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ENTRA IN VIGORE IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE DEI GIORNALISTI

1aaaea5Con la pubblicazione nel B.U. del Ministero della Giustizia n. 10 del 31 maggio 2016, entra in vigore il nuovo regolamento per la formazione permanente continua (FPC) dei giornalisti. La nuova regolamentazione, spiega l’Ordine sul suo sito, razionalizza e semplifica le disposizioni vigenti, con alcune modifiche che tengono conto delle esigenze manifestate nel corso della prima applicazione del sistema formativo introdotto dal 1° gennaio 2014.

Queste le novità principali:

- per l’assolvimento dell’obbligo formativo è necessario acquisire nel triennio almeno 20 (e non più 15) crediti derivanti da eventi deontologici (art. 2);
- i crediti formativi possono essere acquisiti anche solo con eventi formativi on line, essendo stata eliminato il limite di 30 crediti per la formazione a distanza (art. 2);
- gli iscritti all’Albo da più di 30 anni che svolgono attività giornalistica a qualsiasi titolo sono tenuti alla formazione limitatamente all’acquisizione dei 20 crediti deontologici triennali (art. 2);
- per le iscrizioni in corso di triennio, il credito formativo e la relativa tipologia sono riproporzionati in ragione d’anno (norma transitoria art. 2);
- l’assunzione di cariche elettive per le quali la vigente legislazione contempli la possibilità di aspettativa dal lavoro è motivo di esenzione dallo svolgimento della FPC per la durata del mandato e limitatamente ad esso (art. 11);
- è possibile richiedere il riconoscimento anche di eventi formativi individuali per un massimo di sei crediti nel triennio.(ODG)

Leggi o scarica il nuovo Regolamento (.pdf), disponibile anche sul sito Odg.it

ARRESTATO PRESIDENTE SINDACATO GIORNALISTI EGIZIANO, PROTESTE IN PIAZZA

1aaaea4Il sindacato dei giornalisti ha convocato un'assemblea generale per protestare contro l'arresto del presidente, Yehia Qalash, e due altri membridel consiglio direttivo, Khaled al Balshi e Gamal Abdel Rahim. I tre si trovano sotto custodia cautelare perche' accusati di aver divulgato notizie false nell'ambito del blitz delle forze di polizia contro la sede del sindacato lo scorso primo maggio. Qalash, al Balshi e Abdel Rahim sono stati convocati per un interrogatorio con i magistrati, i quali hanno imposto una cauzione di 1.123 dollari per il loro rilascio. I tre, tuttavia, si sono rifiutati di pagare la cauzione e sono stati dunque trattenuti dalle autorita' presso la stazione di polizia di Qasr al Nil. "Non pagheremo la cauzione perche' vogliamo che la vicenda finisca nelle mani dei giudici, in modo che facciano piena luce sulla vicenda", ha spiegato Qalash, citato dal quotidiano indipendente egiziano "Al Masry el Youm".
Decine di giornalisti si sono radunati davanti al Sindacato dei giornalisti egiziani nel centro del Cairo ad un giorno dall'arresto del responsabile dell'organizzazione, Yehia Qalash e dei membri del Consiglio sindacale Khaled al Balshi e Gamal AbdelRahim. Durante il sit-in i giornalisti hanno scandito slogan contro il presidente Abdel Fatah al Sisi considerato il responsabile del clima di intimidazione che ha colpito attivisti per i diritti umani e operatori dei media. Qalashe gli altri due membri del direttivo sono stati convocati ieri sera, 29 maggio, per essere interrogati dai pubblici ministeri. Dopo 13 ore di interrogatorio, i tre sono stati accusati di "pubblicazione di notizie false che minacciano la pace pubblica" nell'ambito del blitz delle forze di polizia contro la sede del sindacato lo scorso primo maggio.Nell'operazione di polizia dello scorso primo maggio erano stati arrestati i giornalisti Mahmud al Saqqa e Amr Badr, accusati di affiliazione a un gruppo terroristico. Secondo il sindacato, tuttavia, i due avevano solo effettuato una copertura giornalistica delle proteste del 15 e 25 aprile contro il trasferimento all'Arabia Saudita della sovranita' delle isole Tiran e Sanafir. Badr, inoltre, si era occupato nelle scorse settimane anche dell'omicidio di Giulio Regeni.Entrambi si trovano ancora sotto custodia.
Amnesty International, organizzazione non governativa con sede a Londra, denuncia in un comunicato che "si tratta di una preoccupante battuta d'arresto per la liberta' di espressione e dell'attacco piu' sfacciato contro la stampa del paese degli ultimi decenni", si legge sul sito internet diAmnesty. "L'arresto di figure di spicco del sindacato dei giornalisti evidenzia una pericolosa escalation della repressione delle autorita' egiziane sulla liberta' di espressione e dimostra che le autorita' sono disposte aprendere misure estreme per rafforzare la loro presa sul potere", ha detto Magdalena Mughrabi, vicedirettrice ad interim del programma Nord Africa e Medio Oriente di Amnesty International. Qalash e gli altri due membri del direttivo sono stati convocati ieri sera, 29 maggio, per essere interrogati dai pubblici ministeri. Dopo 13 ore di interrogatorio, i tre sono stati accusati di "pubblicazione di notizie false che minacciano la pace pubblica" nell'ambito del blitz delle forze di polizia contro la sede del sindacato lo scorso primo maggio.
Nell'operazione di polizia dello scorso primo maggio erano stati arrestati i giornalisti Mahmud al Saqqa e Amr Badr, accusati di affiliazione a un gruppo terroristico. Secondo il sindacato, tuttavia, i due avevano solo effettuato una copertura giornalistica delle proteste del 15 e 25 aprile contro il trasferimento all'Arabia Saudita della sovranita' delle isole Tiran e Sanafir. Badr, inoltre, si era occupato nelle scorse settimane anche dell'omicidio di Giulio Regeni. Entrambi si trovano ancora sotto custodia. I magistrati hanno ordinato oggi la detenzione cautelare per i tre, con cauzione fissata a 10.000 sterline egiziane (1.123 dollari), che i giornalisti sono rifiutati di pagare. "Non pagheremo la cauzione perche' vogliamo che la vicenda finisca nelle mani dei giudici, in modo che facciano piena luce", ha spiegato Qalash, citato dal quotidiano indipendente egiziano "Al Masry el Youm". "La presa sul sindacato egiziano e' senza precedenti. (...) Le autorita' egiziane sembrano pronte a violare le proprie stesse leggi nel loro agghiacciante tentativo di schiacciare tutti i segni di dissenso", ha detto ancora la Mughrabi. Secondo il Sindacato, Almeno 20 giornalisti sono attualmente sotto custodia in Egitto "solo per aver svolto il loro lavoro". (AGI)
 

“GLI OCCHI DELLA GUERRA” VINCONO GLI INMA GLOBAL AWARDS

1aaaea0ilGiornale.it ha vinto l’Inma Global Awards, il premio sancito da Inma, l’Associazione internazionale per il giornalismo innovativo. ilGiornale.it si è aggiudicato il primo posto per la categoria “Miglior lancio di un Brand” (Best Launch of a Brand or Product to Create An Audience Segment) con il progetto di crowdfunding per reportage di guerra, Gli Occhi della Guerra.Gli Occhi della Guerra nascono nel 2013 con l’obiettivo di continuare a fare giornalismo di qualità, nonostante la crisi dell’editoria mondiale degli ultimi anni, che ha messo in difficoltà soprattutto il giornalismo di guerra a causa dei costi molto elevati."Volevamo dare ai lettori un’informazione senza filtri” spiega Laura Lesèvre, Project Manager de Gli occhi della Guerra. “Per farlo abbiamo deciso di farli diventare parte attiva nel processo di creazione delle informazioni stesse: abbiamo quindi chiesto loro di scegliere e finanziare i reportage tramite il crowdfunding. Ha funzionato! In due anni abbiamo realizzato quasi 40 reportage in moltissimi Paesi del mondo, dall’Afghanistan alla Siria, dall’Ungheria fino all’America Latina.”La giuria degli Inma Global Awards ha espresso il suo apprezzamento per Gli Occhi della Guerra: "Ci sono molte ragioni per cui il progetto de ilGiornale.it rappresenta un’eccellenza nel panorama giornalistico internazionale. Prima di tutto dimostra le potenzialità di una nuova fonte di entrate attraverso il crowdfunding; inoltre rappresenta un esempio concreto di come sia possibile fare giornalismo di qualità attraverso azioni di marketing mirate e attraverso un’accorta integrazione tra carta stampata e digitale. Gli Occhi della Guerra dimostrano inoltre come l’offerta di contenuti editoriali di grande valore aiuti a costruire un rapporto profondo con i propri lettori.”Andrea Pontini, amministratore delegato di ilGiornale.it, sottolinea infatti l'importanza del rapporto con i lettori per la creazione di un modello di business sostenibile: "I lettori sono ancora disposti a contribuire economicamente al giornalismo di alta qualità. Abbiamo sviluppato questo aspetto in modo efficiente e completamente trasparente, dando vita ad una situazione win-win per il Giornale, i lettori e i reporter”. (AFFARITALIANI)

A SETTEMBRE LO SBARCO IN AMERICA ‘ITALY IS BACK’, REPORT SUL NOSTRO PAESE

1AAAEA2E’ pronto a sbarcare in America ‘Italy is back’, il report che a settembre verrà distribuito da USA Today a Washington, New York e Houston e che vanta un lettorato di circa tre milioni di lettori. Il prodotto editoriale nasce da un accordo tra The Story Group e United World, la società editoriale partner esclusivo di USA Today. L’obiettivo è quello di tracciare una mappa accurata dell’economia e politica del nostro Paese, con interviste e testimonianze delle istituzioni e delle imprese più rappresentative. La  pubblicazione è prevista in occasione dell’Assemblea Generale dell’ONU del prossimo settembre, a cui parteciperanno 193 delegazioni da tutto il mondo e sarà anche disponibile sul portale online “The Worldfolio”, piattaforma digitale accreditata Google News con un bacino di utenza di circa 10.000.000 di utenti e fonte di riferimento delle maggiori riviste economiche e agenzie di rating.(PRIMA)

SIRIA: DIFFUSE SU INTERNET NUOVE FOTO DEL REPORTER GIAPPONESE RAPITO

1aaada1Nuove immagini del giornalista freelance giapponese Jumpei Yasuda, scomparso in Siria lo scorso giugno, sono apparse su vari canali internet. Le foto ritraggono un uomo con una lunga barba che indossa una tutta arancione, con un cartello in mano in giapponese la cui traduzione è "per favore aiutatemi, questa è l'ultima possibilita". Masuda sembra essere finito nelle mani dei militanti del fronte al-Nusra in Siria. (TGCOM24)