La rete regionale e il percorso condiviso che l'Ucsi Campania oggi promuove

Un progetto che metta in rete tutte le diocesi della Campania in un percorso unico e condiviso che vede Napoli come diocesi capofila non perché al vertice ma semplicemente come riferimento a cui fare capo per proporre idee, valutare proposte, condividere iniziative.

È la nuova sfida che lancia l’Ucsi Campania grazie ad un’intuizione del suo presidente Giuseppe Blasi, dopo averla condivisa con il suo direttivo e con i referenti delle diverse diocesi della Campania individuati sul territorio. L’iniziativa è stata discussa nel corso di un incontro che si è tenuto nella Curia di Napoli il 28 marzo, dopo un precedente appuntamento nel corso del quale era venuta fuori la volontà di incontrarsi e soprattutto di condividere idee e progetti attraverso i mezzi di comunicazione.

Sono diverse le piste individuate a partire da un tema comune che potrebbe essere scelto di volta in volta. Si tratterà evidentemente di individuare una tematica che ponga alla base una riflessione di natura etica o anche di attualità ma che abbia a che fare con i temi cari all’Ucsi e legati al territorio campano, su cui l’associazione vive e opera.

Ogni diocesi potrà poi nella propria realtà scegliere di declinare il tema secondo i mezzi che le sono più congeniali (giornale diocesano, web, tv, radio, sito internet, pagina facebook, piattaforme social).
«Accanto a questo – ha spiegato il presidente Blasi – ci potranno essere durante l’anno delle occasioni di incontro o anche dei momenti che ciascuna Diocesi potrà vivere in proprio, come nella Giornata di san Francesco di Sales o in quella dedicata alle Comunicazioni Sociali».

Sono stati tanti gli spunti di riflessione offerti dall’assistente ecclesiastico dell’Ucsi Campania, don Tonino Palmese il quale ha ricordato, attraverso la figura di Don Peppe Diana, quanto sia difficile oggi essere “testimoni di verità”. Nel caso del sacerdote ucciso dalla mafia, si è preferito spesso andare a cercare nella sua figura, nel tentativo di difenderlo da accuse ingiuste e fuorvianti, elementi straordinari, piuttosto che parlare di don Peppe come di un sacerdote esemplare nella sua quotidianità. Sono proprio questi gli esempi che ci fanno capire quanto oggi sia difficile essere giornalisti responsabili e credibili e questo è ancora più vero per i giornalisti cattolici.

A questo proposito il vice-presidente dell’Ucsi Campania, Guido Pocobelli, ha posto alla riflessione di tutti (e potrebbe essere questa la base per una possibile tematica comune) quanto ognuno di noi si possa considerare un testimone credibile e visibile del proprio essere cristiano all’interno del proprio ambiente di lavoro.
Un ulteriore invito per tutti, infine, è stato proporre ad ogni referente diocesano di farsi relatore in ogni Diocesi del messaggio dell’Ucsi da diffondere e promuovere, cosa che su qualche territorio sta già avvenendo.

nella foto un incontro dei mesi scorsi promosso a Napoli dall'Ucsi Campania

Ultima modifica: Mer 3 Apr 2019