Il confronto tra i direttori dei media della Cei

«Il ruolo degli organi di informazione della Conferenza episcopale italiana è dare spazio a ciò che il pensiero dominante non mette all’attenzione del pubblico». E’ ciò che emerge dal confronto tra i direttori Vecchiarelli (Agensir), Morgante (Tv2000) e Tarquinio (Avvenire) durante il Festival della Comunicazione a Terrasini (Palermo), organizzato dall’arcidiocesi di Monreale e dall’associazione culturale “Così per passione”.

Amerigo Vecchiarelli, direttore di Agensir, ha parlato del futuro della professione giornalistica: “Abbiamo a che fare con mezzi di comunicazione in continua evoluzione. Dobbiamo scegliere come presentare i nostri contenuti. Non ci dobbiamo sottrarre a quello che sta accadendo”.

Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000, sostiene la necessità di “una sinergia operativa, senza che nessuno perda la specificità del proprio mezzo”. “Noi vogliamo fare servizio pubblico e per farlo vogliamo parlare a tutti sotto il profilo dell’età e degli interessi, offrendo contenuti credibili e moderni. Con la speranza che chiunque possa trovare qualcosa che lo interessi oppure trovare delle sorprese che gli stimoli interessi e possa rimanere”.

Per Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, “il rischio rispetto ai nuovi mezzi di comunicazione è che la sintesi dei nuovi media ci porti a vivere il tempo degli slogan. Questo fa perdere la profondità degli argomenti che ci portano a capire che cosa stiamo vivendo”.

“Fare un giornale – ha continuato – non è mettere in circolazione slogan o fare un’informazione selfie, cercando le notizie selezionate che confermano le opinioni che si hanno. In questo caso, non c’è quell’esercizio di mettersi in discussione cercando la verità dentro i fatti. Se perdiamo lo strumento giornale perdiamo la possibilità di capire quello che il pensiero dominante non mette all’attenzione del pubblico”.

Ultima modifica: Mer 15 Set 2021