Dal 20 agosto il Meeting di Rimini: si parlerà molto anche di comunicazione. Il 22 padre Occhetta su 'giovani e lavoro'.

«Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo»: è il tema dell’edizione 2017 del Meeting di Rimini che si aprirà il 20 agosto con 120 incontri e con ospiti da tutto il mondo...

tra cui il premier Paolo Gentiloni, che presiederà l’incontro inaugurale, il Segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, il segretario generale Nato, Jens Stoltenberg, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, l’inviato dell’Ue per la libertà religiosa, Ján Figel’, e l’intellettuale francese, Olivier Roy. La mattina del 22 agosto interverrà anche il consulente ecclesiastico dell'Ucsi, Francesco Occhetta, nella tavola rotonda dal titolo: "Giovani, lavoro e dignità umana".

Fitto anche il programma degli spettacoli, delle mostre e esposizioni, tra le quali spiccano quelle sul lavoro, sulle nuove generazioni, sulla Custodia di Terra Santa e sulla Russia.

Il titolo del prossimo Meeting per l’amicizia fra i popoli tratto dal “Faust” di J.W. Goethe (“Was du ererbt von deinen Vätern hast, erwirb es, um es zu besitzen!”) pone l’accento sul bisogno di riappropriarsi di quello che ci è stato lasciato in eredità. Che cosa abbiamo ereditato? Una somma di valori? Una storia? Delle verità?

Oggi, nell'era della post-verità, del POST-TRUTH, di cosa abbiamo bisogno per vivere? La “cascata d’informazioni”, in cui fatti veri e falsi si diffondono allo stesso modo, fa sì che ciò che è vero non sia più evidente. Ma gli uomini hanno bisogno di verità?
Oggi c’è bisogno di essere consapevoli di cosa siamo . e’ stato precisato in una nota . di quali risorse abbiamo perché il tempo nel quale viviamo è di cambiamento e di crisi. Le sfide di questo tempo non chiedono risposte scontate. Ciò che conosciamo non è più sufficiente per affrontare il nuovo di oggi.

C'è bisogno di un gesto di libertà per riguadagnare la speranza, la solidarietà, c’è da riguadagnare un’esperienza reale di Europa, un’idea certa di costruzione comune, di politica, un interesse reale ai giovani e al loro futuro. Sono tutte cose che abbiamo ereditato. Riguadagnare significa che qualcosa è esistito ma dobbiamo riprendere con lo sguardo verso il futuro. E per lanciarsi verso un nuovo inizio è fondamentale che ogni uomo sia consapevole di ciò che ha ereditato e della ricchezza di cui è portatore».

Ultima modifica: Ven 4 Ago 2017