Le parole giuste per sradicare la violenza di genere

Si avvicina la giornata contro la violenza di genere (25 novembre) e si moltiplicano le iniziative con in primo piano i giornalisti e i temi dell’informazione. C’è la consapevolezza, ormai molto diffusa, che un cambiamento culturale passa necessariamente da una migliore comunicazione.

Se ne è parlato anche in queste ore, a dieci anni esatti dalla Convenzione di Istanbul (ratificata in Italia nel 2013), nell’incontro "Una rivoluzione culturale". Perché, si è detto, “la strada per eliminare la violenza di genere non è solo legislativa”. C’erano l'onorevole Laura Boldrini, la senatrice Valeria Valente, la ministra Elena Bonetti, il presidente della Camera Roberto Fico e il presidente dell'assemblea del Consiglio d'Europa, Rik Daems.

Mimma Calligaris, presidente della Commissione pari opportunità della Fnsi, ha evidenziato il legame che c’è con il Manifesto di Venezia, a cui quattro anni fa ha aderito convintamente anche l’Ucsi (leggi qui).

E’ «un testo fondamentale per le giornaliste e i giornalisti, per una corretta informazione sulla violenza, eliminando stereotipi e narrazioni tossiche, perché anche il peso delle parole è fondamentale per garantire parità e dignità alle donne».

Mai, ha detto Calligarsi, il diritto di cronaca si trasformi in un abuso. E nel piano del governo contro la violenza di genere, con un fondo di 30 milioni di euro, «è importante che, nella regia, sia coinvolta anche la Fnsi, e gli organismi di parità, anche attivando un osservatorio sull'applicazione del Manifesto».

Ultima modifica: Lun 22 Nov 2021