Natale... nel pallone. Era proprio necessario?
A Natale siamo tutti più... calciofili? Stando alla tv è probabile: desta quantomeno sorpresa il calendario calcistico profilato dalle laute offerte televisive alle leghe calcio europee.
Dando una scorsa veloce all’agenda condivisa dai palinsesti ci ritroveremmo in sequenza: già il 19 e il 20 dicembre gli ottavi di finale di Coppa Italia; il 22 e il 23 dicembre il 18esimo turno di serie A e la contemporanea Premier League d’Inghilterra. Dopo la breve sosta di Natale, riecco al 26 dicembre due sfide di Premier League con il calcio italiano che non starà a guardare, visto che ci sono i quarti di finale di Coppa italia. Il 27-28 sarà ancora Premier League, mentre il 29 e 30 saranno dedicati alla nostra Serie A, anche se per il penultimo dell’anno la Premier League si affiancherà con il suo turno di campionato, che si protrarrà fino al primo giorno del nuovo anno con due gare. I successivi 2 e 3 gennaio, il pallone italiano riproporrà la coppa Italia, per riprendere con il campionato il 5 e 6 gennaio.
Ora, nonostante sia risaputo quanto “l’azienda calcio” assicuri lavoro e passione a decine e decine di milioni di persone nel mondo, una domanda, pur da appassionati calciofili, ci pare lecita: il senso della festa esiste ancora, nell’idolatrato panorama pallonaro? E’ impensabile forse ordinare una “chiusura” per due settimane, lo sappiamo, per molteplici motivi. Ma davvero quest’anno la nostra Lega di Serie A doveva inseguire così il business britannico che ordina le agende settimanali sportive anche nelle festività?
Qui lancio anche una mia proposta personale: perché non dedicare solo qualche evento particolare legato al Natale? In uno o due giorni, nei quindici tra le Feste, si potrebbero organizzare triangolari di beneficienza. Non ho la verità in tasca ma qualcosa rischia di oscurare ancora di più il senso della festa. Anche a chi, suo malgrado, sarà costretto a lavorare per questo spettacolo dei calciatori. E tra questi ci sono pure molti giornalisti!