Le notizie che riguardano il giornalismo e la comunicazione
Philippe Leruth, 61 anni, belga, è il nuovo presidente della Federazione internazionale dei giornalisti. Lo ha decretato il voto degli oltre 300 delegati di tutto il mondo riuniti ad Angers, in Francia, per il 29° Congresso della Ifj. Ha ottenuto 168 preferenze, 7 più del principale contendente, il brasiliano Celso Schröde. Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, è candidato ad un posto di consigliere nel Comitato esecutivo. Leruth, 61 anni, ha presieduto gli organismi professionali francesi (Ajp e Agjpb) dal 1995 al 2005 e dal 2004 al 2013 è stato vicepresidente della Federazione europea dei giornalisti (Efj). Prende il posto di Jim Boumelha, presidente uscente riconfermato tre anni fa per il secondo - ed ultimo - mandato ai vertici della Federazione dei sindacati dei giornalisti del mondo.Prima del voto, nel pomeriggio, ha tenuto il suo discorso il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, candidato ad un posto di consigliere nel Comitato esecutivo della Ifg. Lorusso ha incentrato il suo intervento sulla necessità di istituire un Osservatorio internazionale di tutti i giornalisti minacciati da mafie e terrorismo nello svolgimento del loro lavoro, esprimendo l'esigenza di sostenere, con azioni concrete, i colleghi che vivono in Paesi dove la libertà di stampa a rischio, come la Turchia, l’Iran, lo Yemen e numerosi Stati africani, e parlando infine della realtà italiana, sempre più caratterizzata da numerosi episodi di minaccia nei confronti dei cronisti. (FNSI)
“Raccontare la foresta che cresce”. Questo il tema della terza edizione del meeting nazionale dei giornalisti cattolici “Pellegrini nel cyberspazio”. È organizzato dal settimanale “L’Ancora” in collaborazione con Fisc, Agensir, Ucsi, Zenit e Ordine dei giornalisti delle Marche (Grottammare – Ascoli Piceno –, 16-19 giugno). Tra i relatori monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana. Sedici i crediti formativi dell’Ordine. Condurrà i lavori don Adriano Bianchi, direttore “La Voce del Popolo” di Brescia. “Con il tema per l’edizione 2016 – spiegano i promotori – si apre una concreta riflessione sul giornalismo costruttivo che guarda alla realtà con gli occhi della speranza per raccontare anche quella ‘foresta che cresce’ sul terreno della società contemporanea”. La prima giornata, dopo i saluti di monsignor Carlo Bresciani (vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto), affronterà “L’informazione Rai nell’anno del Giubileo”, con Fabio Zavattaro (vaticanista Tg1), Enzo Romeo (vaticanista Tg2), Vincenzo Morgante (direttore Tgr Rai), padre Gianni Epifani (“A sua Immagine”), Andrea Melodia (Ucsi), moderati da Alessandra Ferraro (vice caporedattore Rai). Inoltre, ci si interrogherà sul “Rapporto tra i media nazionali e locali, quale direzione?”, con monsignor Domenico Pompili (vescovo di Rieti), Domenico Delle Foglie (direttore Agensir), Ferruccio Pallavera (“Il Cittadino”, Lodi) e Andrea Domascio (capo redattore Radio InBlu), moderati da Claudio Turrini (vice direttore “Toscana Oggi”).La giornata del 17 giugno sarà dedicata “a Google, al destino dei giornali tra carta e digitale, al ruolo del Social Media Manager, a Big Data e Marketing, alla pubblicità e agli aspetti organizzativi della redazione”. Interverranno Elisabetta Tola (Google Italia), Daniele Chieffi (Head of Social Media Management & Digital Pr in Eni), Massimo Calvi (“Avvenire”), Alessando Chessa (Imt Lucca), Piero Vietti (capo redattore “Il Foglio”). Modererà Massimo Donaddio (“Il Sole 24 Ore”). Il 18 giugno si parlerà di “Gesti e parole che hanno cambiato la storia, lo stile della comunicazione in Italia ai tempi di Papa Francesco”, con don Ivan Maffeis (direttore Ufficio comunicazioni sociali Cei), Paolo Ruffini (direttore Tv2000), Giovanna Chirri (vaticanista Ansa) e Francesco Zanotti (presidente Fisc), moderati da Giovanni Tridente (coordinatore Ufficio comunicazione Pontificia Università Santa Croce). A seguire focus su “Migrazione, comunicazione e web”, con gli interventi di monsignor Nunzio Galantino e Jacques Behnan Hindo, arcivescovo dell’arcieparchia di Hassaké-Nisibi dei Siri (territori sotto attacco Isis). Modererà Marta Petrosillo (responsabile stampa “Aiuto alla Chiesa che soffre”). In programma anche il dialogo sui “Media cattolici, quale direzione?” tra il vescovo Galantino e il direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio.
Durante il meeting verranno assegnati premi alle testate che si iscriveranno (segreteriameeting@gmail.com) al concorso entro l’11 giugno. La Giuria, composta dai direttori delle testate Fisc delle Marche, sarà presieduta da Beatrice Testadiferro, direttrice della “Voce della Vallesina”. Le quattro sezioni in gara: giornalismo, grafica, fotografia, video. Ai vincitori: un Corso Anicec della Cei e un quadro di un artista sul tema della sezione. Possono partecipare, così gli organizzatori, “tutte le testate online che si occupino della comunità cristiana senza tralasciare la cronaca o i fatti del territorio di riferimento, tenendo conto dei temi legati al Giubileo straordinario della misericordia ‘come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti’”. (COPERCOM)
La Chiesa in uscita è quella che “non accetta battaglie di trincea ma combatte in campo aperto, dove ci sono tutti i conflitti del mondo e c’è bisogno degli ospedali da campo”. È un passaggio della riflessione di Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”, intervenuto al Comitato dei presidenti e delegati del Copercom sul tema “I media cattolici al tempo di Papa Francesco: responsabilità, sinergia e sussidiarietà”. Nel mondo cattolico, ha osservato, “ci sono competenze, intelligenze ed energie che non possono essere chiuse dentro i nostri recinti”. I media cattolici “sono oggi uno strumento fondamentale” e il nostro compito è “non perdere voci e presenze”, con una nota di preoccupazione per i settimanali diocesani. Sul piano delle sinergie, la proposta di “creare un luogo in cui far confluire tutto quello che produciamo ogni giorno come media cattolici”. L’informazione sempre più disponibile per tutti, “in cui sembra che potenzialmente tutte le fonti abbiano pari dignità e valgano allo stesso modo”, rappresenta una sfida per “la comunicazione tradizionale in crescente difficoltà”: “Noi abbiamo sempre più bisogno di pozzi di acqua potabile, di un’informazione sicura e affidabile. Altrimenti rischiamo di non capire nemmeno dove si trovano le verità più piccole”. Anche nel panorama cattolico, ha precisato, “assistiamo alla diffusione del populismo, che è un peccato contro la carità e la fraternità”: “È un dato nuovo, ad esempio, che il populismo cattolico si manifesti contro il Papa. Ma noi siamo chiamati a non assecondare queste ondate”.
Ruffini (Tv2000), “evitare di rappresentarci come un mondo separato”
“Assumere il linguaggio della contemporaneità e non demonizzare il mondo della televisione, perché è necessario utilizzare la lingua del nostro tempo per essere compresi”. Lo ha detto Paolo Ruffini, direttore di rete Tv2000, intervenendo al Comitato dei presidenti e delegati del Copercom sul tema “I media cattolici al tempo di Papa Francesco: responsabilità, sinergia e sussidiarietà”. “Parlare chiaro è una delle sfide che abbiamo davanti”, ha precisato: “Come media cattolici dobbiamo evitare di rappresentarci come un mondo separato, magari separandoci anche tra noi. La nostra identità deve essere costruita sul dialogo e non sull’esclusione”. “Tanti credono di avere sempre la verità in tasca”, ha sottolineato Ruffini citando Giovanni Paolo II, ma “non è così”: “Da media cattolici dobbiamo essere ed essere percepiti come cercatori di verità, anche da chi non crede”. Sul versante della sinergia, ha precisato, “siamo chiamati a fare rete tra di noi senza trasformare la rete in una forma di sopraffazione dell’altro”. D’altra parte, “anche se ci scontriamo tutti i giorni con la mancanza di mezzi, nei momenti di crisi si può riscoprire la più grande vocazione e l’impegno più sentito”. “Nessuno deve sentirsi piccolo, troppo piccolo rispetto ad un altro troppo grande”, ha aggiunto riportando il discorso di Papa Francesco ai membri dell’associazione “Corallo”: “Non dobbiamo avere complessi di inferiorità, ma nemmeno di autosufficienza”. Invece, “è opportuno recuperare la capacità di raccontare e di calarsi nella realtà”. (SIR)