Williams e Patrick Wells sulla violenza in Birmania nei confronti della minoranza Rohingya.

Categoria Investigative Medium (inchieste video della durata massima di 27 minuti)
How Steve Bannon’s Far-Right “Movement” Stalled in Europe (The Guardian). Inchiesta realizzata dal giornalista del Guardian Paul Lewis che ha seguito i movimenti di Steva Bannon nel 2017.

Menzione nella categoria Investigative Medium: President’s Bodyguards Wealth (Novaya Gazeta). Inchiesta realizzata da Roman Anin che per il periodico russo indipendete Novaya Gazeta (per il quale aveva collaborato la giornalista Anna Politkovskaja) che ha evidenziato l’accumulo di denaro da parte delle guardie del corpo di Putin.

Categoria Reportage Long (reportage della durata massima di 90 minuti)
All Dictator’s Man (Memento). La giornalista Marjolaine Grappe rivela chi ha finanziato la corsa all’atomica della Corea del Nord e il dramma degli uomini del sovrano-dittatore, chiamati a finanziare a ogni costo il Paese per mantenere in vita il regime. Ha ritirato il premio Mathieu Cellard.

Categoria Reportage Medium (reportage della durata massima di 27 minuti)
Elalab – Zé wants to know why (Baga Baga Studios, Divergente). Elalab è il nome del villaggio della Guinnea-Bissau i cui abitanti sono testimoni diretti del riscaldamento globale, del quale non hanno mai sentito parlare ma i cui effetti sono da loro misurati nella quotidianità. Protagonista diretto del lavoro, realizzato dai due giornalisti portoghesi Diogo Cardoso e Sofia Da Pala Rodrigues, è uno degli anziani del paese, Zé, che custodisce la memoria collettiva di un villaggio che si chiede che cosa stia succedendo all’ambiente intorno a loro.

Menzione nella categoria Reportage Medium: Mexico: in search of lost migrants (Arte Geje, Nova Prod.) I due giornalisti Alex Gohari e Léo Mattei raccontano di un ex immigrato illegale messicano alla ricerca dei migranti scomparsi nel nulla mentre fuggivano negli Stati Uniti.

Categoria Short (lavori della durata massima di 12 minuti)
Anatomy of a killing (BBC). Il team di BBC Africa Eye ricostruire il luogo esatto di un omicidio, il periodo e l’identità dei responsabili di un delitto nell’Africa Nera. I giornalisti lo fanno da Londra, utilizzando strumenti informatici open source e con le tecniche dell’analisi forense. Hanno ritirato il premio Tom Flannery e Chiara Francavilla.

Ultima modifica: Mer 5 Giu 2019