‘Perché tanto odio per i giornalisti?’. Le molte domande dei giovani di Caltagirone

I liceali della redazione del SecusiOnline di Caltagirone, sono stati ricevuti dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Giulio Francese, presso la sede regionale dell’Ordine a Palermo, confiscata alla mafia e trasformata “da cittadella mafiosa a cittadella della legalità“.

L’iniziativa nasce nell’ambito delle attività di formazione relative ai rispettivi progetti di ASL, “Costruiamo un giornale”, e di “Gestione di una libreria”.

Il presidente dell’ODG di Sicilia, Giulio Francese, figlio di Mario Francese, cronista ucciso dalla mafia, apre il dibattito: ”Mio padre aveva raccontato l’ascesa degli affari e le strategie feroci che i mafiosi avevano messo in pratica nel palermitano. Lo hanno ucciso, perché considerato un pericolo per le loro attività criminali. Mio padre era un computer umano, ogni volta che sentiva dire un nome catalogava quella persona. Nell’84 comincia la mattanza della mafia, ogni giorno a Palermo c’era una persona morta. La mattanza si conclude nel ’93. Dopo i giornalisti passarono all’intimidazione dei sacerdoti, uno di questi fu don Pino Puglisi, ucciso barbaramente. Parlando della funzione che ha questa sede, noi abbiamo come obiettivo quello di puntare alla verità nel rispetto della dignità umana, abbiamo un’etica di comportamento da rispettare. Dal punto di vista simbolico dico che siamo contenti di aver trasformato questa realtà, con un’altra finalità”.

In conclusione Francese ha ricordato i giornalisti vittime della mafia: "sono stati sempre coerenti e consapevoli di rischiare la vita, a causa della mafia che uccide a tradimento e che non ha valori".
Il prof. Paolo Buttiglieri, dopo aver portato i saluti della Dirigente scolastica Concetta Mancuso, ha introdotto il percorso svolto dal percorso di alternanza ‘scuola-lavoro’ di giornalismo: ”Il primo anno abbiamo svolto un corso di formazione sulle tecniche di giornalismo e la deontologia, e l’anno successivo abbiamo creato la testata SecusiOnline, il giornale a cui si è agganciato il progetto di alternanza “Costruiamo un giornale online”.

Il motto sintetizza le finalità del giornale: ‘Vedere, Sentire, Comunic@re’. Abbiamo voluto lavorare anche sull’aspetto culturale, organizzando delle conferenze nel 400esimo anniversario dalla morte di Bonaventura Secusio, da cui la nostra scuola prende il nome, noto per le grandi capacità diplomatiche e per il suo impegno pastorale nel ruolo di vescovo di Patti, arcivescovo di Messina e infine vescovo di Catania. A lui abbiamo intitolato il nostro progetto: “Bonaventura Secusio, cronista di pace”.

Giulio Francese affronta anche l’attualità: ”La stampa in questo periodo sta vivendo un periodo difficile, dato che la gente è sempre meno informata, anche a causa delle fake news. Il giornalista invece è in grado di riportare la verità della realtà e delle situazioni che accadono, si fa interprete di questa mediazione della notizia, questo perché vi è una professionalità. Credo moltissimo nei giovani e nella loro energia e capacità”.

Anche il presidente Ucsi della Sicilia, Domenico Interdonato, ha raccontata la sua esperienza dell’alternanza scuola-lavoro di giornalismo: ”I ragazzi che ho conosciuto hanno molta creatività, interesse e amore per quello che fanno, sono sempre attivi e indipendenti. I giovani di oggi non conoscono i giornali, perché nessuno gli ha proposto mai di leggerli”.

Tante le domande degli studenti a Giulio Francese.

Cosa ne pensa delle informazioni che provengono dai social network? “Credo che, anche se non si legge il giornale, le persone sanno tutto di tutti, non distinguendo le informazioni corrette da quelle avventate, basate su commenti online. La gente dovrebbe prima accertarsi delle informazioni che riceve, perché la comunicazione è molto importante e quando si diffondono fake news diventa davvero un problema”.

Lei consiglierebbe di mettere un freno a chi pubblica notizie sui social, diffamando altre persone? “Penso che bisogna capire che vi sono dei limiti”.

Non si potrebbe proporre una legge per limitare le informazioni false dei social? “Il Parlamento decide le leggi e si fanno quando conviene. L’Ordine ha proposto delle iniziative, anche noi abbiamo bisogno di modernizzazione”.

Perché c’è questo odio verso i giornalisti? “La vera domanda è perché c’è tanto odio nella nostra società. Non c’è rispetto, dialogo. Evidentemente facciamo un mestiere scomodo, perché raccontiamo la verità, e la verità fa male. Io mi chiedo una cosa, ma la società civile cosa fa? Dopo tanti morti in Sicilia, non ho mai visto la società civile schierarsi dalla parte del paese”.

Come descriverebbe la figura del giornalista oggi? “Un artigiano della notizia”.

Esiste una libertà di stampa assoluta o relativa? “Assoluta, perché è un diritto e un valore, e quando uno entra in possesso di determinate notizie deve darle e riferirle”.

Interviene successivamente la prof.ssa Concita Zimone, che presenta il suo progetto di alternanza scuola-lavoro presso una libreria e ha avuto l’opportunità di ospitare differenti giornalisti e scrittori che hanno raccontato la loro esperienza. Conclude ribadendo l’importanza della lettura e del passaggio delle informazioni che parte soprattutto dalla scuola.

Nel suo intervento il Consigliere Ucsi di Messina Rosario Lo Faro, ha presentato i progetti e le iniziative di volontariato, anche grazie all’utilizzo di un giornale online.
I lavori si sono conclusi con la stipula del protocollo d’intesa, che consentirà ai ragazzi dell’alternanza scuola-lavoro di Giornalismo del Secusio, di partecipare al premio di Giornalistico nazionale 2019 “Mario Francese”.

Ultima modifica: Gio 29 Nov 2018