L'insegnamento di don Renzo in Friuli Venezia Giulia, nel suo cinquantesimo da giornalista

In occasione dell’assemblea regionale annuale, l'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia ha consegnato a don Renzo Boscarol e ad altri colleghi una targa di ringraziamento per i cinquanta anni di giornalismo attivo e militante.

La cerimonia ha avuto luogo a Udine nella sede del ‘Messaggero Veneto’ di viale Palmanova, a conclusione della relazione del presidente regionale dell'ordine Cristiano Degano. Nel suo intervento Degano ha ampiamente descritto la difficile condizione del settore della comunicazione e lo "stato dell’arte" dei giornalisti iscritti all’Ordine. I colleghi presenti si sono congratulati con i festeggiati.

Nato a Ronchi nel 1944 da una famiglia di contadini e operai, Lorenzo Boscarol - per tutti Renzo - ha frequentato le scuole elementari a Ronchi dei Legionari e gli studi umanistici superiori a Gorizia.
È stato ordinato sacerdote ad Aquileia nel 1968; è iscritto all’Ordine e al sindacato dal 1969. Ha compiuto gli studi teologici nel seminario diocesano ed è stato insegnante alle scuole medie statli per quarant’anni. E’ stato caporedattore e direttore del settimanale diocesano ‘Voce Isontina’ dal 1978 al 1998 e membro del Corecom regionale per diversi mandati.
Animatore e fondatore di centri studi e gruppi culturali locali, è divenuto anche segretario dell’Istituto di storia sociale e religiosa. Direttore responsabile di ‘Nuova Iniziativa Isontina’ dal 2004, collabora e scrive per riviste e giornali; scrive anche come autore di testi di storia locale.
Adesso è parroco a Ronchi dei Legionari (Go), è direttore diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, è cappellano del Cantiere navale di Monfalcone ed è socio Ucsi del Friuli Venezia Giulia.

Ecco, a margine della cerimonia, le parole di Don Boscarol:
“Ringrazio i colleghi e amici con i quali mi congiungono cinquanta anni di lavoro e di servizio e ringrazio per avere imparato la dura lezione di stare ai fatti e di essere responsabile di una indispensabile mediazione, necessaria tanto più oggi, in quanto tra messaggio e strumento è indispensabile la perizia e la competenza del giornalista. Noon tiene solo il microfono ma presenta, fa domande, pone problemi e informa”. Dice che “la mediazione è metodo e impegno nella comunicazione: tanto più dentro alla chiesa che ha bisogno di far crescere una convincente opinione pubblica.”

In secondo luogo, di fronte alla crisi del comunicare e della stessa stampa, Boscarol ha auspicato che ci si impegni per una effettiva professionalità fatta di competenza e di amore per la comunità. “Aspetti indispensabili per il servizio del giornalista che è tale quando "tiene la schiena dritta" e si sente parte attiva della vita comunitaria e del bene comune”.

Infine, un ultimo auspicio: la comunicazione religiosa ha urgente bisogno di fare un ulteriore passo. “Ciò che interessa all’uomo del nostro tempo non è la religione, tantomeno le istituzioni o la religione civile; sono la fede e la vita quelle che vanno comunicate ed interrogate”. Sono dimensioni esistenziali e pubbliche che secondo lui possono rientrare nel quadro dei bisogni attuali di speranza, di vita e di futuro. “La comunicazione – attraverso i giornali e i mass media moderni - ha un grande ruolo e così anche il giornalista che deve saper farsi carico - meno dei riti e degli aspetti istituzionali - ma più della testimonianza di chi crede e pratica ciò che crede”.

Ultima modifica: Dom 31 Mar 2019