L'incoraggiamento del card. Bassetti agli operatori dei media cattolici locali

Sono qui per dirvi ‘grazie’ e per dirvi, nel modo in cui possiamo, ‘andiamo avanti’”. Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente, della Cei al Consiglio nazionale della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) e all’Assemblea del Corallo (Coordinamento radiotelevisioni libere locali), alla vigilia dell’Assemblea generale dei vescovi italiani, dedicata alla comunicazione, in programma da lunedì 21 maggio. Il tema è: “Quale presenza ecclesiale nell’attuale contesto comunicativo?”,

“La Chiesa – dice Bassetti - non può non rendersi presente nel panorama mediatico. Con un’attenzione del tutto particolare, dal momento che è sempre più chiaro che l’annuncio del Vangelo è chiamato a confrontarsi con quanto i media propongono alle persone. Questi sono diventati tanto influenti e pervasivi nella comunicazione che metterci in disparte sarebbe la scelta più pericolosa che potremmo fare”.

I media cattolici, ha proseguito il cardinale, devono “contribuire alla formazione delle coscienze, all’educazione dei giovani, alla costruzione di una società democratica”. E per realizzare questi obiettivi “non possiamo non servirci degli strumenti della comunicazione sociale, attraverso i quali aiutare a fare chiarezza nel pluralismo e a leggere con categorie evangeliche la situazione attuale”.

Per Bassetti “una Chiesa che non investe nella comunicazione rischia che il Vangelo – quello predicato e quello vissuto con le opere della carità – non diventi più cultura”. Quindi è necessario “un rinnovamento, per non trovarsi spaesati e insignificanti in un contesto comunicativo in costante evoluzione tecnologica”. E “la natura di questo processo di ripensamento e riorganizzazione – ha osservato – deve essere soprattutto locale. Mentre assistiamo al concentrarsi della comunicazione in mano a grandi attori nazionali e internazionali, sempre più collegati a interessi economici, l’editoria locale ecclesiale deve rimanere espressione delle comunità, libera da poteri forti e capace di una comunicazione veritiera, che faccia crescere le relazioni, humus del tessuto sociale”, ha concluso il cardinale.

Ultima modifica: Sab 19 Mag 2018