I collaboratori del Messaggero intervengono al Consiglio dell'Ordine

Nella seconda e ultima giornata del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti c’è stato l’intervento di una delegazione dei collaboratori del Messaggero. Hanno riferito tutte le fasi della loro vertenza (leggi qui), lo sciopero, gli interventi delle istituzioni e l’atteggiamento dell’editore.

Pagare gli articoli sette euro lordi, spese comprese, è un insulto”, hanno scritto nel documento della loro assemblea. La richiesta è quella di far applicare la legge sull’equo compenso e di cancellare “lo strumento del Cococo e delle finte partita Iva”.

Categorico il commento del presidente dell’Ordine, Carlo Verna: “Dalla sconvolgente esperienza che stiamo facendo nel giornalismo, dove lo sfruttamento dei free lance ha raggiunto picchi inaccettabili per un paese con legislazione democratica, emerge con nettezza a 50 anni dalla legge 300 l‘esigenza indifferibile di uno statuto dei lavoratori autonomi che in alcune professioni sono di gran lunga più deboli dei loro presunti clienti”.

Verna è ancora più duro contro gli “editori che mascherano la subordinazione di fatto con incarichi continuativi e sottopagati, nonché caratterizzati in virtù della precarietà del rapporto da assoluta mancanza di libertà professionale che consenta di garantire autonomia e deontologia”.

L’appello del presidente al governo è che non ci siano più ritardi sull’equo compenso.

 

Ultima modifica: Mer 22 Lug 2020