La stagione delle riforme che si aspettano i giornalisti

Il presidente incaricato Mario Draghi si avvia a formare il nuovo governo e proprio mentre nelle sue consultazioni incontra le parti sociali, si fa sentire anche l’Ordine di giornalisti. Il presidente Carlo Verna infatti sollecita ora “una stagione di riforme anche per un potere di controllo cruciale per la democrazia com’è l’informazione”.

Ci sono due questioni aperte. La prima è l’interlocuzione avviata e sospesa necessariamente con il sottosegretario all’editoria. La seconda è ancora più politica. Perché – dice Verna “Il giornalismo ha bisogno di una complessiva attenzione al sistema: dalle regole per l’accesso all’equo compenso al rafforzamento dei poteri in tema di deontologia, anche per contrastare fake news e insulti in libertà”. Inoltre non è più possibile “attendere un intervento sulla governance della Rai per sganciare il servizio pubblico multimediale (come dovrebbe essere e come non lo è ancora) dalle ingerenze dei partiti, mentre sulla questione inaccettabile del carcere ai giornalisti si è già pronunciata, con l’Ordine nazionale costituito come parte, la Corte Costituzionale che ha fissato il termine del 21 giugno per l’indifferibile intervento del Parlamento”.

Fin qui la sollecitazione, in attesa che possa riprednere il dialogo anche con il nuovo esecutivo. E di sfide aperte ce ne sono davvero molte.

Ultima modifica: Mer 10 Feb 2021