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Philippe Leruth, presidente del gruppo della Efj sui diritti del lavoro, e Renate Schroeder, direttore della Federazione europea dei giornalisti, hanno incontrato l'eurodeputato tedesco Thomas Handel, presidente della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo, per discutere – tra le altre cose – delle condizioni di lavoro sempre più precarie nel settore dei media e del giornalismo. In attesa dell’iniziativa contro il lavoro irregolare annunciata a inizio anno dalla Commissaria Marianne Thyssen.
Le condizioni di lavoro sempre più precarie nel settore dei media e del giornalismo, le sfide poste dalla cosiddetta 'rivoluzione digitale' e l'importanza dei diritti sociali e dell'occupazione nell'Unione europea sono stati i temi al centro dell'incontro che Philippe Leruth, presidente del gruppo della Efj sui diritti del lavoro, e Renate Schroeder, direttore della Federazione europea, hanno avuto con l'eurodeputato tedesco Thomas Handel, presidente della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo.
Al termine dell’incontro Handel ha firmato il manifesto della Efj, esprimendo il suo pieno sostegno a tutti gli argomenti evidenziati dalla delegazione della Federazione europea dei giornalisti, tra cui la necessità di dialogo sociale e la parità di trattamento per tutti i giornalisti del continente a prescindere dal loro status occupazionale.
In particolare, l'eurodeputato ha accolto con favore l'ipotesi di una iniziativa della Commissione per definire a livello europeo il concetto di lavoratore, ricollegandosi alle intenzioni espresse a inizio anno dal Commissario europeo per l'occupazione e gli affari sociali, Marianne Thyssen, che ha parlato di una mobilitazione contro il fenomeno del lavoro nero.
"Ci auguriamo che l'iniziativa annunciata dalla Commissione vada ad affrontare le nostre preoccupazioni in materia di lavoro precario e di diritti dei lavoratori nel settore dei media", è il commento della delegazione della Efj. "Accogliamo con favore la disponibilità del presidente Handel, anche se molto deve essere ancora fatto sia dalla Commissione che dal Parlamento europeo per porre rimedio ai danni arrecati ai diritti dei lavoratori e alla democrazia stessa dalla deregolamentazione del mercato del lavoro", concludono Philippe Leruth e Renate Schroeder.(FNSI)
Il Sunday Times si batte per la trasparenza sul web, in particolare su Amazon. Si sospettava già che le recensioni sul portale di editoria non fossero tutte vere, e la conferma arriva dai paladini della giustizia del quotidiano britannico. 65 sterline e tre giorni sono bastati per scrivere – con errori e imprecisioni annesse – un libro sul giardinaggio, commissionato a Bangalore (India) e piazzato poi in vendita su Amazon. ‘Everything Bonsai!’, questo è il titolo dell’improvvisato capolavoro, è stato poi recensito sotto pagamento: ci sono tantissimi professionisti del commento sul web che si possono assoldare per pochi spiccioli. Ci sono anche i saldi, riporta il Corriere: tre recensioni per dieci dollari, due per cinque sterline.Le firme sono vere, ma i proprietari di quel nome e cognome non ne sanno niente della truffa. I recensori infatti le prendono da Facebook. Come Sophie Tiernan, Liz Redmond e Charley Duffy, quindicenni di Middlesbrough che non avevano idea che i loro nomi e visi fossero stati utilizzati su Amazon per promuovere non solo il libro di giardinaggio fittizio ma anche un integratore per accelerare la crescita della barba e altri prodotti. Tutto ha un costo. Per la pole position dei bonsai del «Sunday Times» sono bastate 56 sterline.(PRIMA)
L’Associazione Stampa dell’Emilia Romagna compie 110 anni e alla ricorrenza dedica un convegno pubblico, il 16 novembre, per ripercorrere la sua straordinaria vicenda – fra le prime associazioni di giornalisti in Italia e cofondatrice della Federazione Nazionale della Stampa Italiana – ma anche per riflettere sull’attualità e il futuro del sindacalismo giornalistico, e sull’informazione nel nostro Paese.
“In particolare – scrive l’Aser in una nota –, è stato deciso di celebrare tale anniversario a Ravenna, città di antiche tradizioni giornalistiche e sindacali coniugate quest’anno con il titolo di ‘Capitale Italiana della Cultura’: un omaggio alla città e insieme un richiamo alla storia dell’Aser, associazione di volontari che ha intrecciato il proprio lungo percorso con grandi protagonisti della cultura emiliano-romagnola, da Giosuè Carducci, tessera numero 1 nel 1905, a tanti scrittori, intellettuali e artisti”.
“La scelta di Ravenna – prosegue l’Aser – costituisce anche il primo esempio concreto dell’intenzione, annunciata dal nuovo Direttivo, di organizzare nel corso del mandato iniziative in ogni provincia, affinché il sindacato sia presente sul territorio andando incontro ai soci ma anche ai non soci”.
La manifestazione del 16 novembre, che ha ricevuto il patrocinio sia della Provincia sia del Comune di Ravenna, si terrà nel Palazzo dei Congressi (largo Firenze, 1): sarà aperta a tutti ma per i giornalisti partecipanti avrà anche una valenza formativa, in quanto l’Ordine nazionale riconoscerà i crediti FPC.
Il programma prevede il contributo di alcuni relatori che hanno vissuto direttamente un tratto di questa lunga strada, come il direttore della FNSI, Giancarlo Tartaglia, e Giovanni Rossi, ex presidente dell’Aser e della FNSI, mentre dall’Istituto “Parri” di Bologna arriverà una testimonianza per ricordare il collega Nazario Sauro Onofri, straordinaria figura di partigiano, giornalista e storico, scomparso quest’anno.
Sul futuro del sindacato nell’informazione interverrà, infine, il segretario generale della FNSI Raffaele Lorusso. Saranno inoltre invitati gli ex-presidenti Aser e rappresentanti di altri sindacati.
Maggiori informazioni sul sito internet dell’assostampa: www.aser.bo.it, o contattando direttamente l’Aser via telefono (051 239991) o mail: asermail@tin.it. (FNSI)