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Le notizie che riguardano il giornalismo e la comunicazione

FISC: MENO GIORNALI MENO LIBERI. ZANOTTI: UN’ITALIA SENZA VOCI SMETTEREBBE D’ESISTERE

1menop-vertÈ in gioco quella polifonia che da oltre un secolo caratterizza l’informazione locale. Stanno per chiudere bottega decine e decine di pubblicazioni, nel silenzio più totale. Nove sigle dell’editoria, Fisc compresa, chiedono un sostegno pubblico regolato e giusto. Sicuramente non un regalo di Stato. Lo ha affermato in una nota il presidente della Fisc, Francesco Zanotti.
È partita nei giorni scorsi una poderosa campagna istituzionale a livello nazionale. Ad essa è associata una petizione da firmare online (www.menogiornalimenoliberi.it). Numerose altre attività sono state avviate da nove sigle dell’editoria, Fisc compresa (la Federazione cui fanno capo 190 settimanali cattolici). Tutta questa mobilitazione narra con estrema chiarezza il pericolo incombente: sono davvero numerosi i giornali a rischio chiusura, settimanali diocesani compresi.
Da lunghissimo tempo mettiamo in guardia dai pericoli di una concentrazione dell’informazione che in Italia riguarda ogni mezzo. I grandi network avranno vita ancor più facile. È in gioco quella polifonia di voci che da oltre un secolo caratterizza l’informazione locale. Stanno per chiudere bottega decine e decine di pubblicazioni, nel silenzio più totale.
Già diverse testate hanno abbassato la saracinesca. Poco alla volta periodici e quotidiani di lunga tradizione stanno dicendo basta, in una lenta e continua agonia che fa solo il gioco di chi occupa già tanto spazio con voce assai robusta. È il declino dell’importanza della cosiddetta provincia italiana, a vantaggio di un mondo dell’informazione tutto schiacciato sui grandi media, sugli slogan, su una comunicazione di superficie che non crea legami.
È in pericolo un pezzo, neppure tanto piccolo, del nostro Paese. Non si tratta solamente di una perdita di ricchezza causata dal venir meno di migliaia di posti di lavoro. Qui si ragiona di un patrimonio di esperienze, di un fluire continuo di storie, di racconti, di testimonianze di un’Italia che, una volta divenuta afona, smetterebbe di esistere. È quella parte del Belpaese che spesso racconta il meglio di sé. Che ha ancora il sano desiderio di esserci, di dire la propria, di poter contare qualcosa, nonostante tutto.
Torna, comunque sia, l’eterna questione di questi ultimi anni. Il sostegno all’editoria è un regalo di Stato? Accade così nel resto d’Europa? È vero che l’Ue domanda di chiudere i rubinetti del sostegno pubblico all’editoria? Ai proclami urlati, agli slogan che invadono la Rete, noi rispondiamo con il nostro lavoro sul territorio e con il ragionare pacato.
Il solo mercato, ne siamo convintissimi, non può regolare un settore tanto delicato come quello dell’informazione. Sono troppi gli interessi in ballo. Troppo importante la posta in gioco. La democrazia si alimenta anche con il sostegno a una stampa, oggi quasi sempre ampliata grazie al web, che vigila su chi governa. Un’informazione in sintonia col Paese reale che tenta ogni giorno di svolgere ancora la funzione di cane da guardia per conto dei cittadini-lettori.(SIR)

MAPPING FOR JOURNALIST O COME GEOLOCALIZZARE UNA NOTIZIA SU UN SITO DI NEWS

1old-to-present-v3-letter darkened-med resMappMapping for journalist. Ovvero come realizzare una mappa, un’infografica, come geolocalizzare i dati di una notizia su un foglio elettronico, meglio su un sito di news. Rudimenti, software, applicativi e metodi per mettere in pratica queste attività sono state illustrate nel corso di un workshop che si è svolto nel settembre scorso durante l’ultima edizione di Digit, il festival sul giornalismo digitale che si tiene da tre anni in Toscana.  Docenti di questa speciale lezione sono stati due giornalisti di altrettanti quotidiani italiani Danilo Fastelli de Il Tirreno e Marianna Bruschi de La Provincia Pavese. I due colleghi fanno parte della sezione italiana di Ona (online news association) una associazione di giornalisti innovatori, nata alcuni anni fa in America. Un gruppo, quello mondiale ma anche la sua propaggine italiana, in cui si cerca di comprendere la rivoluzione digitale partendo dall’osservazione dei mutamenti culturali che tale rivoluzione sta portando con se.
I giornalisti di Ona sperimentano tecniche, strumenti linguaggi e narrazioni del presente. Cosa significa fare mappe? Come spiega Danilo Fastelli : << Prima regola della scrittura giornalistica è: la notizia in testa e siccome una parte importante della notizia la troviamo nella localizzazione del fatto, fare mappe è un modo utile, forse anche importante, di fare il giornalista in epoca digitale >>. Come non condividere questo punto di vista!
Creare mappe attraverso l’importazione di tanti punti, tanti indirizzi diversi che compongono un riferimento tipografico e che è possibile importare da un foglio di calcolo, un foglio excel,  dentro un articolo di giornale, online, ma non soltanto, online.
Uno degli strumenti principali per realizzare mappe è Google. Il celeberrimo motore di ricerca possiede un tool che si chiama My maps  attraverso il quale si possono confezionare mappe personalizzate. Si possono fare mappe partendo da dati già in nostro possesso, ma è anche possibile realizzare mappe utilizzando dati che ci vengono forniti da altri, magari direttamente dai lettori del giornale/blog/sito/portale.
Possiamo costruire una mappa dialogando attraverso un format online con la nostra community.  Aprendo un documento condiviso su google drive posso ottenere informazioni direttamente dai miei lettori, e costruire assieme a loro, mediante questo processo condiviso che prima trasferisce le informazioni acquisite su un foglio di calcolo, e poi le rende visualizzabili: una mappa. Uno dei servizi di Google che permette la realizzazione della visualizzazione dei dati si chiama fusion tables .
Un altro strumento online per creare mappe è  cartodb.Si tratta di un applicativo che prevede la registrazione di un account e un uso sia completamente gratuito che a pagamento.  La limitazione nell’uso free del programma non limita l’accesso alle varie parti di esso ma prevede un numero limitato di realizzazione di mappe possibili.
C’è un livello più complesso di utilizzazione di cartodb che prevede la realizzazione di mappe dinamiche: mappe in movimento.
Una visualizzazione di dati che cambiano, scorrono nel tempo. Quando visualizzo la mappa c’è una linea temporale che mostra lo scorrere dei giorni/settimane/mesi e contemporaneamente i dati inseriti, vengono visualizzati con colori diversi e posizioni diverse seguendo lo scorrere del tempo. Un esempio pratico di questo tipo di mappe lo si è potuto vedere e utilizzare durante gli ultimi mondiali di calcio su twitter. (LSDI)

"CENSURATE NOTIZIE SU SWISSLEAKS". EDITORIALISTA DEL TELEGRAPH SI DIMETTE

1hsbc11-tilePeter Oborne, uno dei più importanti editorialisti del Daily Telegraph, si è dimesso dopo aver accusato la testata di censurare le notizie sulla Hsbc per non perdere importanti contratti pubblicitari. Secondo il giornalista, il Telegraph, influenzato da importanti contratti pubblicitari col colosso bancario britannico, avrebbe compiuto una “frode nei confronti dei lettori” arrivando addirittura ad eliminare email e documenti raccolti nel corso di un’inchieste da parte del suo staff. Il giornale di area conservatrice ha negato le accuse ma sta crescendo il caso Oborne e si sta sviluppando un dibattito nel Paese sui rapporti fra editoria e pubblicità. “C’è solo una parola per descrivere questo: terribile. Se i più importanti quotidiani permettono alle compagnie di influenzare il loro contenuto per paura di perdere le loro entrate pubblicitarie, allora la stessa democrazia è in pericolo”, ha detto l’editorialista in un intervento sul sito Open Democracy.(AFFARITALIANI)

FNSI E USIGRAI: RIAPRIRE INDAGINI SULLA MORTE DI ILARIA ALPI E MIRAN HROVATIN

1laria-Alpi-Miran-Hrovatin“Ancora una volta è stata una inchiesta giornalistica, vera e coraggiosa, a scoprire i fatti e le piste giuste per fornire nuovi elementi per ricostruire la verità storica dell’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, una delle tragedie e dei misteri italiani. La FNSI e l’Usigrai chiedono ora che si approfondiscano anche in sede giudiziaria gli elementi emersi dall’intervista di “Chi l’ha visto?” e che si arrivi a quella Verità e Giustizia che la famiglia Alpi chiede giustamente da 21 anni”. Lo hanno dichiarato il presidente Fnsi, Santo Della Volpe, e il segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani. “Ora, infatti, è possibile riaprire le indagini sull’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin – prosegue la nota -. L’importante inchiesta della trasmissione “Chi l’ha visto” di Rai3 con l’intervista al teste Ahmed Ali Rage, detto Jelle, rivela nuovi inquietanti particolari sull’assassinio dei due colleghi giornalisti del Tg3, uccisi a Mogadiscio il 20 marzo di 21 anni fa. Alì Rage ha detto d’essere stato indotto a fare le dichiarazioni false che accusarono un connazionale somalo, Hashi Omar Hassan, oggi in carcere per quel duplice omicidio, condannato anche in Cassazione a 26 anni di pena definitiva”. “Chi avrebbe indotto il teste Rage a fare quelle accuse? – si chiedono Della Volpe e Di Trapani -. Ci sono coinvolgimenti dei servizi segreti italiani? E se fosse vero quello che il teste ora rivela alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, chi aveva interesse a dare questa versione dei fatti, accusando un innocente? SI voleva chiudere il caso per coprire alte ed altre complicità? C’è materia sufficiente per chiedere la riapertura del caso e del processo. Per scoprire se le dichiarazioni del teste Rage siano vere e se in carcere sia rinchiusa oggi una persona innocente. Ma anche e soprattutto per arrivare ai veri colpevoli e mandati dell’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hravatin. Una Verità e Giustizia che pretendiamo ed alla cui mancanza non ci siamo mai rassegnati”.(ANSA)

NASCE A UDINE ‘E-PAPER’, NUOVO PROGETTO DI “GIORNALISMO PARTECIPATIVO”

197b55f84238e398d31b8c64d20487275 Nasce a Udine sulle “ceneri” de Il Quotidiano Fvg il progetto editoriale sul web “e-Paper” (www.e-paper.it). Editato dall’associazione “Il Quotidiano nuovo”, che raggruppa una parte dei giornalisti del giornale chiuso alcuni mesi fa, si propone come esperimento di “giornalismo partecipativo” su internet.
Il giornale avrà tre postazioni, Roma, Milano e Udine, dove ha sede la direzione, e opererà secondo la logica della redazione virtuale diffusa sul territorio, grazie alla Rete. E’ per scelta senza pubblicità e propone “abbonamenti associativi”, con donazioni da 6 euro al mese. “In tempi di incertezza in cui viviamo – afferma il direttore Fabio Folisi – la democrazia ha bisogno di una stampa che aiuti a riflettere e informare, piuttosto che mezzi che, suscitando timori e veicolando messaggi strumentali, disinformano. e-Paper non è solo un giornale online di informazione e discussione su piattaforma digitale. É un progetto indipendente a vocazione partecipativa in difesa del pluralismo informativo e della libertà d’opinione, a iniziare dalla forma societaria scelta, quella della associazione culturale”. (ANSA)