L'ordine delle notizie

Oggi #deskdelladomenica propone, in forma integrale, l'editoriale di Vania De Luca che apre il nuovo numero di Desk. A fianco nella nostra 'prima pagina' trovate anche i messaggi di Papa Francesco e del Presidente della Repubblica, pubblicati anch'essi sulla nostra rivista (per riceverla: ucsi@ucsi.it

di Vania De Luca

Spesso si cerca ciò che si desidera, e sempre si cerca quello che non si ha. La verità non si può che cercarla, sempre, poiché nessuno può mai dire di possederla per intero, né di averla raggiunta una volta per tutte. I giornalisti, quelli veri, sanno cosa vuol dire la ricerca della verità storica dei fatti, la loro contestualizzazione, i riferimenti a un prima e a un dopo; hanno familiarità con i meccanismi dell’interdipendenza, che spesso lega cose, persone e luoghi apparentemente distanti, e invece interconnessi; conoscono i prezzi, a volte, da pagare, così come gli inciampi e i possibili errori, quando sul cammino della verità si incontrano fakes e mezze verità. Per i giornalisti cattolici c’è poi una Verità più grande, quella con la V maiuscola, che ogni verità comprende e orienta verso un orizzonte più ampio.

Come invitava il cardinale Newman, recentemente proclamato santo, abbiamo cercato di essere coscienziosi nella nostra ricerca della verità, quella con la v minuscola proiettata verso quella con la V maiuscola, talmente alta da risultare impronunciabile. Difficile dire se e in che misura ci siamo riusciti. Continueremo a cercarla nei modi, nelle forme, e nelle strade che sarà possibile percorrere.

La nostra gratitudine più profonda va a papa Francesco e al presidente Mattarella, che sono stati per noi in questi anni un riferimento costante e che ci hanno onorati della loro attenzione e delle loro autorevoli firme in questo numero di “Desk”.

Il discorso che ci ha rivolto il papa all’udienza del 23 settembre 2019 sarà la bussola per l’Ucsi del futuro, insieme al messaggio che ci consegna il presidente Mattarella nell’anno del sessantesimo, con il richiamo alla responsabilità nel servizio alla verità, in un momento della nostra vita democratica in cui è più che mai essenziale un’informazione corretta e fatta di più voci.

Questo numero chiude un ciclo, quello di un mandato associativo, che al Congresso dell’aprile 2020 vedrà l’Ucsi rinnovare non solo la propria dirigenza, ma anche il senso di una identità e di una missione.
Nelle pagine che seguono si fa memoria della storia associativa e della pluralità di esperienze vive in tutte le regioni, e nel contempo si cerca di guardare avanti, con gli articoli sulla gerarchia delle notizie che il papa invita a rovesciare, quando si tratta di dare voce a chi non ce l’ha.

Sfida aperta che ci attende è la ricerca della strada più opportuna, per rispondere all’invito del papa a riformarsi dall’interno, al fine di offrire una migliore testimonianza, guardando a «modalità di gestione associativa più snelle e più centrate sulla missione».

Chi scrive conclude qui, dopo quattro anni, il suo servizio alla direzione della rivista con sincera gratitudine per quanti l’hanno reso possibile, in particolare lettori e autori, che sono stati diversi, e che hanno sempre scritto, tutti, su base gratuita, aiutando “Desk” non solo a vivere o a sopravvivere (la rivista chiude con questo numero il suo venticinquesimo anno di età), ma anche a rilanciare una proposta culturale e uno stile associativo niente affatto scontati. Abbiamo trovato ostacoli, inciampi, cadute, ostilità, indifferenza, ma anche condivisione, aiuto, appoggi, incoraggiamenti, apprezzamenti... Così va la vita, che mantiene la sua bellezza, e che va vissuta fino in fondo, anche in mezzo alle contraddizioni.

Torna preziosa una considerazione di papa Francesco alla Chiesa italiana incontrata a Firenze il 10 novembre 2015: «La società italiana si costruisce quando le sue diverse ricchezze culturali possono dialogare in modo costruttivo: quella popolare, quella accademica, quella giovanile, quella artistica, quella tecnologica, quella economica, quella politica, quella dei media». A seguire l’invito, più che pertinente anche per una futura redazione e/o associazione: «Ricordatevi inoltre che il modo migliore per dialogare non è quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme, di costruire insieme, di fare progetti: non da soli, tra cattolici, ma insieme a tutti coloro che hanno buona volontà».
Non da soli. Sarà bene ricordarlo.

Ultima modifica: Dom 9 Feb 2020