Dal sindacato 'profonda preoccupazione' per i giornalisti vittime della guerra in Medio Oriente

Anche la Federazione nazionale della Stampa italiana, come risposta sul proprio sito, esprime «la più

 per la difficile situazione di tutti gli operatori dei media che si occupano del conflitto a Gaza». Il governo di Israele nei giorni scorsi aveva comunicato che "non avrebbe garantito la sicurezza dei giornalisti" a Gaza. E intanto però il bilancio delle vittime tra i giornalisti continua a salire. Erano 31 alla data del 30 ottobre, come non era mai accaduto, fa notare la Fnsi, in nessuna altra guerra nei tempi moderni.

Anche dalla Federazione internazionale dei giornalisti si ricorda che “l'articolo 79 della Convenzione di Ginevra afferma che ‘i giornalisti nelle zone di guerra devono essere trattati come civili e protetti come tali, a condizione che non prendano parte alle ostilità’ e che “la sua violazione costituirebbe un crimine di guerra”.

Altra richiesta riguarda la possibilità di comunicare con Gaza.

“Le uccisioni di giornalisti a Gaza non sono un effetto collaterale del conflitto, ma un obiettivo, un modo per cancellare i testimoni di quel che sta succedendo in quel martoriato lembo di terra. Una strage nella strage”, ha detto Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

Ultima modifica: Mar 31 Ott 2023