Televisione: quell'intervista "strana" a chi per hobby fa il "pubblico"

«Non è una vita facile, quella è una giungla». E uno senza scomodare Calais o l’Africa pensa che sì, in effetti, farsi spazio in certi ambienti è complicato. Soprattutto al giorno d’oggi dove il lavoro è poco e le persone che lo hanno perso o cercano la prima occupazione sono tante. Siete tutti fuori strada. La frase è di tal D.S., 37 anni, informatore farmaceutico di professione, “pubblico” nelle trasmissioni tv come passatempo...

Ognuno si sceglie l’hobby che crede, ci mancherebbe. Se non fosse che il supplemento culturale del Corriere della Sera - “La Lettura”, il dibattito delle idee, nuovi linguaggi, arte, inchieste, racconti – gli dedica, sul numero #259 del 13 novembre scorso, un’intervista di due pagine (con otto foto). Liberissimi loro di dare lo spazio che vogliono a chicchessia, liberissimo io di saltarle. E invece no, me la sono letta tutta. E ho scoperto - ma avevo già il sospetto - che lui (D.S.) altro non è che il pubblico-tipo di trasmissioni che mettono la cronaca nera al primo posto, che tornano per un’intera settimana, tutti i giorni, su un fatto di cronaca, che parlano con tutti gli abitanti per scandagliare la vita delle persone dalla nascita al momento tragico della morte o dell’arresto. E hai voglia tu a parlare di rispetto per le tragedie. Sentite cosa dice: «Un mio grande rammarico è essermi trasferito qui, a Castelnuovo di Magra, due mesi dopo un noto fatto di cronaca, l’omicidio di una donna. Ci sono state le telecamere per due settimane. Mi sarebbe piaciuto rilasciare un’intervista, dire la mia». Domanda della giornalista: Che avrebbe detto? «Se la vittima era una brava persona o quando l’avevo vista l’ultima volta». Vi risparmio i passaggi sul Grande Fratello e sulla «bella morte» (se cercate in rete l’intervista si trova). Chiudo con un altro aspetto - come dice lui stesso - della personalità di quest’uomo: i selfie con i personaggi famosi (più famosi di lui?) che archivia sul computer e cataloga in ordine alfabetico. «È stata una delle prime cose che ho mostrato alla mia attuale moglie. Un arricchimento del curriculum personale». Ecco, ora capisco tante cose. Io il cv lo aggiorno con le collaborazioni, i libri, i corsi... da domani aggiungerò la parte dedicata ai selfie. Chi vuole fare il primo?

Ultima modifica: Sab 26 Nov 2016