La giornata del Creato stimolo per un rinnovato stile di vita

Salvaguardare e custodire il Creato, dunque l’uomo e l’ambiente. È una missione non impossibile se si cambiano mentalità e stili di vita.

La Chiesa da 15 anni promuove una Giornata apposita per ricordare questo impegno, sempre più pressante. Quest’anno ha affidato l’evento alla diocesi di Ferrara-Comacchio che sabato e domenica scorsi hanno organizzato un grande convegno e una messa nella concattedrale di Comacchio, diffusa in diretta da Rai1.

La scelta di quest’area non è casuale: la vicinanza dell’arcivescovo Gian Carlo Perego a papa Francesco e al cardinale di Bologna Zuppi è notoria. E non è solo questo: il territorio del Delta, ricco di incredibili suggestioni ambientali e paesaggistiche e fortemente evocativo della fatica dell’uomo, ben si sposa con i valori espressi “dalla Chiesa in uscita”, quella che come hanno osservato l’economista Stefano Zamagni nel citato convegno alle Bonifiche Ferraresi e lo stesso arcivescovo Perego nell’omelia, “non può trascurare il grido di una terra ferita che chiede più attenzione e condivisione”.

ferrara evento creato

 

Il messaggio, in sostanza, è quello di mutare stili di vita, che non significa un generico e contraddittorio pauperismo, ma affrontare la vita - ciascuno di noi - con maggiore “sobrietà, giustizia e pietà”. Va da sè, come ha ancora osservato monsignor Perego, che “non si tratta di vivere secondo un galateo ecologico ma di operare una svolta radicale” contrassegnata dalla responsabilità di ciascuno per tutti.

Di qui il richiamo, ancora di Zamagni, a una produzione responsabile (l’impresa di qualsiasi genere rimane centrale) ma anche a un consumo responsabile rifuggendo, ad esempio, dall’acquisto di prodotti realizzati attraverso lo sfruttamento dei bambini in qualsiasi parte del mondo. Un messaggio cristiano? Certo, ma anche semplicemente umano, comunque valoriale e con una ricaduta ovviamente amministrativa o politica, nel senso che poi i valori vanno concretizzati in leggi e disposizioni pubbliche sulle quali le idee possono e forse devono essere diverse ma sempre accomunate dalla consapevolezza che se non si interviene, e in fretta anzi con progressione, non si cancella solo l’ambiente ma anche l’uomo con la sua società consumistica che “spreca e distrugge”.

Occorre invece una comunità attenta e “capace di custodire il Creato come un bene comune, attorno al quale favorire nuove relazioni e un capitale sociale formato da rinnovati stili di vita”.

L'autore, Alberto Lazzarini, ha moderato e coordinato il dibattito per la Giornata del Creato

Ultima modifica: Mar 8 Set 2020