Fake news i rimedi possibili secondo i direttori dei giornali

Servono delle regole per le nuove tecnologie e i social media. Altrimenti sono a rischio i valori della democrazia.

Concordano su questo i direttori di alcune grandi testate italiane, in un incontro al Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani.

"La sfida tra il legislatore e i big della tecnologia è impari. Dobbiamo preoccuparci che ci sia una legislazione sovranazionale. Il congresso Usa e la Commissione Europea devono mettere regole a protezione del consumatore che non può diventare solo prodotto", dice Mario Calabresi, direttore di La Repubblica.
Ma Luciano Fontana, che dirige il Corriere della Sera non ha la fiducia “che in tempi rapidi si possa arrivare a una regolamentazione globale condivisa; serve una battaglia legale, politica e sociale nei confronti di chi detiene i nostri dati".
" Chi ha a cuore la democrazia deve fare qualche battaglia per regolamentare la rete. Non si tratta di censurare, ma un intervento è necessario perché è una situazione troppo pericolosa", commenta il direttore dell'ANSA Luigi Contu.
Meno propenso a questa regolamentazione però è il direttore de La Stampa, Maurizio Molinari. "Io credo nel mercato e nella responsabilità dell'uomo. Bisogna puntare sul ritorno all'informazione di qualità, è l'antidoto alle fake news".

Ultima modifica: Dom 6 Mag 2018