L'eccezionalità delle buone vecchie consuetudini. Il racconto dell'assemblea dell'Ucsi Fvg

Che l’occasione di incontro e confronto dell’Assemblea regionale dell’Ucsi Friuli-Venezia Giulia del 26 settembre 2020 non potesse essere assimilata alle passate riunioni, ognuno se n’è accorto nei modi e nei tempi che gli si addicevano.

All’interno della Sala Conferenze del Centro Culturale Veritas di Trieste, dove si sono riuniti circa 20 membri dell’Ucsi FVG, c’era chi si attardava al banchetto delle iscrizioni, chi discorreva animatamente con i colleghi e amici più stretti, chi ancora dava voce all’incredulità propria e altrui per aver accompagnato i figli a scuola e aver rispolverato le vecchie abitudini. Scambiando qualche pensiero con Luisa Pozzar, la presidente regionale, mi sono reso conto di non esser l’unico a provare un sentimento che oscillava tra la gratitudine e lo spaesamento: davvero siamo riusciti a riunirci in presenza dopo così tanti mesi di incontri virtuali?

Al tavolo dei relatori sedevano la stessa Luisa Pozzar, che moderava l’assemblea, Padre Luciano Larivera, direttore del Centro Veritas e consulente ecclesiale dell’Ucsi FVG, e Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli-Venezia Giulia. In un clima in cui si mescolavano curiosità e diffidenza, in cui la volontà comune di rilanciare le attività giornaliere e le iniziative culturali sembrava tenuta a freno dai simboli della situazione emergenziale ancora in atto, come le mascherine e il distanziamento fisico tra i partecipanti, la presidente dava avvio ai lavori, ribadendo che non era stato ovvio neppure organizzare un appuntamento istituzionale così ordinario. Non è mancato, inoltre, un saluto ai soci rappresentanti della comunità slovena, presenti all’Assemblea, da parte del vicepresidente Jurij Paljk.

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A questo punto, è stato Padre Larivera a invitare i partecipanti a un momento di riflessione e raccoglimento con un salmo suggellato dalle parole pronunciate dalla presidente dell’Ucsi nazionale Vania De Luca in occasione dell’Udienza del Papa del settembre 2019. Dello stesso memorabile evento sono state rievocate le considerazioni dedicate da Papa Francesco all’Ucsi, tra cui rimangono impresse le esortazioni a “riconoscere con umiltà e potare i rami secchi” e “a riformar[si] dall’interno per offrire una migliore testimonianza”. E, nonostante non sia stato fatto mistero che “per i giornalisti, e per il giornalismo, non [siano] tempi facili”, hanno risuonato più forti che mai le raccomandazioni del Santo Padre a privilegiare e diffondere “parole vere in mezzo a tante parole vuote” e a “smascherare le parole false”.

Prezioso è stato, a seguire, il contributo portato da Cristiano Degano, che ha focalizzato l’attenzione sui dati relativi alle vendite dei giornali e alle propensioni dei lettori per la carta stampata o il digitale e sulle istanze di riforma riguardanti la disciplina dei contratti e i rapporti tra redattori ed editori. E il presidente dell’OdG del Friuli-Venezia Giulia non ha potuto che constatare che troppo a lungo è stata rinviata la riforma dell’atto fondativo dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, la legge n.69 del 1963. Ad avvalorare le considerazioni di Cristiano Degano, Jurij Palik, direttore del settimanale sloveno Novi Glas, è intervenuto successivamente dal pubblico insistendo sull’accelerazione in senso digitale impressa dalla pandemia allo scenario del giornalismo nazionale. Tuttavia, se fino ad allora si era avvertita l’assenza di un discorso che sintetizzasse quanto realizzato dall’Ucsi FVG durante i primi turbolenti mesi dell’anno e che tracciasse la via dell’associazione nei mesi a venire, Luisa Pozzar ha ripercorso le principali iniziative promosse, tra cui la partecipazione di alcuni giovani giornalisti alla Scuola di Giornalismo “G. Zizola”, la rubrica “Abitare il silenzio” e gli AperiUcsi, per poi ribadire i tratti distintivi della realtà associativa: “occhi e cuore educati e temprati dalla storia delle nostre terre” e “lo sguardo intento alle periferie”. Tratti distintivi che dettano il corso futuro dell’Ucsi FVG.

Prima della conclusione dell’Assemblea si sono tenute le votazioni per il delegato regionale che insieme al presidente dovrà rappresentare l’associazione regionale al prossimo Consiglio nazionale dell’Ucsi. Seppur inaspettata, non v’è dubbio che l’elezione del giovane Salvatore Ferrara sia stata un degno riconoscimento alla dedizione e passione di cui ha dato prova nel contesto associativo. E, se anche non è mancato un acceso dibattito sulle ragioni della battuta d’arresto del settimanale diocesano Vita Nuova, ciò che resta dell’Assemblea è l’impressione che sia stato sufficiente riscoprire il dono inestimabile del vivere in comunità perché i “giornalisti di pace”, i “costruttori di ponti” e le “sentinelle della libertà di informazione”, come le ha definite Vania De Luca, riuscissero a scrollarsi di dosso i fantasmi della quarantena e tornassero a vigilare sullo stato di salute del giornalismo contemporaneo. A testimoniare con coraggio la Buona Novella.

Ultima modifica: Ven 2 Ott 2020