Praticantato: prosegue il confronto tra Ordine e Ministero. Si prova a sbloccare l'impasse

Forse sarà davvero il nuovo gruppo interparlamentare (leggi qui) a cambiare le regole di accesso alla professione giornalistica, ad innovarle, ad adeguarle.

Intanto il Ministero della Giustizia ha ribadito, con una circolare di fine aprile del suo Direttore generale, che “il Cnog <(il Consiglio nazionale dell’Ordine, ndr) non ha potere normativo autonomo”.
Manca l’ok del Ministero all’avvio del praticantato anche in assenza di un direttore responsabile o di una testata di riferimento. E l’Ordine, in autonomia, non può cambiare le regole.

Per il Ministero, per l’accesso al praticantato giornalistico, bisogna dunque fare riferimento “alle previsioni contenute nelle norme primarie che regolamentano la professione del giornalista, al fine di non consentire accesso indebito a soggetti privi dei requisiti imposti dal quadro normativo attualmente vigente”.

Il Consiglio nazionale dell’Ordine, tuttavia “intende presentare in tempi ragionevoli una proposta complessiva di riforma della legge 69 del 1963 istitutiva dell’Ordine. La parola torna alla Commissione speciale, che proseguirà il suo lavoro per mettere a punto quelle che al momento sono ipotesi di lavoro, si legge sul sito Odg.

Ultima modifica: Gio 11 Mag 2023