26/12 - Natale davanti (o dentro) la TV

Se per qualcuno i giorni delle festività natalizie rappresentano un periodo dell'anno che forse più di altri si presta alla permanenza, per un po' tempo, davanti alla TV, per qualcun altro sono un tempo in cui continuare a farla, la tv, o almeno consentire che certi messaggi, attraverso di essa, passino.

Telegiornali e programmi in diretta, infatti, non si fermano, neanche il giorno di Natale, che coincide, per alcuni, con un giorno di lavoro. Conduttori e cameramen, registi e giornalisti, sono dunque lì, ai loro posti, anche a Natale. Che è una giornata di lavoro, di solito, per i vaticanisti, in particolare per quelli televisivi, che non possono scrivere il loro pezzo da casa, come può fare qualche collega della carta stampata o perfino di testate on line. Loro devono essere in piazza, o in studio, o in una saletta di montaggio, presenti, in carne ed ossa.

Così, da molti anni, la sera del 24 dicembre mi capita di essere in redazione per seguire, con ‘affacci’ in diretta, la messa dalla basilica di San Pietro, presieduta dal papa, insieme ai colleghi del turno di sera. A quelli della notte lascio un pezzo montato che dura fino all'alba, mentre io torno per il messaggio e la benedizione ‘urbi et orbi’ dal loggione centrale della basilica, con quel contrasto, che spesso è stridente, tra il clima di festa che si respira in piazza e le parole del papa che ricordano le zone del mondo in guerra e senza pace, o le tante sofferenze che toccano tanti uomini e tante donne, anche a Natale.

Così è stato per l'intero pontificato di Benedetto XVI e così è stato per cinque anni consecutivi con Francesco. Così non sarà più il giorno in cui questo ritmo dovesse diventare un eccessivo peso, o, peggio, un'abitudine. Per il doveroso rispetto che chi la televisione la fa deve avere per i telespettatori e per la materia che tratta.

Così come sarebbe bene che chi la televisione la guarda tenesse conto della fatica e del sacrificio talvolta necessari perché un servizio pubblico possa essere a tutti garantito. Senza dimenticare che oggi chi ha un lavoro garantito è comunque un privilegiato. Anche a Natale.

Ultima modifica: Mar 26 Dic 2017