Corte europea dei diritti dell'uomo: no alla rivelazione delle fonti

Nessuna autorità nazionale può obbligare un giornalista a rivelare le proprie fonti, neppure qaundo potrebbe servire ad individuare l’autore di un reato.

Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani in una sentenza che ha portato alla condanna della Svizzera.

Per la Corte obbligare un giornalista a rivelare una fonte confidenziale è “incompatibile con l'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo che assicura la libertà di espressione, salvo in casi eccezionali in cui emerge un preponderante motivo di interesse generale.

“La tutela delle fonti è di importanza fondamentale per garantire la libertà di stampa in una società democratica e, quindi, la divulgazione dell'identità della fonte avrebbe effetti negativi non solo nel singolo episodio, ma anche per le future potenziali fonti dei giornalisti e del quotidiano, con un effetto negativo diretto sull'interesse del pubblico a ricevere informazioni di interesse generale”.

Ultima modifica: Gio 8 Ott 2020