Fino al 7 maggio a Milano il Festival in difesa della libertà di stampa.

Dal 2 al 7 maggio alla Triennale di Milano sono in programma convegni e mostre per affrontare il tema della libertà d'espressione tra censure e guerre. E fare anche il punto sui rifugiati con alcuni documentari.

Alcuni numeri della manifestazione: 70 ospiti da 40 paesi, 19 documentari a concorso, 5 prime cinematografiche, due mostre fotografiche (“perché la fotografia è strumenti di narrazione”) e 2500 studenti.

"Giornalismo a libertà vigilata" è uno dei primi incontri il 2 maggio (Salone d’Onore, 17.30 – 19.00) di cui sono protagonisti Ferruccio de Bortoli e il giornalista turco Ahmet Insel.
Il giorno successivo, per celebrare la Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa, il convegno “Il pericolo non dovrebbe essere il mio mestiere. Il giornalismo tra censure, minacce e guerre” (Salone d’Onore, 16.30 – 19.30 in collaborazione con FNSI e Articolo21). Si discute di tematiche diverse, dalle minacce ai reporter da parte della mafia alle difficoltà a esercitare la professione di giornalista nei paesi non democratici.

La questione dei diritti non può non toccare il problema delle migrazioni: il 7 maggio, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Milano il Festival organizza l’evento “Tutta mia la città: un aiuto concreto ai rifugiati” (Salone d’Onore, 10.00 – 13.00) con Michel Forst Relatore speciale ONU, Francesco Martone di ‘Un ponte per’, Fabrizio Petri del Comitato Interministeriale Diritti Umani, Remo Danovi dell’Ordine degli Avvocati, Angela Gui figlia di Gui Minhai e attivista.
In questa occasione sarà presentato il WeWorld Index 2017 e sarà proiettato il documentario “Al fianco dei Difensori dei Diritti Umani. Uganda, la libertà di stampa di Soleterre”.

Ultima modifica: Lun 1 Mag 2017